domenica 9 settembre 2012

Se governa il Prof i morti non contano ....contavano solo con Berlusconi.

I progressisti non disturbano il premier. E così un barcone di disperati affonda nel silenzio: creava indignazione solo col Cav. Mentre siamo tutti presi dalla superiore esigenza di lodare Mario Monti e Mario Draghi,ai quali si at­tribuisce il merito di aver salvato l’Italia, l’Europa e l’euro dalla catastrofe, i nostri guai nazionali in realtà si aggravano. Per rendersene conto è sufficiente dare un’oc­chiata agli indicatori più significativi; a parte lo spread, che va su e giù oggi co­me sempre per effetto di muta­menti umorali, non ce n’è uno positivo: consumi, disoccupa­zione, debito, Pil, eccetera foto­grafano un cimitero....
PS: Che cosa voglimo aspettarci dagli epigoni di una ideologia folle, che ha fatto decine di milioni di morti in giro per il mondo?
umberto marabese
Nonostante ciò, durante la messa cantata officiata dallo Studio Ambrosetti, perfino gli imprenditori, e gli economisti invitati al rituale consesso di Cernobbio, hanno applaudito al governo tecnico, auspicando che il premier venga riconferma­to nella prossima legislatura. L’81 per cento dei convegnisti interpellati si è dichiarato entu­siasta all’idea della continuità, benché l’interessato,cioè il boc­coniano, continui a ripetere di non volere rimanere a Palazzo Chigi. Che punti più in alto?
Ormai anche i professori han­no imparato a comportarsi co­me i peggiori professionisti del­la politica: mentono come respi­rano. E viene subito in mente Corrado Passera, ministro di quasi tutto, che alcuni mesi or­sono annunciò di avere recupe­rato una novantina di miliardi da investire nella fatidica cresci­ta, di cui, però, finora, non si è vi­sto lo straccio di un centesimo, tant’è che l’unica cosa cresciuta sul serio dalle nostre parti è il prezzo del carburante.
I titoli dei giornaloni che si danno arie da indipendenti pur non essendolo (i loro padroni sono banche o finanzieri che, dopo avere creato i noti proble­mi, si propongono come solu­zione dei medesimi) ieri erano o parevano scritti dalla stessa manina. Corriere della Sera : «Monti: evitato il tracollo. Sì del­la Casa Bianca a Draghi. Anti spread, piano del governo. Con­ti blindati per essere in regola in caso di aiuti della Bce». La Re­pubblica : «Cresce il partito del Monti bis. Prodi: se necessario deve restare». Ce ne sarebbero molti altri dello stesso tenore servile, ma lasciamo perdere. Quelli che abbiamo riportato so­no sufficienti a capire il vento che tira: i potenti si mobilitano per prolungare la permanenza ai vertici dei loro amici. Gli affa­ri sono affari. Davanti ai quali tutto il resto passa in secondo piano. La sinistra (e non solo la sini­stra) si adegua alla volontà dei si­gnori: pur di non uscire dal gio­co, si adatta a ricoprire ruoli marginali. Dei diritti umani non le importa più un accidenti. Idem degli ultimi, dei disereda­ti, degli immigrati. I progressisti non parlano più di integrazio­ne, di civiltà dell’accoglienza. Qualche emozione ha suscitato in loro la vicenda dell’Ilva di Ta­ranto, ma si è trattato probabil­mente di un riflesso condiziona­to, pavloviano.
Sulla prima pagina della Repub­blica , ieri, non c’era traccia del peschereccio affondato a Lam­pedusa: 80 migranti dispersi (si­nonimo di morti) e 56 salvati per miracolo. Notizia liquidata co­me un tamponamento sull’auto­strada. Sono lontani i tempi dei respingimenti che suscitavano scalpore e raccapriccio perché il ministro dell’Interno, Rober­to Maroni, che li aveva legalizza­ti, non era un tecnico ma un le­ghista, quindi un alleato di Sil­vio Berlusconi. Allora rispedire i poveracci al porto da cui erano salpati veniva appunto conside­rato uno scandalo, un reato di omesso soccorso. Polemiche in­fuocate, dibattiti televisivi, ac­cuse di razzismo al governo.
Ora che gli immigrati, invece di essere respinti, si lasciano anne­gare in massa, chissenefrega: neanche un titolino a una colon­na in prima pagina sul quotidia­no di Ezio Mauro che insegna agli italiani a stare al mondo; nemmeno un’interrogazione parlamentare, zitti perfino i pre­ti che reputavano il centrode­stra un flagello e Maroni l’amba­sciatore del demonio a Roma. S’è voltato pagina. Siamo entra­ti in un’altra epoca, quella dei professori, che qualsiasi cosa facciano la fanno per il nostro bene. I disperati crepano in ma­re? Sia fatta la volontà degli dei, tutti compari di Eugenio Scalfa­ri e progenie.

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