Come annunciato recentemente a margine del Consiglio europeo di cui è stato ospite, questa notte Volodymyr Zelensky fermerà il pompaggio del gas russo attraverso il territorio ucraino. Gli stati del Nord e centro Europa si troveranno senza i 42,4 milioni di metri cubi che fino ad oggi continuano a transitare quotidianamente attraverso l’unico gasdotto rimasto in funzione nell’Europa settentrionale. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che sicuramente non ci sarà un nuovo contratto con l’Ucraina. Il patto era stato firmato nel 2019 e rappresentava uno dei pochi accordi di cooperazione russo-ucraina ancora in vigore dopo lo scoppio della guerra.
In merito a questa decisione, il primo ministro slovacco, Robert Fico, ha scritto una lettera aperta a Ursula von Der Leyen e Antonio Costa: “Sono convinto che sia nell’interesse di tutti i cittadini dell’UE che gli sforzi verso l’Ucraina siano razionali e non portino ad azioni autodistruttive e altamente dannose”, ha affermato Fico. “Pertanto, vi chiedo, a nome di tutti i cittadini dell’UE, di dare a questa situazione senza precedenti l’attenzione che merita”.
Intanto, lo scorso 29 dicembre, è sbarcato a Revithoussa, in Grecia, il primo carico di gnl (gas naturale liquefatto) prodotto negli Stati Uniti e destinato all’Ucraina, frutto dell’accordo stretto a Zelensky e Biden durante il G7 svoltosi lo scorso giugno a Fasano. A fornire il gas è la società a stelle e strisce Venture Global, che ha firmato un contratto di fornitura con la controparte fino al dicembre del 2026.
Secondo gli osservatori, sarà proprio l’Ucraina a pagare il prezzo più alto per questa scelta, dovendo rinunciare, oltre al gas russo, anche agli 800 milioni di dollari l’anno che riceveva da Gazprom per il transito. L’Italia, che dovrebbe essere meno vulnerabile di altri paesi, il prezzo del gas in Italia per l’inverno 2025 potrebbe superare i 50 euro per megawattora.---
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