PS: << Pertanto, per Crimi “l’Italia non è la Spagna” e “se altri Paesi riterranno di voler utilizzare un Mes light, nessun problema. Ma per noi rimane una fregatura. Non lo voteremo mai in Parlamento”. Quanto alla frattura nella maggioranza, questa - secondo Crimi - “dipende dall’atteggiamento sbagliato del Pd, che sta smentendo il premier” e pertanto serve solo che “il Pd chiarisca al Paese perché ha cambiato posizione” >>.
umberto marabese
Vito Crimi al Pd: "Sul Mes state mettendo in discussione anche Conte".
M5S passa al contrattacco del Partito Democratico e fa quadrato sul No al Mes. Il giorno
dopo il cambio di rotta del Pd sull’uso del Fondo Salva-Stati, i grillini replicano duramente,
prima con una intervista di Vito Crimi che accusa i dem di mettere in discussione il
premier Conte con il loro atteggiamento, e poi con comunicati di diversi parlamentari.
“Stamattina ho sentito il capogruppo del Pd Delrio dire ‘il Mes è una disponibilità, secondo
me è un successo averlo ottenuto senza condizionalità, ammesso che sia così’. In pratica
Delrio ha ammesso candidamente di non sapere nulla sul tema ma comunque, alla cieca,
si è lanciato contro la linea sul Mes del governo e del presidente Conte”. Lo afferma il
sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano...
dopo il cambio di rotta del Pd sull’uso del Fondo Salva-Stati, i grillini replicano duramente,
prima con una intervista di Vito Crimi che accusa i dem di mettere in discussione il
premier Conte con il loro atteggiamento, e poi con comunicati di diversi parlamentari.
“Stamattina ho sentito il capogruppo del Pd Delrio dire ‘il Mes è una disponibilità, secondo
me è un successo averlo ottenuto senza condizionalità, ammesso che sia così’. In pratica
Delrio ha ammesso candidamente di non sapere nulla sul tema ma comunque, alla cieca,
si è lanciato contro la linea sul Mes del governo e del presidente Conte”. Lo afferma il
sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano...
“La verità è che le condizionalità del Mes esistono e il fatto che siano light non cambia la
sostanza”, aggiunge. “La posizione sul Mes è stata ampiamente illustrata dal presidente
del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha opportunamente sottolineato l’inadeguatezza del
meccanismo a rispondere all’eccezionalità dell’emergenza prodotta dal coronavirus. Il
Movimento 5 Stelle, pertanto, continua a riconoscersi in questa posizione, a maggior
ragione se si considerano i grandi fattori di rischio sottesi al Mes, come sottolineato in
un’intervista del nostro capo politico, Vito Crimi, apparsa stamattina sulla stampa”. Lo
dice Gianluca Perilli, capogruppo M5s al Senato.“Chi dice che il meccanismo adesso
presenta solo condizionalità light nell’accesso ai suoi fondi dimentica di dire, o fa finta di
dimenticare, che quando l’emergenza diminuirà ci sarà tutta la possibilità che queste
condizioni tornino a essere rigide, con il rischio di pesanti limitazioni nelle scelte di
politica economica del Paese. Non possiamo permetterci, per giunta in questa fase, di
sottoporre il Paese a un’ipoteca sul futuro a colpi di austerity”, conclude.
sostanza”, aggiunge. “La posizione sul Mes è stata ampiamente illustrata dal presidente
del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha opportunamente sottolineato l’inadeguatezza del
meccanismo a rispondere all’eccezionalità dell’emergenza prodotta dal coronavirus. Il
Movimento 5 Stelle, pertanto, continua a riconoscersi in questa posizione, a maggior
ragione se si considerano i grandi fattori di rischio sottesi al Mes, come sottolineato in
un’intervista del nostro capo politico, Vito Crimi, apparsa stamattina sulla stampa”. Lo
dice Gianluca Perilli, capogruppo M5s al Senato.“Chi dice che il meccanismo adesso
presenta solo condizionalità light nell’accesso ai suoi fondi dimentica di dire, o fa finta di
dimenticare, che quando l’emergenza diminuirà ci sarà tutta la possibilità che queste
condizioni tornino a essere rigide, con il rischio di pesanti limitazioni nelle scelte di
politica economica del Paese. Non possiamo permetterci, per giunta in questa fase, di
sottoporre il Paese a un’ipoteca sul futuro a colpi di austerity”, conclude.
