“Andate in parlamento, incatenatevi agli scranni, fate che le tv di tutto il mondo vedano quello che sta succedendo!”. “Vi state cagando sotto!” .
“Voi siete lì perché noi stupidi abbiamo votato in lega. Tu e gli altri rappresentanti del popolo leghista devi mettervi alla testa dell’esercito. Che razza di generale sei?”
“Dovete mettere il governo in stato d’accusa, altrimenti sarete complici della distruzione della Costituzione”
Sono alcuni degli urli che “Il Popolo” (come dire? Sovranista? Anti-UE?) sta strillando da giorni nelle orecchie di Bagnai e Borghi, tra l’altro i soli che abbiano un rapporto colloquiale e continuo con detto “popolo”. “Fate qualcosa!” “Conte viola la Costituzione! L’Ha sospesa!” Bagnai sta perdendo la pazienza. Per esempio allo strillo (impagabile) “Dovete mettere il governo in stato d’accusa”, risponde: “Siccome non sa dirmi in base a quale articolo di quale codice (suggerimento: non c’è) lo blocco”. Intende: in base a quale articolo di legge l’opposizione, la Lega che ha in parlamento il 17%, può “mettere sotto accusa il governo”? Una legge che “il popolo” che ha visto in qualche puntata hollywoodiana....
Borghi, cerca di essere raziocinante: “Quelli che si lamentano dei danni per la democrazia e poi pretendono che chi ha il 17% faccia cadere governi, annulli leggi o decida l’agenda del Parlamento vivono una lievissima contraddizione”. Tutto inutile.
Siccome anche molti miei lettori esprimono questa sindrome di rabbia contro i propri parlamentari, scoramento e sospetto (“Cosa fa l’opposizione? Si sono venduti!”), devo occuparmi in po’ della psicopatologia collettiva.
Pochi giorni fa abbiamo evocato “barbaro verticale”, la massa dei non-civilizzati nati tra noi, e diventati adulti, votanti e parlanti, che non conoscono la civiltà di cui fanno parte, e la sua complessità.
Bisogna riconoscere che anche i (come chiamarli?) sovranisti, anti-euro, “di destra”? Patrioti, visto che spesso inalberano il tricolore nel loro profilo – sono barbari verticali. Non poteva essere altrimenti: vengono dagli stessi genitori e nonni barbari non civilizzati, dalla stessa società “trasgressiva” che si vanta di non aver trasmesso la tradizione, da scuole neo-barbare che non hanno insegnato loro i principi della cultura e i fondamenti del diritto, e men che meno le norme elementari della politica.
Ma nei “sovranisti patrioti” la barbarie si esprime con caratteri specifici rispetto ai neo-barbari grillini o PD.
Per esempio: il neo-primitivo di destra non sa che la politica è chiamata “L’Arte del Possibile”. Ha e manifesta una ferrea convinzione contraria: crede che la Politica sia l’Arte dell’Onnipotenza. Più precisamente: che sia stato lui a conferire l’Onnipotenza al partito che ha votato (o peggio, che, forse, ha quasi deciso di votare alle prossime elezioni), e quindi possa pretendere da detto partito di: a) uscire dall’euro; b) cambiare alleanze internazionali (passare con la Cina e la Russia); c) fare “l’impeachment” a Conte, come ha appreso da qualche telefilm USA; d) chiamare in piazza le masse coi forconi, come ha visto in qualche stampa della Rivoluzione francese; e) in conclusione instaurare la dittatura sovranista contro la dittatura di Conte. Una dittatura che esegua immediatamente il rilancio dell’economia.
Ma non è nemmeno questo l’aspetto più preoccupante del neo-primitivo di destra. Il più allarmante è: appena gli pare che il “suo” partito non esercita l’Onnipotenza secondo i suoi desideri, immediatamente sospetta che i “suoi” deputati (che voleva votare in futuro…) sono dei venduti, marionette del Bilderberg o della Massoneria, e stanno tradendo la Causa per i più abietti motivi. Salvini? Si sta mettendo d’accordo con Renzi per piazzare Draghi al governo; Giorgetti è favorevole al Mes ed ha il numero telefonico di Draghi, quindi; Borghi e Bagnai “se ne stanno in panciolle” (hanno detto anche questo) chissà cosa c’è sotto…
E’ questo un carattere specifico del barbaro “di destra” – il neo-barbaro di sinistra ne è esente: automaticamente fa quadrato attorno ai suoi più loschi, stupidi, dannosi e ridicoli – ed è ovviamente il più letale per l’azione politica.
E’ sconfortante il vigore con cui il “tricolore” (nel profilo) esercita il sospetto verso i suoi, con tutta la sottigliezza del complottista consumato – che non ha esercitato verso gli oppositori.
