Dopo Roberto Fico e Vito Crimi, dopo la stampella offerta da Beppe Grillo alla strategia europea di Beppe Grillo, arriva Luigi Di Maio. E apre con maggiore decisione al Mes, tanto odiato dal Movimento 5 stelle, in nome del pragmatismo. “Sul Mes faccio una riflessione più ampia. Abbiamo da una parte chi tifa contro l’Italia, e io lo trovo sconcertante. Dall’altra abbiamo chi considera il Mes la salvezza nazionale. Non è vero neanche questo. Dobbiamo essere pragmatici. Questa è la partita della vita per noi. E non è ancora finita. Anzi, è appena iniziata” dice il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervistato dalla Stampa.
Parole su cui arriva la precisazione dello staff del ministro. “Il titolo è del tutto inventato, frutto di un ragionamento de La Stampa che non coincide con la realtà dei fatti, in quanto Di Maio non ha mai pronunciato quelle frasi”. Controreplica del quotidiano: “Capisco la preoccupazione del ministro Di Maio, che deve tener conto dei delicati equilibri interni al Movimento Cinque Stelle. Ma il nostro titolo in prima pagina è la semplice traduzione (non virgolettata) della sua frase ‘sul Mes dobbiamo essere pragmatici’ (tra virgolette). Tutto il resto è polemica politica” afferma il "nuovo" direttore de La Stampa, Massimo Giannini....
Grecia e Spagna, osserva il ministro nelle parole riportate dalla Stampa, “dicono sì a uno strumento che, ancora sulla carta, sembrerebbe senza condizionalità. Per ora siamo nel campo delle intenzioni”. Per Di Maio, “Conte ha ragione. Oggi gli aspetti fondamentali sono due: la quantità di soldi e i tempi dello stanziamento. Soprattutto i tempi, che devono essere certi. L’Italia non può aspettare. Così come non dobbiamo fare l’errore di pensare che siamo usciti dall’emergenza coronavirus, non dobbiamo pensare di aver già vinto in Europa”, riconosce il ministro M5s, che commentando il Def varato ieri dal Governo sottolinea: “Lo scostamento approvato ieri dal Consiglio dei Ministri è una delle più grandi manovre di sempre. I 55 miliardi serviranno a dare nuove risorse alle imprese, a finanziare gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori, a sostenere il sistema sanitario e a introdurre strumenti di tutela per tutti i cittadini in difficoltà, specie per gli autonomi e le partite Iva”.
Di Maio, infine, afferma che sul reddito d’emergenza “c’è ampio consenso nella maggioranza” e difende anche la legge sul reddito di cittadinanza, “grazie alla quale oggi quasi 3 milioni di persone riescono a mangiare”.
Dall’ex capo politico dei 5 stelle arrivano parole di elogio per Vittorio Colao, guida della task force di esperti, definito “un grande manager e un grande professionista, sta supportando il Governo nella fase 2, quella più complicata”. Alla domanda se potrebbe essere premier dopo l’estate, Di Maio risponde “ecco, dopo Draghi ora si inizia con Colao, quale sarà il terzo nome che verrà usato solo per buttare giù Conte? In quale altro Paese del mondo colpito dalla pandemia il dibattito mediatico si sta concentrando sulla possibilità di un nuovo Governo?”.---
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