martedì 7 luglio 2020

Huffington Post -Sabino Cassese sul decreto Semplificazioni: "Fatto poco e fatto male"




ANSA
Sabino Cassese

Il professore non vede nessuna "rivoluzione". "Non si sburocratizza con un provvedimento di 96 pagine, 48 articoli, approvato tra le 23 della notte e le 4.10 del mattino. Il modello Genova non è esportabile"

Professor Sabino Cassese, il Decreto Semplificazioni ha avuto il via libera al termine dell’ennesimo consiglio dei ministri notturno con la formula “salvo intese”. E’ il bicchiere mezzo pieno o piuttosto una scatola vuota, una bandierina che il premier vuole giocarsi nel giro di incontri europei che comincia oggi?
Si è fatto il meno possibile, sul maggior numero di materie, e quel poco è stato fatto male....
Se si fossero messe insieme le proposte maturate a Palazzo Vidoni in questi anni si sarebbe fatto meglio. Il decreto legge Semplificazioni è poi divenuto una nuova norma omnibus, su cui sono saliti tutti, per approfittare della decretazione d’urgenza. Se si rispettassero le leggi, ciò non dovrebbe essere possibile, perché i contenuti dei decreti legge non possono essere così eterogenei.
Nel merito cosa ne pensa? Il “modello Genova” è davvero esportabile su larga scala? Si sbloccheranno magicamente decine di grandi opere in un Paese paralizzato? L’Italia infine si sbrurocratizzerà?
Non si sburocratizza con un provvedimento di 96 pagine, 48 articoli, approvato tra le 23 della notte e le 4.10 del mattino. Il modello Genova non è esportabile perché riguarda la ricostruzione di un’opera già esistente e perché quell’opera non è stata finanziata con risorse provenienti dal Tesoro.
Fissare dei paletti sia all’affidamento diretto che alle gare a chiamata serve a evitare opacità e possibili infiltrazioni della criminalità organizzata, oltre che a rispettare i criteri europei. Lei stesso come giudice costituzionale aveva paventato questo pericolo. Sono soglie condivisibili quelle scelte dal governo?
Le modifiche al codice dei contratti valgono fino al luglio 2021. Saranno poca cosa. Più che corruzione e mafia deve preoccupare l’inerzia prodotta dai controlli preventivi e dalla previsione di troppe responsabilità con sanzioni sproporzionate per le amministrazioni.
Il ricorso seriale alla figura dei commissari è una soluzione o un altro modo di non decidere nulla e rinviare il problema?
I commissari sono organi straordinari. La procedura per scegliere le opere e i commissari sarà lunga. Gli interventi straordinari rallentano quelli ordinari. Quindi, nel complesso il ricorso a procedure e organi straordinari non serve a semplificare. L’esempio della Cassa del mezzogiorno, nella seconda parte della sua vita, dovrebbe insegnare qualcosa. 
Cosa succederà in concreto? Dovremo aspettare i singoli dpcm e dunque lo scaricarsi di tutte le tensioni interne alla maggioranza?
Non sono un vate. Ma posso immaginare che i risultati, in termini di accelerazione dell’azione pubblica saranno molto limitati
Resta il nodo dell’abuso d’ufficio. Lei che posizione ha?
Come dimostrato dai maggiori penalisti, le figure di reato poco precise si prestano ad abusi. Le strade sono due. Abolizione, oppure sostituzione con figure di reato ben definite
Ilva, Alitalia, Mes, sessione di Bilancio, Autostrade. Anche questo decreto “salvo intese” arriva con due mesi di ritardo sulla tabella di marcia. L’Italia è sospesa sull’abisso della crisi economica eppure tutto sembra cristallizzato nell’inerzia. Quale sortilegio imprigiona questo governo?
I rinvii sono prodotti da molti fattori concomitanti. Una classe di governo con scarsa esperienza e poca competenza. Il M5S animato da furori ideologici transeunti (chi ricorda la democrazia diretta?). Una alleanza costituita solo con finalità “ad excludendum”. Cultura politica a cui sono estranee le politiche. Inesperienza amministrativa. Rifiuto del dialogo.
Le stime della Commissione Ue vedono il Pil italiano come il peggiore dell’eurozona nel 2020, Bankitalia lancia l’allarme sul dramma delle famiglie, la politica indugia sul ricorso al Mes. Quale scenario prevede per l’Italia di Conte il Temporeggiatore?
Non faccio l’indovino, ma so che gli annunci non possono sostituire i progetti, e che con gli annunci si creano aspettative che vengono deluse dalle mancate realizzazioni. Donde, delusioni e nuovi rivolgimenti.

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