Un esempio fra le decine. Ad un mio lettore che ripeteva “Come mai Salvini non rovescia il governo?, non ci chiama in piazza eccetera”, ho fatto notare, per esempio, che la magistratura piddina sta operando per togliere alla Lega anche la Lombardia, aprendo inchieste su inchieste (affiancata,incitata e coperta in ciò da “comitati di parenti delle vittime” che ha formato la CGIL) per come il governatore Fontana ha gestito l’emergenza virale: Fontana che certo ha fatto pasticci (colto di sorpresa, non è una cima…), ma niente in confronto a quelli della Protezziona Civila radicalmente inadempiente, che ha fatto mancare mascherine ai medici e infermieri, direttive, tutto… Ho detto: questo solo fatto può spiegare la prudenza e la passività di Salvini.
La risposta del mio lettore è stata: “E’ che Salvini segue i consigli di Verdini”.
Acutissimo complottista, vedete. Il punto è che l’attacco della magistratura e del governo è evidente, ma il complottista non la vede; vede la segreta ed oscura soggezione di Salvini a Verdini, di cui non ha alcuna documentazione.
Ora, io non ho nascosto i dubbi su Salvini, la sua capacità, la sua intelligenza persino. Ma anzitutto, piaccia o no, in Politica si deve giocare con le carte che si hanno anche se alcune sono scartine: è un corollario del principio “Politica è l’Arte del Possibile”, non dell’Onnipotenza.
E soprattutto e prima di tutto: questo immediato sospettare, questo cercare i motivi più occulti per cui non ci si deve fidare dei propri, è esattamente ciò indebolisce ancor più un’opposizione già sotto scacco da tutti i lati: governo, Quirinale, magistratura, UE, media…
Il neo-barbaro così può ritirarsi davanti al suo laptop a continuare la sua rivoluzione da tastiera, sognare il nuovo Mussolini, il soccorso di QAnon, e ripetere “li abbiamo votati, ma non hanno le palle”.
Questo è il leitmotiv del militante di destra, che ben conosco da decenni. Il neo-barbaro non civilizzato, non ha capito che le “palle” ai politici, che ne fa degli statisti audaci, non sta tanto nei politici come personalità private; sta in grandissima parte nell’entusiasmo e nella fiducia che la massa pone in loro, nella fiducia e nell’incitamento che il politico sente attorno a sè, e lo rende coraggioso e intraprendente .
Eppure, il neobarbaro ha sotto gli occhi l’esempio di Trump: un palazzinaro di New York, con falle culturali enormi, che ha contro i media, la Cia il FBI, i miliardari… eppure si batte, a volte sbagliando ed altre assestando buoni colpi, come un leone. Il suo “valore sociale” glielo danno le masse che tifano per lui: “Va avanti Capo, siamo con te! Siamo disposti ad ogni sacrificio! ”. La capacità di Trump è la capacità delle masse americane, che gliela prestano. Ovviamente, i nostri neo-barbari di destra italioti, sono pronti a ribattere: “Ma Trump fa gli interessi di Israele, ma i lavoratori si illudono se pensano che li salverà dalla disoccupazione…”.
D’accordo: sappiate, barbari non-civilizzati, che la politica acquista potenza dalla forza del mito, dell’illusione che la massa ha la generosa capacità di donare ai dirigenti. Se negate in anticipo questo entusiasmo, se lo ritirate alla prima difficoltà, è della vostra mancanza di palle che state parlando.
Della vostra viltà: carattere particolarmente detestabile in gente “di destra”. Tale mancanza si esprime nella auto giustificazione ben nota: ah, ma se scende in lizza un vero uomo, un uomo perfetto, sarò al suo fianco! MA intende: dev’essere un uomo senza alcun difetto, alcuna debolezza. Non deve conoscere Verdini. Né avere il numero di telefono di Draghi (come Giorgetti…); deve essere un politico che schifa tutti i politici, imprenditori, gruppi d’interesse, uno che non parla con nessuno – e nello stesso tempo che prenda il potere ed esercita l’onnipotenza. Deve stare fuori dal governo – il neo-barbaro non ha ancora capito che si può (deve) stare in un governo, per poterlo condizionare – e nello steso tempo esercitare i pieni poteri. Perché altrimenti noi gli togliamo i voti, anzi i like nei sondaggi lo facciamo calare …
Quindi: il primitivo dei destra si impegnerà solo se scende a guidare la Lega l’Arcangelo Michele? No, sono quasi sicuro che tra le masse patriottiche correrebbero voci di sfiducia: Ma è un cattolico integralista, ma è stato il protettore di Israele, ma …
Perché il vero motivo è che il destro ha paura. Ha sempre una scusa per non impegnarsi politicamente: e la scusa più pronta è che i “suoi” politici sono sospetti di fare il doppio gioco o senza palle – e quindi lo metterebbero in pericolo se lui li sostenesse. Il motivo ancora più profondo, per questa paura?. Abbiamo visto i francesi scendere in piazza e riconoscersi dal gilet giallo, fraternizzare, aiutarsi, organizzarsi. Per noi è impossibile proprio perché quando decidiamo “stare dalla parte di” uno, lo facciamo con la riserva mentale; un passo avanti e mezzo indietro. E siccome sappiamo che gli altri sono come noi, non ci fidiamo l’uno dell’altro. Da qui la nostra strana passività in questo frangente storico: s’è instaurato un regime sanitario-anticostituzionale che ci riduce in miseria, e fra di noi ci si suicida, singolarmente da isolati. E’ il sintomo profondo del “non siamo popolo”, come dice il nostro inno nazionale.
