lunedì 26 agosto 2019

«Tassativo, come ha sempre detto Luigi Di Maio:" mai con il partito di Bibbiano". Ma perché non consultate noi elettori?».. Votare non è mai un male. È la democrazia.

Rousseau, la paura del voto sui dem                                                                 

                                                                                                          
di Alessandrto Trocino

La base scatenata contro il Pd. Favorevoli al voto i big ostili al governo, da Bugani a Taverna. Il nodo Conte: solo con lui premier si ha la speranza di ottenere il via libera. ROMA
ROMA «Tassativo, come ha sempre detto Luigi: mai con il partito di Bibbiano. Ma perché non consultate noi elettori?». L’appello, proprio sotto un post di Luigi di Maio, prende una valanga di like e dà il segno del clima. Votare, in teoria, non è mai un male. È la democrazia. Ma le cose non sono così semplici. E soprattutto nel caso dei 5 Stelle, il voto su Rousseau è evocato, attivato e modulato con tempi e modalità diverse a seconda dei risultati attesi dai vertici. Ora nel Movimento è in corso una battaglia feroce per decidere se la nuova potenziale alleanza con il Pd debba finire o meno al vaglio della rete e se debba finirci anche il nome del premier...

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