Proteste di massa per falle nel sistema, bug svela dati utenti. Il sito riaprirà con orari diversi. Garante Privacy: "Gravissimo, subito verifica". Opposizioni chiedono dimissioni Tridico, il Pd chiede intervento Copasir
Il sito dell’Inps ”è temporaneamente non disponibile”: è quanto si legge aprendo il sito internet dell’Istituto di previdenza. Nell’home page si spiega che “al fine di consentire una migliore e più efficace canalizzazione delle richieste di servizio” l’accesso è sospeso. “Si assicura che tutti gli aventi diritto potranno utilmente presentare la domanda per l’ottenimento delle prestazioni”, assicura l’Inps....
Finisce così - con un lockdown del sito “chiuso per lavori” - il D-day dell’Inps, a poche ore dal via libera alle richieste per il Bonus Indennità 600 euro destinato ad autonomi e partite Iva. Il sito è stato sommerso da una marea di richieste e - forse - da un attacco hacker: un caos totale anche dal punto di vista della privacy, con molti utenti che segnalano la comparsa sulla propria bacheca di nomi e dati di perfetti sconosciuti.
Intervistato da HuffPost, il presidente dell’Inps Pasquale Tridico afferma: “Abbiamo ricevuto 300mila domande tra l’una di notte e le otto e mezza. Di fronte a un afflusso di questa portata, una disfunzione la devi mettere in conto. Ma la colpa - ha lasciato intendere - potrebbe essere di un attacco hacker: “Stiamo monitorando i server minuto per minuto. Molto spesso sono presi d’assalto da balordi e questo nel migliore dei casi. Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, e anche stamattina, violenti attacchi hacker”. Anche il premier Conte - secondo quanto riporta l’Ansa - avrebbe detto, durante l’incontro di oggi con le opposizioni, che l’Inps è stato vittima di un hackeraggio del sistema.
Di qui la decisione di chiudere. Il sito è stato chiuso a seguito degli attacchi hacker ricevuti che hanno provocato “disfunzioni” e sarà riaperto con orari diversi per chiedere le prestazioni per patronati e consulenti e per i cittadini, ha detto lo stesso Tridico al Tg1. “Lo riapriremo - ha detto - dalle 8.00 alle 16.000 per patronati e consulenti e dalle 16.00 per i cittadini”.
Si fa sentire anche il Garante per la Privacy Antonello Soro, che sentito dall’Adnkronos dice: “Siamo molto preoccupati per questo gravissimo data breach. Abbiamo immediatamente preso contatto con l’Inps e avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è di assoluta urgenza che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati”.
E insorgono le opposizioni, tra cui c’è chi inizia a chiedere le dimissioni del numero uno dell’Inps. “Di fronte a tutta questa approssimazione, incapacità, una vergogna nazionale, cosa aspetta il presidente di Inps, Pasquale Tridico, a rassegnare le dimissioni?”, si domanda Federica Zanella di Forza Italia, che da anni si occupa della tutela dalla privacy dei cittadini.
Nella maggioranza, il Pd chiede l’intervento del Copasir. “Alcune infrastrutture strategiche sono state sotto attacco di hacker. Bisogna subito convocare il Copasir per chiedere al Dis quale reazione è in atto. Questi sciacalli vanno fermati immediatamente” scrive su Twitter il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, dopo le notizie degli attacchi hacker ai siti dell’Inps ma anche all’Ospedale Spallanzani di Roma.
Lo strano caso di Luciano Vangone: come il sito dell’INPS sta saltando per il bonus 600 euro alle Partite IVA #INPSdown https://www.nextquotidiano.it/inps-bonus-600-euro-luciano-vangone-violazione-privacy/ …
16 utenti ne stanno parlando
Ma le rassicurazioni non bastano a placare le polemiche, con molti esponenti politici che accusano l’Istituto di costringere i lavoratori all’ennesima odissea.
A peggiorare il quadro arriva la denuncia dell’associazione Codici.
“Qualcuno magari avrà pensato ad un Pesce d’aprile, ma purtroppo quanto sta accadendo da questa mattina sul sito internet dell’Inps è tutto terribilmente vero. In un primo momento – afferma l’avvocato Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici – il sito è risultato irraggiungibile, probabilmente a causa dell’alto numero di accessi. Successivamente è tornato online, distruggendo però la privacy di tantissimi utenti. Chi visita la sezione My Inps, accede infatti al profilo di altri cittadini, sconosciuti, con cui non ha nessun legame. Parliamo di dati sensibili, come quelli anagrafici o di contatto. È un fatto gravissimo ed è assurdo che un Istituto così importante come l’Inps non abbia i mezzi per gestire un afflusso massiccio delle domande. Cosa si aspettavano, qualche decina di accessi? Stiamo monitorando la situazione e abbiamo attivato il nostro Ufficio Legale per avviare un’azione collettiva per tutelare gli utenti danneggiati. Chi ha avuto problemi di accesso al sito internet dell’Inps e si è visto violare la propria privacy può contattare l’associazione Codici per richiedere assistenza, inviando un’email all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org”.