Il vice ministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni ribadisce il suo no all’utilizzo del
Mes, il meccanismo europeo di stabilità perché l’accesso a questo strumento porrebbe
“limiti grossissimi” che dovranno pagare le nuove generazioni. In un’intervista a Radio24
Buffagni sottolinea che servirebbero invece gli Eurobond che permetterebbero all’Italia e
all’Europa di ripartire dopo l’epidemia. Il Mes, ha detto secondo quanto riporta una nota
della trasmissione, “ci impone dei limiti che dovrà pagare pure mio figlio fra trent’anni. Si
tratta di ulteriore debito che verrebbe dato in cambio di alcuni limiti che sono previsti dai
Trattati. Allora o si cambiano i Trattati, oppure sono solo parole. Noi abbiamo bisogno - ha
aggiunto - di uno strumento che permetta all’Italia e a tutta l’Europa di ripartire. Gli
Eurobond devono servire a far ripartire il Paese e l’Europa. Non capisco - ha aggiunto
riferendosi al Mes - perché dobbiamo farci da soli il cappio, con una corda che vogliono
darci in un momento di difficoltà per strozzarci tra un pò di tempo”.
Mes, il meccanismo europeo di stabilità perché l’accesso a questo strumento porrebbe
“limiti grossissimi” che dovranno pagare le nuove generazioni. In un’intervista a Radio24
Buffagni sottolinea che servirebbero invece gli Eurobond che permetterebbero all’Italia e
all’Europa di ripartire dopo l’epidemia. Il Mes, ha detto secondo quanto riporta una nota
della trasmissione, “ci impone dei limiti che dovrà pagare pure mio figlio fra trent’anni. Si
tratta di ulteriore debito che verrebbe dato in cambio di alcuni limiti che sono previsti dai
Trattati. Allora o si cambiano i Trattati, oppure sono solo parole. Noi abbiamo bisogno - ha
aggiunto - di uno strumento che permetta all’Italia e a tutta l’Europa di ripartire. Gli
Eurobond devono servire a far ripartire il Paese e l’Europa. Non capisco - ha aggiunto
riferendosi al Mes - perché dobbiamo farci da soli il cappio, con una corda che vogliono
darci in un momento di difficoltà per strozzarci tra un pò di tempo”.
“Ribadiamo il nostro fermo no al Mes. Troviamo surreale il dibattito circa l’assenza delle
condizionalità, dato che queste sono espressamente previste nel Trattato istitutivo. È la
struttura stessa del Mes ad essere costruita per imporre rigide condizioni e a rendere
pertanto questo strumento inadeguato, come evidenziato dal Presidente Conte e dal
nostro capo politico Vito Crimi. Chi parla di assenza di condizionalità non sa quello che
dice”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati delle commissioni Bilancio ed Esteri
del MoVimento 5 Stelle.
condizionalità, dato che queste sono espressamente previste nel Trattato istitutivo. È la
struttura stessa del Mes ad essere costruita per imporre rigide condizioni e a rendere
pertanto questo strumento inadeguato, come evidenziato dal Presidente Conte e dal
nostro capo politico Vito Crimi. Chi parla di assenza di condizionalità non sa quello che
dice”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati delle commissioni Bilancio ed Esteri
del MoVimento 5 Stelle.
