Intervista al candidato presidenziale rumeno Calin Georgescu, vincitore del primo turno
Giornalista: Ti accusano e ti mettono quest’etichetta che sei filo-russo, pro-Putin, che sei contro la NATO, contro l’UE. Sei contro la NATO, sei contro l’UE, sei per Putin, sei per la Russia?
Georgescu: Prima di tutto, sono filo-romeno e lo sarò sempre. In secondo luogo, non voglio e non intendo ritirare la Romania dall’UE o dalla NATO, come mi viene accusato. Ma posso dire che in ogni incontro statale o in qualsiasi altro incontro sulle istituzioni internazionali negozieremo solo gli interessi della Romania. Cosa significa? Ciò significa che staremo in piedi e non in ginocchio
Inoltre, una parte significativa della classe politica, come è stato osservato per molti anni, ha sperimentato un complesso di inferiorità nell’incontrare l’Occidente. Questo finirà. Giocheremo e parleremo da pari a pari. Questo è quello che farò
Viene demonizzato dai criminali che comandano in occidente perché loro vogliono servi e camerieri e non politici con la schiena dritta che fanno gli interessi del proprio Popolo e della propria Nazione-
Appello di Vannacci per il candidato romeno odiato
dai global
I video dell’eurodeputato leghista per sostenere Georgescu: “Se amate il vostro Paese votate per lui”.
«Se ami il tuo Paese, se ami la tua gente, se amate le vostre tradizioni e costumi andate a votare per Calin Georgescu», annuncia l’europarlamentare con le stellette in stand by, in lingua romena. E conclude che Georgescu «rappresenta l’unico cambiamento per la Romania e l’unico vero cambiamento per l’Europa».
«Cari amici romeni l’8 dicembre si terranno le elezioni presidenziali». Esordisce così Roberto Vannacci con una delle sue trovate ad effetto, che stanno diventando virali e sollevano polemiche. Un video di 24 secondi che invita i romeni che vivono in Italia, a votare per lui…
Fitto perde la direzione generale per le Riforme,
dominio franco-tedesco tra gli alti funzionari Ue
La struttura con oltre 200 dipendenti è stata accorpata alla task force per l’attuazione del Recovery ma finirà sotto il controllo diretto di von der Leyen. Nessun italiano nei gabinetti che si occuperanno di Concorrenza e Competitività
dal nostro corrispondente Marco Bresolin
il bacio della Giuda
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