giovedì 21 maggio 2020

#Byoblu24 - IL GOVERNO DEL “IO SÒ IO, E VVOI NUN ZETE UN C@ZZ0!” ALBERTO BAGNAI sul Decreto di Conte

«Gli Stati Uniti d’Europa equivalgono ad un accordo per la spartizione delle colonie, ma in regime capitalistico non è possibile altra base, altro principio di spartizione che la forza». Queste parole del compagno Lenin un tempo vi appartenevano, prima della vostra involuzione culturale. Vi invito a rifletterci“. Sono le parole del Senatore della Lega Alberto Bagnai, che è intervenuto oggi in Parlamento sulla conversione in legge del decreto del Governo del 25 marzo 2020, n.19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Bagnai critica poi la decisione del Governo di porre la fiducia sul voto: “Questo Governo si adopera per escludere sistematicamente il Parlamento, espressione della sovranità che appartiene al popolo, dal circuito decisionale della nostra democrazia. Oggi stiamo discutendo la fiducia su un decreto dal contenuto assolutamente opinabile, ma che almeno un merito ce l’ha: quello della concisione. Se non sbaglio, mal contati, sono sei articoli. Su sei articoli emessi il 25 marzo scorso, il Governo non è stato in grado di assicurare a questo ramo del Parlamento un esame degno di questo nome e si trova costretto a mettere la fiducia.”...
Passando ancora al “mirabolante «Decreto Rilancio»“, che presenta ben 266 articoli, il Senatore aggiunge che mette il Governo “sul podio di un triste primato, quello del provvedimento legislativo più complesso e farraginoso della storia parlamentare italiana, battendo se stesso, perché questo record finora era detenuto dal «Cura Italia»“.
Leggendo l’articolato, che in filigrana assomma a 260 pagine, Bagnai cita quindi il sonetto del 1832 “Li soprani der monno vecchio” (I sovrani del mondo antico): «C’era una vorta un Re cche ddar palazzo mannò ffora a li popoli st’editto: Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo!».
L’editto di questo grazioso «Sovrano del mondo vecchio»” aveva in comune una cosa con il nuovo “editto di Conte“. Per Bagnai sono “entrambi immofidicabili: non è tecnicamente possibile emendare un provvedimento di queste dimensioni“. E “i cittadini devono sapere che emettere un omnibus di 266 articoli significa di fatto impedire alle Commissioni di merito di approfondire i singoli provvedimenti, al netto di qualche mancetta. Significa di fatto sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di task force“.
Al termine Alberto Bagnai conclude addebitando a Conte di avere mancato di “annunciare la cosa fondamentale, che avrebbe attuato – senza annunciarlo – quel progetto di aggressione e di esautorazione della democrazia rappresentativa che nella storia italiana ha avuto due culmini: quello del bivacco di manipoli e quello dei Meet Up“.
Le Lega al Senato annuncia così, per bocca del Senatore Bagnai, che non darà la fiducia “ad un Governo opaca espressione di questa ideologia.

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