sabato 26 dicembre 2020

Il Vax Day diventa il Vaffa Day di Orban

 


L'Ungheria non mantiene la parola e inizia il piano di vaccinazione il giorno prima di quello pattuito con gli altri partner europei.

Con l’inizio delle vaccinazioni il 27 dicembre che dovrebbe rappresentare un momento di massima unità per l’Unione europea, arriva l’ennesimo sfregio dell’Ungheria. Così il Vax Day diventa il Vaffa Day di Viktor Orban. Budapest ha infatti anticipato il resto dei partner europei ignorando i piani della Commissione per un Vax Day europeo del 27 dicembre e ha iniziato già il giorno di Santo Stefano a vaccinare i primi cittadini. Lo riferisce il sito ungherese sui piani vaccinali, ripreso da Politico.eu.

“Il primo lotto di vaccini contro il coronavirus è arrivato in Ungheria questa mattina alle 6 del mattino - ha annunciato via Twitter il portavoce del premier Orban, Zoltan Kovacs -. Le 9.750 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech, il primo approvato in Europa basterà per vaccinare 4.875 operatori sanitari in prima linea nella lotta”. Il governo aveva in precedenza detto di voler iniziare il programma il 27 assieme agli altri partner. Ma non è stato di parola.

Intanto la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen si è rivolta con un videomessaggio ai cittadini europei per sottolineare l’importanza del momento: “Oggi cominciamo a voltare pagina rispetto a un anno difficile - ha detto -. Il vaccino Covid19 è stato consegnato a tutti i paesi Ue. Le vaccinazioni inizieranno domani nell’Unione Europea. Le giornate di vaccinazione sono un toccante momento di unità. Il vaccino è la via di uscita dalla pandemia”. 

La presidente ha proseguito: “Il vaccino viene reso disponibile nello stesso momento in tutti i paesi Ue. E la gente comincerà a farsi vaccinare tra gli altri ad Atene, Roma, Helsinki, Sofia. Le vaccinazioni ci aiuteranno a riavere le nostre vite normali, gradualmente”. Von der Leyen ha poi esortato le persone a continuare a osservare tutte le precauzioni per evitare alla pandemia di diffondersi ulteriormente.

Anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un tweet ha commentato la vigilia del “Vax Day”: “Le prime dosi del vaccino anti-covid sono arrivate a Roma, allo Spallanzani. È un messaggio di fiducia che si irradia in Italia e in Europa. Grazie al ministro Speranza, alla struttura commissariale di Arcuri, alle forze armate e a tutti gli operatori sanitari che ci consentiranno di realizzare una campagna di vaccinazioni senza precedenti”. 

A indicare il 27 dicembre come momento storico è anche Antonio Metastasio, geriatra e psichiatra di Terni che vive e lavora a Cambridge. Il medico è impegnano nello studio che coinvolge l’Università di Oxford e AstraZeneca. “Questo è un momento storico. Può essere una svolta in questa pandemia”.

Metastasio ha affermato: “Speriamo che nel giro si pochi mesi ci sia un miglioramento significativo sul fronte della pandemia. Sono molto contento perché finalmente la vaccinazione contro il Covid è una realtà”. “Probabilmente - ha aggiunto - questo dell’Unione europea è il più grande programma di vaccinazione di massa fai tempi della vaccinazione antipolio con il vaccino di Sabin. È un grande traguardo del quale dobbiamo tutti essere fieri”.

Riguardo ai dubbi di alcuni sul sottoporsi all’immunizzazione, per Metastasio “il vaccino è sicuro ed efficace”. “Vaccinarsi - ha proseguito - non è soltanto utile ma è anche un atto di generosità perché protegge tutta la popolazione soprattutto i più deboli e vulnerabili. Quindi tutti (a meno che non ci siano controindicazioni) dovrebbero vaccinarsi”. E i primi a ricevere le dosi dovrebbero essere a suo avviso “i più vulnerabili ed il personale sanitario”. Metastasio si è infine soffermato sulla sperimentazione condotta da Oxford e AstraZeneca. “Continua - ha concluso Metastasio - ed aspettiamo con ansia il verdetto dell’Ema e della Fda”.


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