Bleske-Rechek et al., 2012 (Journal of Social and Personal Relationships): analizzando coppie di amici uomini-donne, si è visto che gli uomini dichiarano più spesso attrazione sessuale verso l’amica rispetto a quanto le donne dichiarino per l’amico maschio.
Hall, 2011 (Human Nature): la vicinanza frequente e l’intimità nelle conversazioni aumentano il rischio che l’uomo sviluppi attrazione sessuale.
2. Differenze di percezione
Le donne tendono a percepire le amicizie come più “platoniche”, mentre gli uomini spesso attribuiscono un significato sessuale anche a comportamenti neutri (es. attenzione, vicinanza, confidenze).
Questo crea una dinamica dove l’idea di amicizia senza attrazione sessuale è più difficile da mantenere nel lungo termine.
Evola e la metafisica del sesso
Nel suo libro, Evola descrive l’uomo e la donna come polarità metafisiche opposte e complementari: l’UOMO rappresenta la forma, il cielo, lo spirito; la DONNA la materia, la terra, la luna.
Per Evola, l’“eros” (attrazione sessuale) non è un aspetto secondario o superficiale, ma una forza fondamentale, magica e metafisica che spinge verso l’unificazione delle polarità, verso un’“unità” primordiale.
In questa visione, l’atto sessuale o la tensione erotica non è semplice istinto riproduttivo o desiderio carnale, bensì un’esperienza metafisica di fusione, trascendenza e “oltre-io”.
Data questa natura profonda e intensa del desiderio e dell’unione sessuale, Evola non tratta il rapporto uomo‑donna come qualcosa che può essere neutralmente “platonico” in senso libero e informale: la “dualità dei sessi” viene concepita come ontologicamente significativa e come tale non neutralizzabile.
Questo implica che “amicizia come comunemente intesa” è incompatibile, o comunque di non interesse soprattutto per l’UOMO.
Se per “amicizia” intendiamo frequentazioni regolari, dialoghi informali, confidenze, vicinanza emotiva prolungata — senza finalità sessuale o romantica — la visione evoliana fatica a conciliare questa “normalità” con la sua teoria dei sessi come poli metafisici.
Per lui la relazione tra uomo e donna non è qualcosa che può essere trattata come neutra: ogni intermischiamento di sesso diverso porta con sé un’energia dell’eros, un’attrazione profonda, un potenziale di unione metafisica.
Un’amicizia “platonica” basata su vicinanza continuata o confidenza potrebbe — secondo la sua concezione — tendere verso l’attivazione di questa energia, rendendo precaria la neutralità.
Infatti l’obiettivo ideale secondo Evola non è una “amicizia neutra e moderna”, ma un rapporto gerarchico/spirituale tra “uomo assoluto” e “donna assoluta” in cui la polarità e la sacralità del sesso rimangono intatte.
G.A.
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