E’ una falla morale che ho riconosciuto costante nei miei decenni di vita. Ho già ricordato che la massa italiana è ben capace di viaggiare, dormire all’addiaccio, pagare di tasca propria – per ascoltare in 350 mila Vasco Rossi, o in 100 mila Jovanotti, che non è nemmeno un cantante. Nell’autunno scorso, nel centro di Milano, ho visto sfilare per ore vecchi e giovani, famiglie e ragazze, tutti con stesa T-shirt: erano in 50 mila. La T-shirt aveva il logo di non so quale radio privata – da me mai sentita – che aveva lanciato la sua Marcia, per scopi pubblicitari.
Insomma gli italiani rispondono compatti ed entusiasti ai richiami di unirsi in massa: basta che gli scopi siano insignificanti.
Gli stessi che urlando a Borghi e Bagnai e Salvini dicono: “Scendiamo in piazza! Senza mascherine!” già cominciano a sottilizzare: ma vale la pena che “mi comprometta” per questi? E se mi vede il vicino, il direttore, la ragazza d sinistra?… Intanto noi guerrieri pronti a tutto giriamo con le mascherine, obbediamo alle regole più assurde, immotivate e umilianti che vengono in mente al Komitato e a Conte, ed ora la dittatura sanitaria sta già preparandosi alla nuova fase: verranno casa per casa a misuravi la febbre e, se sarete trovati “positivi” (a che?) vi separano dai vostri bambini.
Fase 2, Zingaretti “Pd al lavoro per un piano per l’infanzia”
È necessario pensare a un nuovo modo di organizzare i servizi educativi, ludici, sportivi in un’ottica di protocolli sanitari e gestionali con strategie condivise dai diversi attori coinvolti
L’appello di Salvini a scendere in piazza è pericolosissimo, perché se ci si trova in 200, o in 50 è uno scacco politico. Un altro. Che non ci si può permettere.
Ma il problema non è Salvini. E’ che “Quando una nazione è in decadenza e si sgretola vittima del particolarismo, ogni suo membro si crede personalità direttrice, e rovescia la sua ostilità su chiunque abbia “valore sociale” – di fatto gli nega il valore – la forza sociale – che è la massa che deve dargli. “In certe epoche l’anima popolare diventa sordida, invidiosa, petulante, e si atrofizza in essa il potere di creare miti sociali”. A questo elenco di Ortega y Gasset (Espana Invertebrada) aggiungo: la viltà. Che in gente “di destra”, che mi riempie la casella di foto di Mussolini e Canzone del Piave, è particolarmente spregevole. Ma non è colpa loro, dopotutto: sono (siamo) stati educati ad essere conigli, come si può pretendere che diventiamo leoni. Il coraggio – fisico o civile – si impara; bisogna che qualcuno lo insegni.
Ma almeno, che non s’incolpino quelli che stanno battendosi già con poche forze e a cui facciamo mancare anche la nostra, con sospetti offensivi. Per l’intelligenza anzitutto.
“Ma vi siete accorti che hanno sospeso la costituzione”, strillano i neo-primtivi al povero Borghi. Il quale ricorda che il primo a dirlo, in Parlamento, è stato Alberto Bagnai il 21 aprile:
e solo da allora hanno cominciato a parlarne i giornalisti, alcuni politici dì opposizione, e anche la Madama della Corte Costituzionale (lasciamo perdere..).
“Non basta!”, strilla il neo-primitivo. E finalmente ha ragione. Certo che non basta. Quando un governo si comporta in questo modo, con questa arroganza impunita ed incapacità, non resta che una strada: la guerra civile. La parte più difficile e della Politica. “L’albero della libertà va periodicamente innaffiato dal sangue dei tiranni e dei patrioti”.
Siete capaci? Sapete come si fa? Avete le armi? Le alleanze internazionali e i finanziatori, su cui non sarà consentito avanzare critiche? Soprattutto: voi, ci sarete a farla? Personalmente voi? Qui cominciano i distinguo, le sottigliezze… Vale la pena di lottare per questa gente?
Non vale la pena. Tranquilli. Quando resterete senza la piccola impresa, il negozio, la palestra, farete la fila per prenotarvi presso l’Unità Sanitaria locale l’ultima conquista della libertà, che vi hanno guadagnato i radicali: il suicidio assistito, indolore a igienico. Perché già i suicidi sono cominciati, e fanno male.----
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