umberto marabese
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Armi dall’Italia all’Ucraina anche nel 2025. L’ultimo pacchetto di aiuti a Kiev scade tra poche settimane e il governo intende rinnovarlo.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, conferma che sarà varato un decreto, che entrerà in vigore nel nuovo anno.
Aiuti militari, economici e per le infrastrutture perché “vogliamo difendere il loro diritto a sopravvivere“, dice il ministro al Corriere della Sera, ammettendo che più della sopravvivenza non si può ottenere, in attesa di un accordo da raggiungere nei prossimi mesi.
A gennaio, sarà formalizzato il passaggio di testimone alla presidenza degli Stati Uniti. Crosetto sottolinea che il ritorno di Donald Trump ha dato ai russi una percezione errata di poter accelerare l’offensiva, per poi sedersi a un tavolo in posizione di ulteriore forza.
Sui nuovi aiuti all’Ucraina non ci saranno frizioni nella maggioranza, aggiunge il ministro. Del resto, tutti i partiti mantengono la linea degli ultimi due anni e mezzo, compresi gli alleati Tajani e Salvini, come hanno ribadito entrambi anche recentemente.
Crosetto, comunque, aggiunge: “Sappiamo che deve essere la diplomazia a risolvere il conflitto, non certo gli eserciti“.
Intanto, però, ci saranno ancora aiuti militari. Il decimo decreto dovrebbe ricevere il via libera entro Natale, con il solito passaggio tra Camera e Senato. Non si esclude che possa avere una durata estesa a tutto il 2025.
Il contenuto è come sempre secretato ma, in base a quanto filtra, dovrebbero essere fornite nuove munizioni per il sistema di difesa aerea SAMP-T, sviluppato con la Francia e che all’inizio del 2024 i russi avevano detto di aver danneggiato. Si parla poi dei missili Aster, costruiti sempre insieme ai francesi, oltre all’accesso a un sistema satellitare gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana.
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