La piega che hanno preso le consultazioni per la premiership rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza del partito. Lo pensa Merlo: “Autolesionismo che avvantaggia gli avversari”. Con le primarie si è aperta una faglia nel Pd talmente profonda e insidiosa da mettere, forse per la prima volta, a repentaglio la sopravvivenza del partito faticosamente nato nel 2007 dalla fusione “fredda” tra la sinistra post comunista e una parte del cattolicesimo democratico. Ora, a pochi mesi dalle elezioni che potrebbero, almeno sulla carta, (ri)consegnare al Pd il governo del Paese, la consultazione per la premiership rischia di mandare tutto all’aria. Ne è convinto Giorgio Merlo, parlamentare di lungo corso, mariniano (nel senso di fedelissimo dell’ex leader cislino Franco Marini) e vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, che in un colloquio con lo Spiffero dà libero sfogo alle sue preoccupazioni. «Da come appare pubblicamente, le primarie potrebbero essere l’anteprima della dissoluzione del Partito democratico. Mi chiedo come farà una comunità politica, in questo caso il nostro partito, a reggere l’urto di dover convivere con una stagione contrassegnata da risse, insulti, diffamazioni a mezzo stampa, “processi” pubblici, richieste di scomparire per sempre a buona parte della classe dirigente»...continua...
http://www.lospiffero.com/buco-della-serratura/dopo-le-primarie-non-ci-sara-piu-il-pd-6214.html
PS: Condivido le preoccupazioni di Merlo e Rondolino. E' per questo che io sono stato e sono contro le primarie, siano esse di partito o di coalizione: basta vedere le conseguenze di Napoli, Milano, Palermo, Parma,.......Un partito che si sente in grado di governare dovrebbe essere anche in grado di presentare il "suo migliore candidato", non certo quello richiesto da tutti i votanti di tutti i partiti insieme. Le "americanate" lasciamole a loro.
umberto marabese
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