Dalle autobombe a Regeni e Zaki: lo strano asse anti-italiano al Cairo
Nel governo si fa strada l’ipotesi di azioni finalizzate a indebolire le alleanze di Roma nel Mediterraneo.
ROMA. Fare fuori l’Italia dall’Egitto. Prende corpo in ambienti di governo la convinzione che il brutale assassinio di Giulio Regeni sia il tassello finale di un mosaico più ampio finalizzato a colpire il nostro Paese nei suoi interessi più vivi, per indebolire e sporcare la sua tradizionale presenza nel Mediterraneo, e allontanare sempre di più il giorno in cui sarà possibile parlare di normalizzazione dei rapporti.
Di Maio era palesemente quello politicamente intelligente nel duo “sovranista” con Salvini. La vera verità su Regeni come agente britannico (forse a sua insaputa…) ha atteso che arrivasse lui al Ministero degli Esteri; uno almeno capace di ascoltare. Non è un caso.
(Chiamare Di Maio “il bibitaro” rivela lo stesso livello mentale di chi chiama quello “l’imbianchino austriaco”. Astenersi per favore. Piuttosto, esigere di togliere gli striscioni degli agenti anti-italiani al potere)
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