"UN DRAMMATICO SQUARCIO DI VERITÀ SUGLI EFFETTI AVVERSI"
19 Dicembre 2024Adalberto Gianuario
All’inizio della campagna vaccinale i CDC (Centers for Disease Control and Prevention) hanno lanciato un sistema di vaccino vigilanza chiamato “V-safe”: un’app scaricabile su smartphone attraverso cui, coloro che si sottopongono alla vaccinazione, hanno la possibilità segnalare anonimamente alcune reazioni avverse elencate nell’interfaccia grafica e poi specificare se i sintomi segnalati hanno richiesto un intervento medico e l’impossibilità di recarsi a lavoro o a scuola. Oltre alla spunta delle caselle pre-compilate, l’applicazione fornisce la possibilità di riempire uno spazio di ‘testo libero’.
Sulla base delle segnalazioni raccolte con il “V-safe”, i CDC hanno pubblicato alcuni studi sui vaccino Covid, descritti regolarmente come sicuri ed efficaci, tuttavia i dati non erano stati resi pubblici. L’associazione statunitense I Can, attraverso un insistente richiesta di accesso agli atti è riuscita in un primo momento a ottenere i dati dei campi pre-compilati nell’arco di tempo che va da dicembre 2020 ad agosto 2022.
L’associazione, oltre a mettere a disposizione i dati grezzi, li ha organizzati attraverso un’interfaccia intuitiva che permette di visualizzarli attraverso le variabili inserite nell’app: età, sesso, prodotto inoculato, effetto avverso, modalità in cui si è verificato, eccetera.
Dei circa 10 milioni di utenti in possesso dell’applicazione, ben 3milioni e 300mila l’hanno usata per registrare degli effetti avversi. Di questi, circa 1milione e 200mila hanno dichiarato essere stati “incapaci di svolgere le normali attività”, 1milione e 300mila di essersi “assentati dalla scuola o dal lavoro” e 800mila di essere “ricorsi a delle cure mediche”. Di quest’ultimo gruppo 112mila si sono recati in pronto soccorso e 71mila sono stati ricoverati.
I campi pre-compilati elencavano però solo effetti avversi lievi e generici come ad esempio “mal di testa”, “freddo”, “stanchezza”, “vomito”. Per entrare di più nello specifico e segnalare effetti più gravi, gli utenti potevano inserire un testo libero. Alcune settimane fa, sempre su richiesta di Ican e a seguito della decisione di un tribunale, i CDC hanno rilasciato anche questi dati. Da pochi giorni è possibile visualizzarli attraverso l’interfaccia elaborata dal’associazione. I testi introdotti sono stati oltre 5milione e mezzo. Le parole più ricorrenti: “dolore al petto” (55.564), “acufene” (26.613), “mestruazioni irregolari” (13,334), “herpes zooster” (11.406), “paralisi facciale” (669), “morte” (488).
Riguardo ai testi liberi, oltre a poter eseguire delle ricerche su singole parole chiave e visualizzarle divise per sesso, età, prodotto inoculato eccetera, è anche possibile leggere la sequenza di testi inseriti dai singoli utenti, ovviamente anonimi. In questo caso, oltre a seguire la progressione clinica di alcuni effetti avversi, la freddezza dei dati medici cede il passo ai drammi personali. Un ulteriore squarcio su una verità che stenta ancora ad essere accettata dalla scienza ufficiale, nonostante dati come questi.---
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