Sono i tre punti imprescindibili del segretario dem Zingaretti per tentare di formare un governo con i cinquestelle. L'asticella della trattativa si alza ulteriormente. Lo "sconcerto" dei renziani.
<< Lo "sconcerto" dei renziani. Le tre condizioni poste da Zingaretti hanno provocato "sconcerto" fra i renziani. "Ci aspettiamo che vengano smentite" dice un big dell'area ricordando che è stata data "piena fiducia e pieno sostegno al segretario" e che "in Direzione non abbiamo né discusso né votato quei 3 punti". A quanto viene riferito, durante il colloquio al Colle, il più stringente sulla "non negoziabilità" dei 3 punti sarebbe stato in particolare l'ex-premier, Paolo Gentiloni>>.
<< La risposta non tarda ad arrivare: "Le tre condizioni poste da Zingaretti sono le traduzione dei 5 punti compresi nell'Ordine del giorno votato all'unanimità, per acclamazione, dalla Direzione del Pd", affermano fonti Pd...!>>==============================================================PS:Amici del M5S avete letto bene: Ieri in Direzione 5 condizioni...oggi da Mattarella 3 condizioni che sono..."le traduzioni dei 5 punti compresi nel'Ordine del giorno votato alla unanimità"...Pensate, i meno di 24 ore Zingaretti cambia da 5 a 3 e...sopratutto cambia il contenuto votato ieri... HANNO FREGATO RENZI!umberto marabese=====================================================================
di GOFFREDO DE MARCHISI 5 punti della direzione di ieri. Eppoi i "veri" 3 punti presentati oggi a Sergio Mattarella dalla delegazione del Partito democratico. Sono secchi e raffigurano la discontinuità netta col passato governo voluta da segretario dem Nicola Zingaretti. Ora vanno fatti digerire al Movimento 5 stelle...
Primo punto: abolizione totale dei due decreti sicurezza. Secondo punto: accordo di massima, prima della formazione del governo, sulle misure della manovra economica. Terzo punto: no alla legge della riforma sul taglio dei parlamentari come è stata scritta e votata fino ad oggi.Questa lista è la discriminante per dare vita a un governo Pd-M5s e viene prima di tutto il resto. Come si vede l'asticella della trattativa si alza ulteriormente, perché sembra proprio che la formula della discontuinità in questo modo diventi la richiesta di un'abiura..
Zingaretti resta intenzionato a trattare ma sulla base di un nuovo corso politico. Su queste basi si può dire che oggi il borsino della crisi cominci a pendere verso il voto anticipato. Ma dipende da Di Maio e da Casaleggio, che nei giorni scorsi ha avuto un colloquio con Zingaretti. Dalla loro risposta. Non solo alle condizioni del Pd ma alla domanda principale del negoziato: chi fa il premier. Il Movimento pensa che tocchi a loro indicarlo. Il Pd pensa che debba essere frutto di un accordo.
Lo "sconcerto" dei renziani
Le tre condizioni poste da Zingaretti hanno provocato "sconcerto" fra i renziani. "Ci aspettiamo che vengano smentite" dice un big dell'area ricordando che è stata data "piena fiducia e pieno sostegno al segretario" e che "in Direzione non abbiamo né discusso né votato quei 3 punti". A quanto viene riferito, durante il colloquio al Colle, il più stringente sulla "non negoziabilità" dei 3 punti sarebbe stato in particolare l'ex-premier, Paolo Gentiloni.
La risposta non tarda ad arrivare: "Le tre condizioni poste da Zingaretti sono le traduzione dei 5 punti compresi nell'Ordine del giorno votato all'unanimità, per acclamazione, dalla Direzione del Pd", affermano fonti Pd.
Nessun commento:
Posta un commento