martedì 13 agosto 2019

CRONACA Ocean Viking, Viminale: “Hanno chiesto porto alla Libia che ha detto sì”. Unhcr: “Non è sicuro. L’Europa faccia sbarcare i migranti”

Ocean Viking, Viminale: “Hanno chiesto porto alla Libia che ha detto sì”. Unhcr: “Non è sicuro. L’Europa faccia sbarcare i migranti”

PS << ...a me raggela il sangue vedere le ong che tengono in ostaggio centinaia di persone mettendole a rischio mentre si dichiarano "umanitarie"...ecco cosa raggela il sangue a me.  Se hai a cuore la salvezza delle persone PRIMA le metti in salvo dove riesci ad arrivare e sei autorizzato a sbarcare e POI fai tutte le battaglie legali del mondo con chi non ti ha fatto sbarcare >>.

umberto marabese
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Ocean Viking, Viminale: “Hanno chiesto porto alla Libia che ha detto sì”. Unhcr: “Non è sicuro. L’Europa faccia sbarcare i migranti”. Sulla nave delle ong Sos Mediterranee e Medici senza frontiere ci sono 356 migranti salvati nei giorni scorsi in diversi interventi. Secondo le fonti del ministero dell'Interno sarebbero state le stesse ong a chiedere il porto alla Libia. Ancora bloccata anche la situazione della Open Arms, che oggi ha lanciato l'allarme: "Previste onde di 2,2 metri, l'Italia ci impedisce di avvicinarci". A bordo della Ocean Viking ci sono 356 migranti salvati in acque libiche nei giorni scorsi dalla nave delle ong Sos Mediterranee e Medici senza frontiere. Per loro, e per i 151 a bordo della Open Arms, i porti europei, a partire da quelli di Malta e Italia, sono chiusi. Ad aprirli invece è la Libia: secondo fonti del Viminale la Guardia costiera libica ha indicato per lo sbarco il porto di Tripoli, dopo che le stesse ong aveva chiesto alla Libia la disponibilità di un Pos, cioè il “place of safety“, un luogo sicuro dove sbarcare....

Contro la decisione, per ora emersa solo dalle fonti del ministero dell’Interno, si schiera l’Unhcr: “I violenti combattimenti in Libia, insieme alle segnalazioni di violazioni di diritti umani, fanno sì che quel Paese non possa essere considerato un porto sicuro e che nessuno deve essere riportato lì”.... L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati chiede che sia l’Europa a consentire lo sbarco: “I governi europei consentano lo sbarco immediato di 507 persone attualmente bloccate in mare dopo esser state soccorse nel Mediterraneo centrale“.

L’Agenzia dell’Onu ricorda infatti che dopo il bombardamento del centro di Tajourain cui sono morti 50 migranti, molti leader europei si sono detti scossi per quanto avvenuto. Un sentimento che “deve ora tradursi in atti significativi di solidarietà verso le persone in fuga dalla Libia”. E chiede inoltre che venga “rafforzata la capacità di ricerca e soccorso nel mediterraneo centrale” ribadendo che il “ruolo delle navi delle Ong dovrebbe essere riconosciuto e sostenuto”. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini questa mattina aveva ribadito la chiusura dell’Italia: “Al lavoro al ministero da stamane per evitare lo sbarco di oltre 500 migranti a bordo delle navi di due Ong, una francese e una spagnola”.
L’allarme di Open Arms: in arrivo onde di 2 metri – Dopo dodici in mare è ancora bloccata anche la situazione della Open Arms, con a bordo 151 migranti, che lancia nuovamente l’allarme: “Da mercoledì è in arrivo una perturbazione, previste onde di 2,2 metri“. E aggiunge: l’Italia “ci impedisce di avvicinarci a Lampedusa” e Malta “ha negato autorizzazione a entrare in acque territoriali per ripararci”. La nave della ong spagnola, che il primo agosto ha soccorso 121 migranti e ne ha salvati altri 39 nella notte tra il 9 e il 10 agosto, recuperati in acque maltesi e raggiunti grazie a una segnalazione di Alarm Phone, racconta così la situazione a bordo: “Dodici giorni in mare. Una perturbazione in arrivo. La situazione si fa sempre più difficile. ‘Perché non ci fanno scendere?’ Non sappiamo più cosa rispondere. E l’Europa tace. Un silenzio che grida la vergogna del nostro tempo”.
Tra i 151 migranti ancora a bordo, 31 sono minorenni: per loro lunedì sera il capitano della Open Arms, Marc Reig, ha chiesto all’ambasciata spagnola a Malta di concedere l’asilo, sottolineando la necessità di procedere di urgenza “considerata la situazione di incertezza in cui si trova la Open Arms che rimane nelle acque internazionali per un tempo indeterminato”. La Spagna ha però respinto la richiesta: il ministro ai Lavori pubblici spagnolo, José Luis Abalos, ha affermato che la domanda non è valida: secondo la legge spagnola, infatti, le richieste di asilo devono essere presentate di persona oppure da un rappresentante legalmente accreditato.
In ministro ha anche sottolineato che, secondo gli accordi internazionali, i migranti soccorsi dovrebbero essere portati nel porto disponibile più vicino, che in questo caso si trova in Italia. Nei giorni scorsi dalla nave spagnola erano state fatte sbarcare le persone in condizioni maggiormente critiche: un ventenne con presunta tubercolosi sbarcato domenica a Lampedusa con una motovedetta della Guardia Costiera italiana e lunedì due donne, una con un tumore al cervello e una colpita da polmonite, trasferite a Malta con i loro accompagnatori, in tutto otto persone.---

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