Garante della Privacy
“Siamo molto preoccupati per questo gravissimo data breach. Abbiamo immediatamente preso contatto con l’Inps e avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è di assoluta urgenza che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati”. Così all’Adnkronos Antonello Soro, Garante Privacy, commentando il caso del sito dell’Inps andato in tilt. “Quella della mancanza di sicurezza delle banche dati e dei siti delle amministrazioni pubbliche è - prosegue il garante - una questione che si ripropone costantemente, segno di una ancora insufficiente cultura della protezione dati nel nostro Paese”.
“Siamo molto preoccupati per questo gravissimo data breach. Abbiamo immediatamente preso contatto con l’Inps e avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è di assoluta urgenza che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati”, afferma il Garante. “Quella della mancanza di sicurezza delle banche dati e dei siti delle amministrazioni pubbliche è - prosegue il garante - una questione che si ripropone costantemente, segno di una ancora insufficiente cultura della protezione dati nel nostro Paese”.
Critiche dalla politica
Su Twitter, all’hashtag #INPSdown, fioccano i commenti sul caos Inps. Tra i più attivi c’è il leader leghista Matteo Salvini, che accusa l’Istituto aver messo “milioni di Italiani in coda virtuale”.
In Svizzera con un solo foglio ti accreditano subito fino a 500.000 franchi (equivalenti circa a 500.000 euro) sul conto, in Italia milioni di Italiani in coda virtuale...
1.348 utenti ne stanno parlando
“Sito Inps in tilt. Non ci voleva uno scienziato per capire che sarebbe andata così. Migliaia di persone dalle 7 del mattino stanno provando ad accedere ma in 3 ore non sono riusciti neanche a vedere l’home page. E chi è riuscito miracolosamente ad entrare si trova loggato nel profilo di altri, potendo accedere, così, a tutti i dati sensibili. Alla faccia della privacy! Chi pagherà per questo scempio? Non solo il governo ha previsto una cifra ridicola per gli autonomi, ma ora è anche iniziata anche l’odissea per ricevere il misero bonus. Vorremmo che per una volta agli annunci mirabolanti di Conte corrispondesse la realtà”. Così in una nota il Dipartimento Economia della Lega.
Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, definisce paradossali le parole di Tridico: “In un primo momento l’Inps aveva comunicato che dal primo aprile le domande per l’indennità sarebbero state valutate in ordine cronologico, ossia chi arriva prima prende il bonus, gli altri dovranno aspettare. Poi ha negato il click day e cancellato l’informativa online. Non solo: milioni di italiani che hanno tentato di collegarsi al sito dell’Inps stanotte e stamani si sono trovati davanti la schermata ‘il servizio è temporaneamente inattivo, si prega di riprovare più tardi’. E poi, beffa nella beffa, il presidente Tridico ha specificato che “le domande possono essere fatte per tutto il periodo della crisi”. Se voleva essere una rassicurazione, significa non aver capito che la crisi sarà lunghissima, che il bisogno di liquidità è immediato, che i pagamenti sono già in gravissimo ritardo, e che di questo passo si rischia un’emergenza sociale senza precedenti. Di tutto c’è bisogno meno che dei pesci d’aprile dell’Inps”.
Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, parla di “beffa ai danni di autonomi e partite Iva”: “Stiamo ricevendo da tutta Italia migliaia di segnalazioni sul pessimo funzionamento del sito dell’Inps. Il portale è in tilt: da stanotte i lavoratori autonomi e le partite Iva stanno riscontrando problemi enormi per presentare la domanda per il bonus di 600 euro. Preoccupante la situazione in termini di sicurezza dei dati e di privacy degli utenti. Oltre al danno di ricevere poco più di un’elemosina, ora migliaia di lavoratori rimasti senza reddito sono costretti a subire un vero e proprio calvario digitale per avere dallo Stato i pochi euro che il Governo ha stanziato. Purtroppo non è un pesce d’aprile, ma una drammatica verità”.
Per Più Europa, “Conte e Tridico devono assumersi la responsabilità”: “La disorganizzazione dello Stato italiano ha inflitto alle partite IVA un altro colpo: per errore l’Inps ha reso pubblici i dati personali di tantissimi utenti, violando la loro privacy. Un fatto gravissimo di cui Conte e Tridico devono assumersi responsabilità”, scrive su Twitter il vicesegretario di Più Europa, Piercamillo Falasca.
Nessun commento:
Posta un commento