giovedì 21 novembre 2019

Sdegnati e in rivolta i rappresentanti del Movimento in Calabria ed Emilia Romagna. «Bisogna partecipare alle elezioni»

M5S, voto su Rousseau per le elezioni regionali: e la base si spacca                                                                                                               



di Valentina Santarpia


Non sarà una decisione facile quella che dovranno prendere oggi gli elettori Cin que Stelle: sono chiamati, dalle 12 alle 20, a votare sulla partecipazione alle Regionali di Emilia-Romagna e Calabria del M5S. Gli iscritti devono decidere se il partito «debba osservare una pausa elettorale fino a marzo per preparare gli Stati Generali evitando di partecipare alle elezioni di gennaio in Emilia-Romagna e Calabria». Il quesito, però, come fa notare Francesco Forciniti al Corriere, «indirizza l’esito del voto in maniera palese»: «Votando SI, l’iscritto sceglie di effettuare la pausa elettorale non partecipando alle suddette elezioni. Votando NO, l’iscritto sceglie di non effettuare la pausa elettorale partecipando alle suddette elezioni». Quindi in sostanza chi vota sì dice di non voler partecipare alle elezioni, chi vota no dice di volervi partecipare. «Una porcheria», dice Riccardo Tucci, che può «certamente trarre in inganno i votanti, come successe inizialmente nel voto per il Governo con il Pd dove si scambio’ il sì con il no», aggiunge senatore M5S Gabriele Lanzi. Il M5S ha bisogno di uno «shock» o «alzare bandiera bianca» in Calabria ed Emilia Romagna «è inutile», aggiunge l’europarlamentare M5S Ignazio Corrao. E anche se il leader Luigi Di Maio, annunciando che non voterà, rimarca che le «decisioni importanti vanno prese con umiltà con gli iscritti», le critiche lo sommergono: «È assurdo paventare di sottrarsi al voto alle prossime regionali per questioni organizzative - annuncia la senatrice M5s Virginia La Mura- Un movimento di governo ha il dovere di presentarsi alle elezioni. Dobbiamo consentire ai cittadini di esprimersi, indipendentemente dal risultato politico che emergerà, prenderne atto e capire cosa sta andando bene e cosa non sta funzionando».
Il no di calabresi ed emiliani...
E se il quesito si attira le critiche dei parlamentari, dalle due regioni interessate arrivo un netto rifiuto sull’ipotesi di non partecipare alle elezioni. Parla di «migliaia di attivisti delusi», Paolo Parentela, annunciando le sue dimissioni da coordinatore della campagna elettorale in Calabria per M5S. «Con il voto di oggi su Rousseau, i vertici del Movimento 5 Stelle – accusa Parentela – scelgono di non scegliere, deludono le migliaia di attivisti calabresi che con sacrifici e rischi hanno sempre lavorato sul territorio, ignorano il percorso che abbiamo già avviato e scaricano su tutti gli iscritti la responsabilità di una scelta inquadrata in termini profondamente sbagliati». Infuriato anche il deputato Massimo Misiti: «Il voto online che Luigi Di Maio ha chiesto agli iscritti sulla piattaforma Rousseau per decidere se presentare liste in Calabria alle prossime elezioni regionali mortifica noi parlamentari ed il lavoro che abbiamo fatto nell’affannosa ricerca di un candidato autorevole da candidare alla presidenza». Sdegnato il deputato calabrese Francesco Sapia: « Non si può far decidere sulla piattaforma Rousseau se il M5S in Calabria debba partecipare o meno alle prossime competizioni regionali. Ho sputato sangue per il Movimento adesso mi sento tradito. Non mi nascondo dietro nessuna logica di partito». E dall’Emilia Romagna arriva un segnale anche più forte e chiaro: «Il Movimento sta attraversando una fase di cambiamento- scrivono i 5 Stelle regionali su Facebook- Ma mandare i cittadini nelle istituzioni è nel suo dna. Per questo vi invitiamo a votare `no´ al quesito proposto su Rousseau per permettere la presentazione della lista M5s alle prossime Regionali in Emilia-Romagna». Nel post si ricorda che «tanti attivisti e portavoce dell’Emilia-Romagna in questi mesi hanno manifestato la volontà che il M5s si presenti alle elezioni regionali in programma per il prossimo 26 gennaio».
Mentre gli attivisti su Rousseau decidono se presentarsi o meno alle prossime elezioni regionali, un ex del Movimento 5 Stelle troverà posto nelle liste del Pd di Modena. Si tratta di Pier Giorgio Rebecchi, avvocato civilista, amico personale di Beppe Grillo ed esponente della prima ora del Movimento. Si tratta di molto più di una voce: egli stesso ha scritto sui social di aver avuto una richiesta in tal senso da segretario modenese del Pd, confermando «la mia disponibilità ed il mio impegno nel caso in cui anche la Direzione confermasse la preannunciata apertura». Secondo la Gazzetta di Modena, l’operazione ha avuto il placet di Stefano Bonaccini, anch’egli modenese, e del sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Da qualche settimana Rebecchi, che era stato candidato anche alle ultime elezioni comunali in città, ha lasciato il Movimento. «Il disimpegno e la disiscrizione - ha detto alla Gazzetta di Modena - non sono certo frutto di ripicche personali o di aspettative tradite: la decisione è maturata sia per la ormai quasi certa assenza di una lista M5s alle regionali, sia per la progressiva disattenzione ai territori».(
https://www.corriere.it/politica/19_novembre_21/m5s-voto-rousseau-le-elezioni-regionali-base-si-spacca-e60854fa-0c5b-11ea-89cc-e514bdace0f8.shtml

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