Dobbiamo ricrederci. Avevamo pensato e scritto che peggiorare il livello di
“informazione” che il quotidiano Repubblica offriva ai suoi lettori fosse impossibile.
Ci sbagliavamo. Il nuovo corso Fiat-Molinari sta varcando, ogni giorno di più,
confini che pensavamo inesplorabili.
In un articolo pubblicato oggi dal titolo “Dalla "disinformatsija" alle fake news, il metodo Cremlino non tramonta mai”, l’ex presidente della Rai e attuale direttore del museo dedicato alla Juventus, l’aziendalista Paolo Garimberti inizia così - lo riportiamo per intero l’incipit perché molto significativo : “ Domenica 19 aprile, giorno della Pasqua ortodossa, Vladimir Putin, seduto davanti al caminetto della sua lussuosa dacia fuori Mosca, rivolse un messaggio televisivo al Paese in prolungata "vacanza" (lockdown non è parola gradita nel linguaggio ufficiale): "La situazione è totalmente sotto controllo", disse con tono rassicurante. Tre settimane e due giorni dopo quel messaggio la Russia è diventata il secondo Paese al mondo per numero di contagi”....
Questo è quello che in realtà ha dichiarato il presidente russo il 19 aprile. Da Tass: “Tutti i livelli delle autorità stanno lavorando senza sforzo, in modo organizzato e responsabile. La situazione è sotto totale controllo”. E ancora: “tutte le misure necessarie sono state adottate per proteggere le vite umane e la salvezza, supportando l’economia con nuove e maggiori risorse e riserve. Lo abbiamo fatto. Le abbiamo utilizzate diligentemente ed energicamente, data la situazione particolare e prima di tutto per aiutare quelle persone e quelle famiglie che stanno affrontando la sfida ora”. E infine: “Stiamo analizzando molto attentamente la situazione di altri paesi, stiamo cooperando attivamente con altri paesi stranieri e colleghi su quello che sta avvenendo. VEDIAMO I RISCHI E SAPPIAMO CHE COSA VA FATTO in ogni sviluppo della situazione e quello che è necessario”.
Fake news russofoba di Garimberti quindi. La Russia di Putin è stata la prima a prendere le misure più energiche di contenimento contro il coronavirus seguendo il modello cinese, chiudendo in tempi record (già il 20 febbraio) le migliaia di chilometri di confini con la Cina e non è stata Mosca certamente, ma qualche amico dei giornali Fiat a Washington o a Rio, ad aver sottovalutato, irriso e deriso la reazione cinese e la minaccia di pandemia.
Non è stata Mosca ma qualche amico dei giornali Fiat ad aver diffuso e reso virale la bufala del virus nato in laboratorio.
Ma questo Garimberti non può scriverlo chiaramente.
Ma quali sono le fake news che avrebbe poi diffuso la Russia e convinto Garimberti a scrivere questo fondamentale editoriale? Mosca, per il curatore del museo Juventus, avrebbe mentito sul numero dei morti che sarebbe “il 70% in più di quelli dichiarati”. Al momento in Russia ci sono stati 232.243 contagi con 2.116 decessi. Quali fonti utilizza Garimberti per smentire questi dati ufficiali? Qualche fonte anonima prestata da la Stampa? Qualche medico oppositore che vuole restare anonimo? Qualche dissidente trumpiano interno all’Oms? Nulla. Pura propaganda come nel caso degli attacchi alla Cina.
Nessuno dei giornali Fiat si chiede perché in Russia, Cina, Corea del Sud o Giappone i dati delle morti siano minori. Forse avranno contribuito i miliardi spesi nella sanità pubblica da quei paesi? Forse avrà contribuito il fatto che quei paesi abbiano separato i malati covid dagli altri malati ed anziani proprio grazie a quegli investimenti?
Domande a cui i giornali Fiat, espressione più estremista del fondamentalismo neo-liberista, non provano neanche a rispondere. L’ospedale costruito in tempi record sul modello Wuhan a San Pietroburgo fa notizia solo per un incendio all'interno e non perché ha contribuito a salvare centinaia di esseri umani.
Al contrario di Lombardia e Stati Uniti dove il modello fallito e fallimentare mostra i suoi limiti più incredibili, in Russia si è agito tempestivamente come nei paesi asiatici, a testimonianza di una superiorità decisionale e politica. Per i fondamentalisti neo-liberisti tutto questo non può essere spiegato, quindi meglio oscurare con tonnellate di fake news.
A proposito, il metodo utilizzato è proprio quello che Garimeberti evidenzia nel suo articolo. A sostegno della sua tesi cita,infatti, un libro di Bittman in cui si descrive la "regola dei falsari dell'informazione", compiendo un autogol clamoroso. "Ogni messaggio di disinformazione deve corrispondere in parte alla realtà o almeno a un'opinione generalmente condivisa", sottolinea Bittman. Pensate è proprio la linea editoriale di Repubblica e dei giornali Fiat che trova il suo apogeo di realizzazione nelle bufale russofobe e da ultimo con la fake news degli “assembramenti” ai Navigli con teleobiettivo e la censura degli assembramenti veri dei giornalisti il giorno del ritorno a casa di Silvia Romano.
Ma è un’affermazione in particolare di quest’articolo che offre al nuovo corso di Molinari un nuovo sprint verso terreni mai solcati prima dall’informazione fondamentalista neo-liberista. Dopo aver descritto l’indubbia crisi economica che colpisce tutti - in particolare gli amici di Washington con milioni e milioni di disoccupati che aumentano ogni settimana nel disinteresse dei giornali Fiat - il direttore del museo della Juventus descrive un Putin “segregato nella sua dacia” da settimane. Nel video osservate il presidente russo per il giorno delle celebrazioni del Giorno della Vittoria a Mosca il 9 maggio.
