sabato 29 ottobre 2011

Quando, gli amici animali, devono lasciarci

dottor CESARE PIERBATTISTI ** PRESIDENTE DELL'ORDINE DEI VETERINARI DI TORINO
Tiki, il cane della mia infanzia, nacque in uno di quei gelidi inverni di una volta caratterizzavano Torino. La madre lo partorì nella cuccia in giardino, non c'era mai stato verso di convincerla a stare in casa, era una cagna buona ma scontrosa, forse memore di un passato infelice. Il cucciolo, figlio unico, pareva un orsacchiotto peloso ed i miei genitori, a causa della mia insistenza, decisero che potevo tenerlo, frequentavo la terza elementare e quello era il primo cane veramente mio. Nonostante freddo e neve crebbe senza problemi e divenne un cane grande e robusto; c'era tuttavia un problema: avete presenti quelle madri invadenti, apprensive ed autoritarie che impediscono ai figli di crescere e parlano al posto loro? La sua era così, lo controllava al punto di impedirgli di abbaiare per fare la guardia, compito che riteneva essere solo suo...continua...
http://www3.lastampa.it/lazampa/articolo/lstp/426589/
PS: Una ragione in più per  amare i nostri "amici animali".
Buona notte, umberto marabese

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