La Juve dà il benservito a Del Piero. Inutile girarci intorno. Gli hanno dato un calcio nel sedere. Con eleganza, ma sempre calcio è. Potevano annunciare l’addio più avanti. Invece la notizia esce il giorno in cui i giornali sono concentrati sulla due giorni di Champions e quando la Juve annuncia l’aumento di capitale.
Un campione non invecchia mai. Mazzola e Rivera hanno ancora il passo e lo scatto dei vent’anni nei nostri occhi. Poi c’è il tempo che passa, più crudele di un gol all’ultimo minuto e non sta scritto da nessuna parte che un campione debba sedersi dietro una scrivania solo perchè ha alzato mille trofei. Però ci fa male lo stesso. Anche se Del Piero era un «nemico». Vederlo trattato così dalla società a cui ha dato tutto. E preso tanto, anche questo è vero.
Se non esistono più le bandiere, dovrebbe però non morire mai il senso di gratitudine. Che non significa soldi o un posto sicuro. Solo dire addio in modo diverso.
http://giornalistinelpallone.corriere.it/2011/10/20/ma-io-Un campione non invecchia mai. Mazzola e Rivera hanno ancora il passo e lo scatto dei vent’anni nei nostri occhi. Poi c’è il tempo che passa, più crudele di un gol all’ultimo minuto e non sta scritto da nessuna parte che un campione debba sedersi dietro una scrivania solo perchè ha alzato mille trofei. Però ci fa male lo stesso. Anche se Del Piero era un «nemico». Vederlo trattato così dalla società a cui ha dato tutto. E preso tanto, anche questo è vero.
Se non esistono più le bandiere, dovrebbe però non morire mai il senso di gratitudine. Che non significa soldi o un posto sicuro. Solo dire addio in modo diverso.
PS: Ho cambiato il titolo del giornalista Signor Carlo Baroni e li chiedo perdono, per dire che anch'io "torinista" condivido il suo articolo. Mi rovino e aggiungo un'invito al presidente Cairo: "lo prenda lei presidente, oltre che essere un campione è anche una persona per bene".
umberto marabese
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