(Marco Giannini) – Non so se a voi stanno a cuore soprattutto le chiacchiere ma, se così fosse, riporto un magnifico e progressivo passo della Von der Leyen all’Avvenire (del resto Bergoglio si sa con sta…):
“UE solidale con un piano Marshall“, a parole ovviamente…
Sono anni che va avanti così e che con splendide sbrodolate, il giornalismo alimenta una simile narrazione. Questo racconto è talmente potente che dire la verità contro la Fattoria di Orwell equivale ad essere razzisti, reazionari: esprimi una considerazione strettamente economica e provata scientificamente (vedasi alla fine dell’articolo il personalissimo “Assioma della mela”) e cioè che la Germania ci sfrutta con una moneta fatta tutta per sé, siamo competitors sulla stessa tipologia di merci, e gli opinionisti ti sfigurano in un pericoloso nazionalista, nazista, sovranista… si dice stigmatizzare, cioè gettare su di te il pregiudizio, che è la base del razzismo (e di Goebbels noto italiano), cioè essere additati, giudicati, evitati quasi come fossimo in attesa della psico-polizia, sempre di Orwell....
E’ bastato che la Von der Leyen abbia presentato il solito meccanismo di prestiti (cioè a debito) chiamato SURE, fatto peraltro di soldi dati da banche private (e non da Stati come è stato fatto credere), per vedere fioccare emozionatissimi elogi a reti unificate verso la finalmente comprensiva mamma Europa (Germania) che ha capito, che ci perdona e ci tende la mano per aiutarci a risollevarci ed a camminare da soli! Adesso l’Europa è incamminata verso l’essere dei popoli e gli eurobond (tepito!) sono vecchi come chi avesse l’ardire di riparlarne! Si approfittano di quella attesa, di quella aspettativa cogliona del “finalmente l’Europa, la nostra Europa!”, del “non abbiamo mai preso una fregatura!“, perché sanno che è un meccanismo psicologico negare e cedere quando si è pressati da un sopruso, da un muro di gomma troppo forte e reiterato, si finisce per accettarlo, per farcelo piacere e perfino difenderlo: “ehhh ma dai, magari stavolta fanno le cose per noi“! No invece, per niente.
Ma tutto questo non avviene nei paesi colonizzatori è tipico dei colonizzati sappiatelo e va rifiutato: vogliamo rifiutare, Italiani, questa roba una volta per tutte!?
Come era logico attendersi, dopo la bufala fake del SURE della Von der Leyen, che ha (dis)seminato nel cervello degli italiani qualcosa di falso, è partita la controffensiva ipnotica della melassa mediatica per capitalizzare consenso: radio, TV e siti che non fanno altro che ripetere il termine “Europa” in modo schizofrenico ed accelerato per farci percepire questa ennesima fregatura come “Europa dinamica”, quasi “gustosa”, “cambio di passo”… il target è il solito farci sottoscrivere il MES che viene spacciato per “incondizionato” ma che le condizioni invece continuerà ad averle! Adesso il mantra infatti è “senza condizioni”, si dice MES ma si legge resa… non mi stupirei di vedere molto presto un MES col nome cambiato con Conte, beato lui, che si affanna a rifilarcelo “sì al MES se verrà elaborato in maniera diversa e senza condizionalità” sta già dicendo ai 4 venti con Gualtieri a supervisionarlo a bacchetta. Ricordo che Gualtieri è uno storico ma se si trova dove si trova è grazie ad anni di maestranza con le più potenti lobby finanziarie al mondo. L’ennesimo personaggio così, apparso dal nulla, eletto da nessuno e l’ennesimo così che Crozza si sforza di far apparire positivo, beato quindi anche il lavaggio del cervello dei “comici”; il MES è senza condizioni finché dura il virus poi basta un voto a maggioranza e le condizioni tornano (e tu ormai lo hai firmato) e l’Italia è sempre in minoranza nell’ Europa “dei popoli”. Con rammarico, non appena la musica è tornata a suonare nel modo caro alle lobbies (quello che il finto oppositore e canalizzatore Grillo ha evidentemente servito sin dal 2005) assisto ai grillini, che unendosi al coro delle voci bianche, hanno subito rimarcato: “reagire insieme e rendere sicuro il futuro dell’Europa” (Di Maio che vuole blindare l’Europa “dei popoli”(…) grazie Luigi blindati qualcos’altro).
