di Fabio Savelli08 lug 2020
La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato una lettera inviata al commissario per la ricostruzione del ponte di Genova, il sindaco Marco Bucci, con cui riaffida la gestione del viadotto ad Autostrade per l’Italia come prevede la Convenzione del 2007 che regola i rapporti tra lo Stato e la società controllata dalla famiglia Benetton. Si tratta di un adempimento tecnico-giuridico che molte fonti leggono come difensivo da parte del governo, sostenendo che sia un’azione di autotutela contro eventuali richieste di risarcimento danni da parte del gestore nel giorno in cui si attende la decisione della Corte Costituzionale sul dispositivo del Tar del Liguria che ha eccepito la questione di costituzionalità sulla scelta da parte del governo di escluderla dalla ricostruzione del ponte di Genova affidata al tandem Salini-Fincantieri....
Fonti attribuibili al Mit rilevano invece che sia semplicemente un adempimento tecnico per consentire l’avvio della circolazione sulla rete. La lettera, ricostruiscono altre fonti, è nelle mani dell’Avvocatura Generale dello Stato ed è sul tavolo dei giudici della Consulta. Sorprende il timing contestuale con la decisione della Corte Costituzionale in attesa di capire il destino della Concessione appesa ancora ad una possibile revisione degli accordi firmati nel 2007.
L’INTERVISTA
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Sarà quindi Aspi a gestire il nuovo ponte, come riportano Stampa e Secolo XIX, che dovrebbe essere inaugurato ai primi di agosto. Nel testo, la ministra Paola De Micheli rimanda al «rispetto della convenzione» tra il governo e Aspi, la società della famiglia Benetton (Atlantia) che detiene la concessione per le autostrade, e alla necessità di stipulare un protocollo di intesa per gestire il passaggio di consegne per il nuovo ponte disegnato da Renzo Piano dove un tempo sorgeva il Ponte Morandi, crollato quasi due anni fa (era il 14 agosto 2018; nella tragedia morirono 43 persone). «Ho firmato io la lettera che ho poi inviato al sindaco Bucci (nel ruolo di Commissario, ndr), per la procedura di collaudo, di consegna e di gestione post-consegna, che va al concessionario», ha confermato la ministra nel corso della trasmissione 24Mattino su Radio 24. Nelle settimane scorse era circolata l’ipotesi di un affidamento ad un altro gestore, ma tecnicamente si trattava di una soluzione poco praticabile. Che nei fatti viene scartata anche perché il potenziale nuovo gestore avrebbe dovuto comunque costruire un protocollo con Autostrade che gestisce gli allacciamenti da nord a sud col nuovo viadotto.
LE GRANDI OPERE
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Autostrade per l’Italia aveva scritto al commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte di Genova, Marco Bucci, nei giorni scorsi dicendosi «pronta» a gestire la nuova struttura. Il sindaco di Genova aveva sollecitato il ministro De Micheli a sbloccare la situazione e consentire entro il 1° agosto l’apertura al traffico della nuova struttura di Genova-San Giorgio. Nella sua lettera, Aspi (che tra l’altro al momento ha in concessione le tratte a est e a ovest del nuovo ponte) citava una convenzione `ad hoc´ che riguarderebbe oltre all’infrastruttura in sé anche le aree aggiuntive, ma soprattutto la ricognizione per emettere l’ordinanza di apertura al traffico.
INFRASTRUTTURA
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Lo sconcerto del governatore Toti
«Dopo due anni di minacce, immobilismo, proclami, giustizia promessa e rimandata il ponte di Genova verrà riconsegnato proprio ad Autostrade, come ha ordinato il governo M5S-Pd», è il commento del presidente della regione Liguria, Giovanni Toti. «Leggo - prosegue Toti - la rassegna di questa mattina e penso ai grillini che promettevano, sulle macerie del Morandi, che avrebbero tolto subito le concessioni. A chi ci accusava di essere amici di Autostrade quando predicavamo solo buon senso dicendo che la giustizia si fa nei tribunali. Ai tanti partiti di Governo che si sono riempiti la bocca di cambiamento e nuova politica senza prendere una, che sia una, decisione su questo tema. Ad alcuni giornalisti che concionavano sulle malefatte di Autostrade, ci accusavano di difenderle e inneggiavano alla giustizia che il Governo avrebbe fatto togliendo le concessioni. A chi ha bloccato infrastrutture già finanziate da Autostrade, come la Gronda, che ora annunciano come opera strategica dopo averla stoppata (facendo risparmiare la concessionaria). A chi - aggiunge - pur conoscendo la legge, ha mentito agli italiani facendo credere loro che avrebbero potuto estromettere Autostrade con un colpo di spugna. A chi ha permesso che Autostrade non facesse lavori di messa in sicurezza in questi due anni. A chi per colpa di questo squallido balletto ha inchiodato i liguri in code interminabili in piena stagione estiva. Io - aggiunge il governatore - non dico nulla. Ma nulla di nulla. Aspetto solo il commento di: Travaglio, Pedullà, Salvatore, Di Maio, Lunardon, alcuni giornalisti che vorrebbero fare politica, insomma tutti coloro che in questi anni hanno pontificato per i loro amici. A differenza loro, noi siamo amici solo dei liguri e vogliamo autostrade che funzionino e sicure. Ci interessa solo questo. (...) E intanto per la tragedia del Morandi e per le sue 43 vittime nessuno ancora ha pagato. Mentre a Roma litigavate, noi in Liguria almeno abbiamo ricostruito il ponte».
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