Forse per Garimberti anche la bandiera sovietica sul Reichstag il giorno della liberazione di Berlino è una fake news?
La storia insegna ed è maestra. Quando la propaganda filo occidentale rende virali bufale contro un leader russo “segregato nella sua dacia” e “abulico” o “inetto”… beh conoscete già il finale.
La Redazione
Questo è quello che in realtà ha dichiarato il presidente russo il 19 aprile. Da Tass: “Tutti i livelli delle autorità stanno lavorando senza sforzo, in modo organizzato e responsabile. La situazione è sotto totale controllo”. E ancora: “tutte le misure necessarie sono state adottate per proteggere le vite umane e la salvezza, supportando l’economia con nuove e maggiori risorse e riserve. Lo abbiamo fatto. Le abbiamo utilizzate diligentemente ed energicamente, data la situazione particolare e prima di tutto per aiutare quelle persone e quelle famiglie che stanno affrontando la sfida ora”. E infine: “Stiamo analizzando molto attentamente la situazione di altri paesi, stiamo cooperando attivamente con altri paesi stranieri e colleghi su quello che sta avvenendo. VEDIAMO I RISCHI E SAPPIAMO CHE COSA VA FATTO in ogni sviluppo della situazione e quello che è necessario”.
Fake news russofoba di Garimberti quindi. La Russia di Putin è stata la prima a prendere le misure più energiche di contenimento contro il coronavirus seguendo il modello cinese, chiudendo in tempi record (già il 20 febbraio) le migliaia di chilometri di confini con la Cina e non è stata Mosca certamente, ma qualche amico dei giornali Fiat a Washington o a Rio, ad aver sottovalutato, irriso e deriso la reazione cinese e la minaccia di pandemia.
Non è stata Mosca ma qualche amico dei giornali Fiat ad aver diffuso e reso virale la bufala del virus nato in laboratorio.
Ma questo Garimberti non può scriverlo chiaramente.
Ma quali sono le fake news che avrebbe poi diffuso la Russia e convinto Garimberti a scrivere questo fondamentale editoriale? Mosca, per il curatore del museo Juventus, avrebbe mentito sul numero dei morti che sarebbe “il 70% in più di quelli dichiarati”. Al momento in Russia ci sono stati 232.243 contagi con 2.116 decessi. Quali fonti utilizza Garimberti per smentire questi dati ufficiali? Qualche fonte anonima prestata da la Stampa? Qualche medico oppositore che vuole restare anonimo? Qualche dissidente trumpiano interno all’Oms? Nulla. Pura propaganda come nel caso degli attacchi alla Cina.
Nessuno dei giornali Fiat si chiede perché in Russia, Cina, Corea del Sud o Giappone i dati delle morti siano minori. Forse avranno contribuito i miliardi spesi nella sanità pubblica da quei paesi? Forse avrà contribuito il fatto che quei paesi abbiano separato i malati covid dagli altri malati ed anziani proprio grazie a quegli investimenti?
Domande a cui i giornali Fiat, espressione più estremista del fondamentalismo neo-liberista, non provano neanche a rispondere. L’ospedale costruito in tempi record sul modello Wuhan a San Pietroburgo fa notizia solo per un incendio all'interno e non perché ha contribuito a salvare centinaia di esseri umani.
Al contrario di Lombardia e Stati Uniti dove il modello fallito e fallimentare mostra i suoi limiti più incredibili, in Russia si è agito tempestivamente come nei paesi asiatici, a testimonianza di una superiorità decisionale e politica. Per i fondamentalisti neo-liberisti tutto questo non può essere spiegato, quindi meglio oscurare con tonnellate di fake news.
A proposito, il metodo utilizzato è proprio quello che Garimeberti evidenzia nel suo articolo. A sostegno della sua tesi cita,infatti, un libro di Bittman in cui si descrive la "regola dei falsari dell'informazione", compiendo un autogol clamoroso. "Ogni messaggio di disinformazione deve corrispondere in parte alla realtà o almeno a un'opinione generalmente condivisa", sottolinea Bittman. Pensate è proprio la linea editoriale di Repubblica e dei giornali Fiat che trova il suo apogeo di realizzazione nelle bufale russofobe e da ultimo con la fake news degli “assembramenti” ai Navigli con teleobiettivo e la censura degli assembramenti veri dei giornalisti il giorno del ritorno a casa di Silvia Romano.
Ma è un’affermazione in particolare di quest’articolo che offre al nuovo corso di Molinari un nuovo sprint verso terreni mai solcati prima dall’informazione fondamentalista neo-liberista. Dopo aver descritto l’indubbia crisi economica che colpisce tutti - in particolare gli amici di Washington con milioni e milioni di disoccupati che aumentano ogni settimana nel disinteresse dei giornali Fiat - il direttore del museo della Juventus descrive un Putin “segregato nella sua dacia” da settimane. Nel video osservate il presidente russo per il giorno delle celebrazioni del Giorno della Vittoria a Mosca il 9 maggio.
Forse per Garimberti anche la bandiera sovietica sul Reichstag il giorno della liberazione di Berlino è una fake news?
La storia insegna ed è maestra. Quando la propaganda filo occidentale rende virali bufale contro un leader russo “segregato nella sua dacia” e “abulico” o “inetto”… beh conoscete già il finale.
La Redazione
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