Giulia Bertotto
Secondo un’inchiesta della BBC del 18 dicembre 2024 Facebook avrebbe massicciamente e deliberatamente limitato la capacità delle agenzie di stampa palestinesi di raggiungere gli utenti durante il massacro di civili a Gaza dall’ottobre 2023.
Sempre secondo l’emittente inglese, Instagram avrebbe invece aumentato la moderazione dei commenti degli utenti palestinesi dopo l’ottobre 2023. La società Meta replica all’ accusa secondo cui avrebbe volutamente soffocato determinate voci affermando che è “inequivocabilmente falsa”.
Torniamo quindi a riflettere sullo spropositato potere mediatico detenuto da aziende private che possono condizionare capillarmente l’opinione pubblica, implicando un enorme pericolo eversivo per la democrazia.
“In quanto ebreo i miei genitori mi hanno insegnato che dobbiamo ribellarci agli attacchi rivolti a tutte le comunità” affermava Zuckerberg nel 2015 sul suo stesso social network.
DAGLI ALGORITMI AI MISSILI, PURCHÉ GAZA TACCIA
Dagli algoritmi ai missili, a Gaza la stampa non può accedere e neppure può uscirne viva: cinque giornalisti sono stati uccisi in un attacco di Israele vicino all’ospedale al Awda, nell’area del campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale della Striscia di Gaza. Erano a bordo di un furgone identificato con una vistosa scritta “Press”. secondo diversi osservatori internazionali Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per i cronisti.
E ancora, un raid dell’esercito israeliano, ha ucciso giovedì 26 dicembre 50 persone, compresi medici e membri del personale sanitario, in un’area adiacente all’ospedale di Gaza City.
IN PALESTINA SI “MUORE DI FREDDO”
Stanno suscitando sdegno anche le morti dei neonati a Gaza in pochi giorni: Il Sole 24 ore scrive di “neonati uccisi dal freddo” nella notte di Natale, Sky tg di una “neonata morta di ipotermia”, nello stesso registro anche il Corriere della sera e il Messaggero che inducono nel lettore il pensiero che la causa di morte siano le condizioni meteorologiche e non queste ultime in quanto conseguenza degli attacchi mirati su civili e strutture di primo soccorso.
Oltre alle bombe su civili sfollati, accampamenti di fortuna, senza acqua potabile e al gelo, cosa può esserci di peggio per un popolo che secondo i principali tribunali umanitari sta subendo un genocidio?
Il silenzio e la manipolazione mediatica.--------
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