di Giorgio Cremaschi – Liberazione.
L’annuncio di un referendum in Grecia sul “fraterno aiuto” europeo ha avuto il grande pregio di squarciare i veli dell’ipocrisia e dimostrare che oggi il continente è governato con un regime autoritario che rigetta ogni forma di reale partecipazione.
Diversi commentatori hanno infatti scritto: la Grecia è in guerra e sulle guerre non si fanno consultazioni.
In realtà il primo ministro Papandreu probabilmente ha concepito, per ricostruire il proprio consenso, un’operazione alla Marchionne su scala nazionale: imporre ai propri cittadini di votare sì sotto il ricatto della catastrofe economica e della fame. Ma nonostante queste intenzioni, che dovrebbero piacere ai vertici europei, il primo ministro greco non è stato capito, tutti i potenti d’Europa si sono scandalizzati e, di fronte alla sola ipotesi di un intervento dei cittadini nella gestione della crisi, le borse e i titoli del debito pubblico sono crollati...continua...http://www.megachip.info/tematiche/beni-comuni/7077-no-ai-governi-
PS: <<Nel 1989 furono i popoli dell’Est a travolgere i regimi del socialismo reale. Allora nelle cancellerie occidentali si brindò per l’estendersi della democrazia in tutto il continente. Nel 2011 i pronunciamenti dei popoli europei fanno paura e si teme che qualsiasi atto di partecipazione democratica – un referendum ma anche solo uno sciopero come una manifestazione – possa far crollare il regime burocratico finanziario che governa il continente>>. Ottima e veritiera disamina dell'occidente oggi.
umberto marabese
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