4 Novembre 2025
Ranucci in commissione Antimafia, domanda di Scarpinato su Fazzolari e il pedinamento: lui chiede la seduta segreta.
A quel punto Ranucci ha chiesto di secretare la sua risposta. La domanda dell’ex procuratore aggiunto di Palermo ha provocato la reazione stizzita di Fazzolari: “Ha insinuato un collegamento tra me e l’attentato ai danni di Sigfrido Ranucci. Ho sempre avuto una bassissima considerazione di Scarpinato e mi rincuora constatare che il mio non era un pregiudizio immotivato”, ha detto il sottosegretario dicendosi “inorridito” al “pensiero che questo individuo, che non si fa scrupolo a muovere gravissime accuse infondate, abbia ricoperto per tanti anni il ruolo di magistrato”. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha quindi concluso: “Mi auguro che, nella sua risposta, Ranucci abbia avuto il decoro di non assecondare il delirio di Scarpinato e l’onestà intellettuale di ritrattare l’accusa surreale che mi aveva mosso di averlo fatto pedinare dai nostri servizi. Ho l’impressione che, nella smania di attaccare il governo, si sia ormai ampiamente superato il limite del buonsenso”. “Non ho insinuato alcun collegamento – ha replicato Scarpinato – Il mio dovere nella commissione Antimafia è quello di indagare e capire, anche attraverso le domande”.
L’audizione del conduttore di Report ha quindi scatenato nuove polemiche nonostante si fosse aperto con la “più sincera solidarietà” e “ferma condanna” espressa “a nome di tutti i membri” della commissione da parte della presidente Chiara Colosimo. “Intendiamo stare al suo fianco di fronte a tentativi di intimidazioni tanto gravi che non possono mai essere sottovalutati”, aveva rimarcato l’esponente di Fratelli d’Italia. Quindi il giornalista aveva iniziato a ricostruire quanto avvenuto negli ultimi anni: “A differenza di altri episodi legati ad inchieste” in questo contesto “non so cosa pensare e a cosa attribuirlo”, aveva detto riguardo all’esplosione dell’auto avvenuta davanti a casa sua tra il 16 e il 17 ottobre scorso. “Emerge che l’ordigno era qualcosa di un po’ più di rudimentale, si parla di un quantitativo di esplosivo abbastanza importante e sottolineo che si trattava di macchine a gas che, se esplose, avrebbero buttato giù una palazzina”.
Il cronista ha quindi ricordato che un particolare che “è oggetto di indagine” riguarda la tempistica legata al posizionamento dell’esplosivo e al suo rientro a casa: “Io ho avvisato con un messaggio la scorta quasi a ridosso della mia partenza”, ha sottolineato Ranucci. Poi un’altra “coincidenza è che, qualche giorno prima, avevo lanciato i temi della puntata attraverso il profilo social”, ha continuato. Quindi ha ringraziato polizia e carabinieri, oltre a parlare del direttore degli Approfondimenti Rai Paolo Corsini, con il quale sarà in audizione mercoledì davanti alla commissione Vigilanza Rai: “È un direttore che va rispettato perché è un direttore che mi ha lasciato libero dal punto di vista editoriale. Per me la libertà dal punto di vista editoriale è un valore, è inestimabile e quindi da parte mia lo ringrazio”.
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