venerdì 4 novembre 2011

Famiglia Cristiana, 4 novembre, niente da festeggiare.

Una nota della Tavola della pace per il 4 novembre mette in fila gli sperchi e un libro spiega tutti gli scandali. Flavio Lotti: "Ricordiamo le vittime innocenti di tutte le guerre".

Le Forze Armate? Spendono male i soldi, sprecano moltissimo denaro dei cittadini. Insomma un’istituzione pubblica alla deriva.Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, l’associazione che mette insieme le maggior organizzazioni pacifiste del Paese, cattoliche e non, boccia il ministro Ignazio La Russa e l’intera gestione delle Forze Armate che costano al contribuente 27 miliardi di euro all’anno. E dice: “Domani 4 novembre non c’è proprio un bel niente da festeggiare”.
        Poi domanda: “A che serve mantenere 178.600 militari quando ne impieghiamo al massimo 30 mila e la polizia è sempre gravemente sotto organico?”. Gli sprechi schizzano alle stelle. C’è un generale ogni 356 soldati, c’è un maresciallo ogni tre soldati, oltre a 2660 colonnelli. Gli immobili militari sono abbandonati alla speculazione e all’abusivismo e il numero degli contratti esterni, appalti per forniture e  sprechi di ogni genere è altissimo. Nella nota la Tavola della pace chiede anche a cosa ci servono due portaerei, 131 cacciabombardieri e 400 carri armati. E soprattutto perché l’esercito italiano continua a reclutare ufficiali e sottufficiali come se in futuro l’Italia debba avere dieci corpi d’armata.
Flavio Lotti invita a  ricordare il 4 novembre le vittime innocenti di tutte le guerre e non a festeggiare le Forze Armate e a rinnovare domani lo “Spirito di Assisi” e l’appello lanciato il 27 ottobre da Papa Benedetto XVI: “Mai più guerra! Mai più terrorismo! Mai più violenza!”. Un libro pubblicato di recente dall’Edizioni Altraeconomia (euro 12) mette in fila ogni numero e ogni spreco e fa i conti in tasca al “sistema Difesa”. Si intitola “Il caro armato” e lo hanno scritto Massimo Paolicelli e Francesco Vignarca. L’Italia è all’ottavo posto nel mondo per le spese militari.
  PS: Vorrei averlo saputo scrivere io..... umberto marabese

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