Né eurobonds, né MES; basta che intervenga la BCE monetizzando il debito – il solo modo per salvare l’euro ”: così Martin Wolf, economista capo del Financial Times. Un intervento pesante per la monetizzazione.
Martin Wolf, rispettato pezzo da novanta del sistema, mondialista a tutto tondo se mai ce ne furono, esordisce chiedendosi:
“La zona euro sopravvivrà a Covid-19?”
“La zona euro sopravvivrà a Covid-19?”
Se avverrà il miracolo, “sarà per gli stessi due motivi per cui è sopravvissuto alla crisi finanziaria: il timore di una disgregazione incontrollata e rovinosa e l’azione dell’unica istituzione in grado di difendere l’euro nella misura necessaria. Nel luglio 2012, Mario Draghi ha dichiarato: “Nel nostro mandato, la BCE è pronta a fare tutto il necessario per preservare l’euro. E credimi, basterà”. La BCE lo sta dicendo ora. Dovrebbe essere sufficiente.
Martin Wolf ricorda le previsioni del FMI:, secondo cui “il prodotto interno lordo della zona euro si ridurrà del 7,5 per cento quest’anno; Il PIL tedesco scenderà del 7%, ma l’Italia del 9,1%. Il suo Fiscal Monitor prevede un deficit di bilancio dell’eurozona al 7,5%, quello tedesco al 5,5% e quello italiano all’8,3%....
“Purtroppo, queste pur terribili previsioni sembrano ottimistiche”. La chiusura delle attività economiche si prospetta più lunga del previsto, e con un ritorno di fiamma nell’autunno. “Nella peggiore alternativa – un arresto più lungo ora, seguito da un altro nel 2021 – nel 2021 il PIL sarebbe giù di quasi il 10% rispetto al 2019. Eppure, anche nella sua visione di base, il FMI prevede che il debito pubblico dell’Italia al 156 per cento del PIL quest’anno, rispetto 135 per cento dell’anno scorso. Il debito è destinato a diventare in salita rapida per diversi membri della zona euro negli anni a venire.
Per questo nei mercati si solleva “ quello che viene eufemisticamente chiamato “rischio di ridenominazione”: timori di bancarotte, crisi finanziarie e infine persino uscite dall’eurozona. Così gli spread tra il rendimento del debito italiano e la media della zona euro ponderata per il PIL hanno iniziato ad aumentare, aiutati da una sfortunata osservazione del suo presidente, Christine Lagarde , che il ruolo della BCE non è quello di “chiudere gli spread”…..
Ma
” Con il suo programma di acquisto d’emergenza pandemico da 750 miliardi di euro , avviato il 18 marzo, la BCE ha annullato il danno. La stessa Isabel Schnabel , membro tedesco del consiglio di amministrazione [che è tutto dire] ha definito motivo del programma d0’emergenza: “ La BCE, ha spiegato, ha due obiettivi generali: “ripristinare il regolare funzionamento dei mercati finanziari dell’area dell’euro” e garantire che “la nostra politica monetaria accomodante continui a essere trasmessa a tutte le parti dell’area della moneta unica”.
Anche all’Italia, sembra…
Perché “il rischio di ridenominazione mette in pericolo entrambi gli obiettivi” indicati dalla Schnabel: “ Ciò conferisce alla BCE un obbligo potenzialmente illimitato di intervento. Inoltre, poiché la più grande sfida è stata la “eterogeneità” delle condizioni in tutta la zona euro, la BCE deve agire “in modo flessibile nel tempo, nelle classi di attività e nelle giurisdizioni”, come ora consente il PEPP. Ciò significa che “la BCE è impegnata ad agire come se fosse la banca centrale nazionale di ogni membro. Dal momento che emette la seconda valuta di riserva più accettata al mondo, ha la capacità di farlo.”
Inflazione? “Nella situazione disinflazionistica o deflazionistica, come quella di oggi, una banca centrale ha una potenza di fuoco illimitata. Il vincolo dell ‘inflazione non è quasi vincolante oggi”.
Il vero rischio, dice Martin Wolf, viene dalla Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe, che a maggio potrebbe dichiarare illegale il programma d’acquisto di tutti i titoli per 750 miliardi”
“Ciò creerebbe immediatamente una crisi politica. La Germania uscirebbe dall’euro. Berlino “ha un’opzione di uscita credibile. Ma un ritorno al D-Mark creerebbe un enorme shock economico e politico. I tedeschi sarebbero pazzi per esercitare la loro opzione, per quanto possano odiare le azioni della BCE”
“Ciò creerebbe immediatamente una crisi politica. La Germania uscirebbe dall’euro. Berlino “ha un’opzione di uscita credibile. Ma un ritorno al D-Mark creerebbe un enorme shock economico e politico. I tedeschi sarebbero pazzi per esercitare la loro opzione, per quanto possano odiare le azioni della BCE”
Ne consegue che “ la BCE deve fare tutto il necessario per aiutare ogni membro della zona euro a gestire questa crisi”.
Anche la spregiata Italia. Deve essere fornita della moneta creata dal nulla, senza debito, per mantenerla nell’euro e salvare l’euro stesso.
Le discussioni sul MES p sui corona bond sono solo chiacchiere, dice Martin Wolf:
“Il MES è irrilevante. La sua potenza di fuoco è troppo piccola. E inoltre, la condizionalità di questo fondo salva-stati, che saranno applicate – se non ora, poi più tardi, quando arriveranno i rollover – rende i suoi prestiti irricevibili . E sarebbero anche divisivi, in un momento in cui è richiesta la solidarietà.
Eurobond? Coronabond? “Politicamente, uno strumento finanziario comune piace ad alcuni stati membri , ma è anatema per altri [i nordici] . . Non si farà. Anche se un tale strumento sarebbe utile proprio alla BCE, quando vorrà vendere le [montagne] di titoli di debito che sta per acquisire. Altrimenti, potrebbero esserci difficoltà con le montagne del debito in futuro. Tuttavia, a condizione che i tassi di interesse rimangano bassi e la BCE sostenga, potrebbe sorprendere la quantità di debito sostenibile. Sono i costi del debito, non i suoi livelli, a determinare la sostenibilità”.
Insomma, voi rigoristi del Nord, fatevela piacere, l’alluvione di 750 miliardi creati dalla BCE e il fatto che una quota vadano a Italia, Spagna, Portogallo, Grecia (e Francia, come si vedrà presto…) . Perché “il crollo della zona euro sarebbe una catastrofe. Anche per voi. La BCE è l’unica istituzione in grado e disposta ad agire per impedirlo . I governi dovrebbero appoggiarlo. Devono anche considerare come ripulire il debito quando tutto è finito. Ora è il momento di agire: “whatever it takes, ancora una volta”.
L’unico problema, e mistero, oggi è Gualtieri e le sinistre coi loro economisti da bar sport (e con Berlusconi!) che vogliono il MES: che all’Italia non basta e di cui non ha bisogno. Non han capito il problema e quindi la sua soluzione (indicata da Wolf), il che è possibile: neo-primitivi, ignorano le basi della vera politica monetaria, oppure sono ricattati.
Da chi? Perché? Cosa hanno promesso?---
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