Quindi i mandarini della ‘UE euforia’ come Conte, che sin dall’inizio cerca di indorarci la pillola MES (“tutta la potenza di fuoco del MES” sul Financial Times già due settimane fa https://quifinanza.it/editoriali/video/conte-ue-potenza-di-fuoco-mes-fondo-salva-stati-financial-times/363354/), Gentiloni e Sassoli, una volta ancora (chissà perché…) si inchinano al colonnello Von der Leyen, al poliziotto “buono”, secondo la narrazione televisiva, e i media tedeschi, dopo l’ennesima presa in giro, pubblicano titoloni tipo “Germania krandeee amica dell’Italia” e mi si perdoni una “k” sarcastica al posto della “g”. Sono felici della nostra ingenua stupidità.
Questa è la prassi, questo è il paradigma. Senza eurobond non si può parlare di Unione eppure abbiamo dei politici che non lo dichiarano apertamente ma anzi utilizzano sofismi per farci credere il contrario e, mi duole dirlo, ma il principale è proprio Conte.
E scusatemi se dico che la rassicurante Von der Leyen più che un poliziotto buono mi somiglia molto un ufficiale (gli manca di essere un uomo). Intanto tutti i paesi nell’Eurogroup Working Group sul MES hanno dato parere positivo condannandoci a scenari greci: tutti significa anche Italia: ma Conte non aveva detto il contrario? Di Maio e il M5S per caso vogliono fare la figura dei cani? Il parere non era contrario? Ma già, già, la gente tanto che ne sa.
Intanto dopo l’operazione di marketing sui coronabonds, una colletta che ci hanno negato, con Conte che si faceva lo foto con Macron per far credere “ora Macron è con noi e vinciamo, vedrete ci concedono i coronabonds” (manco fossero una riforma basilare della UE), il francese per le cose concrete, il MES, è corso dalla Merkel per imporci il Trattato grazie al binomio Gualtieri-Conte schierato con loro.
Non si tratta nemmeno di resa, si tratta di volgare tradimento.
Assioma della Mela.
NB) Tenetevi a mente questo: in 18 mesi in vista della decisione sul rapporto Marco – Lira per entrare nell’euro, si passò da circa 1 marco = 1200 lire a 1 marco = 990 lire e questo, ovviamente, non per un incredibile e rapidissimo miracolo economico italiano ma per l’azione mirata dei potentati finanziari. Alla fine Prodi, Ciampi, Draghi e Ciocca optarono per…1 marco = 990 lire proprio come rapporto di ingresso nell’euro…un bel regalo alla Germania!
Assioma:
1 mela tedesca costa 1 marco, una mela italiana 1200 lire. Siccome 1 marco = 1200 lire, le due mele costano lo stesso prezzo ed un giapponese che passasse di lì (mercati esteri), comprerebbe l’una o l’altra perché costerebbero ugualmente.
Con il rapporto di forza economico effettivo 1 marco = 1200 lire = 0.5 cents di euro ecco che una volta entrato in vigore l’euro la mela tedesca costa 50 cents e quella italiana 50 cents. Non è cambiato nulla!
Ma le cose non sono andate così perché i suddetti hanno optato per 1 marco = 990 lire = 0.5 cents di euro!
In questo modo la mela tedesca che costava un marco adesso costa 0.5 cents mentre quella italiana ben 0.57 cents
perché 50 centesimi sono pari a 990 lire mentre la mela ne costa 1200!
Ecco che passando alla moneta unica abbiamo perso competitività e il giapponese comprerà quella tedesca di mela perché costa meno!
Ecco perché si dice che l’euro è una moneta straniera su misura per i tedeschi e devastante per noi.
Questa distorsione del mercato non è risolvibile se non con gli eurobonds, con una moneta parallela o tornando ad una nostra ma fino ad ora abbiamo optato per tagli, tasse, precariato, disoccupazione e politiche degli zero virgola.
Perfino di fronte a un virus, quando tutti elargiscono fiumi di denaro, tocca sentir parlare per l’eternità di prestiti, sacrifici, austerity e “italiani piza, paffi neri, mantolino, pakare tepito per kraaaante Cemmania”.
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