lunedì 10 ottobre 2011

La questione morale ai tempi di Penati

L'attacco ai nemici e l'elogio delle proprie virtù. Quando puntava il dito sui politici ingordi.


«Ci sono troppi mascalzoni!», e naturalmente i mascalzoni sono sempre gli altri. Il miglior modo per accreditare a se stessi ogni virtù,  è quello di individuare nell’avversario il comportamento doloso e dargli addosso, poiché chi ti ascolta penserà che non ti sbilanceresti tanto se fossi simile a lui. Le dichiarazioni corrono veloci nelle interviste, nei talk, nelle tavole rotonde, dentro e fuori le aule parlamentari, e si consumano nell’istante in cui vengono trasmesse o pubblicate. Il giorno dopo i fatti smentiranno quelle parole, ma nessuno se le ricorderà più perché intanto ne arrivano altre. Chi fa politica  sa  che non conta quello che fai, ma quello che dici e come lo dici. Ho rivisto in questi giorni un’intervista a Filippo Penati  realizzata dal collega Bernardo Iovene a maggio scorso per Report,  mai andata in onda perché..continua...
http://video.corriere.it/reportime/reportime/index.shtml
PS: <<E’ questo il politico nuovo che vogliamo? Qualche giorno fa , sempre in un talk televisivo, Bersani ha citato, “centinaia di giovani e bravissimi amministratori locali”. Siccome sappiamo che esistono,  perché il partito non ce li fa conoscere? Perché non li manda avanti invece di tenerli confinati nell’ultima porta dell’ultimo corridoio a tenere in vita una macchina a cui sta fondendo il motore?>>
Milena Gabanelli, inataccabile, come sempre!
umberto marabese

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