“Una volta ottenuti i 36 miliardi tramite questo strumento si entra a tutti gli effetti nel
Mes e, di conseguenza, possono essere facilmente attivate tutte le note condizioni qualora
i creditori lo volessero. Non comprendiamo pertanto per quale motivo l’Italia debba
attivare questo strumento per farsi prestare 36 miliardi, entrando in un meccanismo
perverso, dal momento che la Banca Centrale Europea ha la capacità di fornire tutta la
liquidità necessaria, come in questi anni ha ampiamente dimostrato. Viene da pensare”,
concludono, “che qualcuno voglia mettere in discussione la linea chiarita dal Presidente
Conte e dal governo”.
Mes e, di conseguenza, possono essere facilmente attivate tutte le note condizioni qualora
i creditori lo volessero. Non comprendiamo pertanto per quale motivo l’Italia debba
attivare questo strumento per farsi prestare 36 miliardi, entrando in un meccanismo
perverso, dal momento che la Banca Centrale Europea ha la capacità di fornire tutta la
liquidità necessaria, come in questi anni ha ampiamente dimostrato. Viene da pensare”,
concludono, “che qualcuno voglia mettere in discussione la linea chiarita dal Presidente
Conte e dal governo”.
Crimi al Fatto: “State mettendo in discussione Conte”. Vito Crimi, capo politico reggente
dei 5 Stelle, chiude totalmente la porta all’ipotesi di un ricorso al Mes. Lo fa sulle colonne
del Fatto Quotidiano all’indomani delle aperture di alcune forze politiche, tra cui il Pd,
che spinge per dire di sì alla versione “senza condizionalità” del Fondo Salva-Stati. Una
posizione che vede concordi la Confindustria, Italia Viva, parti di Leu, e Forza Italia.
dei 5 Stelle, chiude totalmente la porta all’ipotesi di un ricorso al Mes. Lo fa sulle colonne
del Fatto Quotidiano all’indomani delle aperture di alcune forze politiche, tra cui il Pd,
che spinge per dire di sì alla versione “senza condizionalità” del Fondo Salva-Stati. Una
posizione che vede concordi la Confindustria, Italia Viva, parti di Leu, e Forza Italia.
“L’Italia non farà mai ricorso al Mes, noi Cinque stelle non potremo mai accettarlo” afferma Crimi, che si dice stupito dalle parole del Pd, che “mettono in discussione la linea del Governo e del presidente del Consiglio
Conte, che ha espresso la necessità di altri strumenti contro la crisi”. Secondo il capo
politico facente funzioni del M5s, dopo il passo indietro di Di Maio, “il Mes senza
condizionalità non esiste”, innanzitutto “perché non è stato ancora approvato”, poi
“perché queste condizialità sarebbero alleggerite solo nella fase di pre-valutazione del
Paese che chieda di farvi ricorso” e pertanto - altro problema - riguarda “come e quando
si dovrà restituire il prestito, che è tutto da definire”.
Conte, che ha espresso la necessità di altri strumenti contro la crisi”. Secondo il capo
politico facente funzioni del M5s, dopo il passo indietro di Di Maio, “il Mes senza
condizionalità non esiste”, innanzitutto “perché non è stato ancora approvato”, poi
“perché queste condizialità sarebbero alleggerite solo nella fase di pre-valutazione del
Paese che chieda di farvi ricorso” e pertanto - altro problema - riguarda “come e quando
si dovrà restituire il prestito, che è tutto da definire”.
Pertanto, per Crimi “l’Italia non è la Spagna” e “se altri Paesi riterranno di voler utilizzare
un Mes light, nessun problema. Ma per noi rimane una fregatura. Non lo voteremo mai in
Parlamento”. Quanto alla frattura nella maggioranza, questa - secondo Crimi - “dipende
dall’atteggiamento sbagliato del Pd, che sta smentendo il premier” e pertanto serve solo
che “il Pd chiarisca al Paese perché ha cambiato posizione”.
un Mes light, nessun problema. Ma per noi rimane una fregatura. Non lo voteremo mai in
Parlamento”. Quanto alla frattura nella maggioranza, questa - secondo Crimi - “dipende
dall’atteggiamento sbagliato del Pd, che sta smentendo il premier” e pertanto serve solo
che “il Pd chiarisca al Paese perché ha cambiato posizione”.
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