Il trio Casini-Fini-D’Alema corteggia Alfano: sì a un premier del Pdl, pur di far fuori il Cav.
Roma - Come si fossero dati appuntamento su tre giornali diversi, il trio Casini-Fini-D’Alema torna alla carica con il vecchio adagio: governo di unità nazionale. L’ex premier diessino parla al suo giornale, l’Unità (unico estraneo alla macchina del fango denunciata da Bersani) per dire che il Pd c’è, «siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità». Per cosa? Facile a dirsi, difficile a farsi. Parliamo di quell’oggetto misterioso, evocato da mesi senza che si possa dare una forma precisa all’utopia terzopolista e democratica. Casini è pronto a tutto, persino a «non andare in vacanza», al limite partire ma con «una chiamata e torniamo a Roma», e si fa «l’armistizio» tra tutte le forze politiche per un governo di unità nazionale che mandi a casa Berlusconi, ma «senza penalizzarlo». Un programmino che dovrebbe allettare anche il Pdl di Berlusconi stesso, il quale a sua volta dovrebbe benedire una nuova maggioranza nata sul suo pensionamento politico. Il leader Udc si appella, con improbabile successo, alla «parte più responsabile della maggioranza»...
continua: http://www.ilgiornale.it/interni/ci_mancava_soltanto_governo_
PS: Sarebbe giusto che Berlusconi andasse in pensione, alla fine del mandato s'intende. Ma chi lo chiede? Tre personaggi che, al contrario dell'attuale premier, non hanno mai lavorato e quindi "mai hanno prodotto PIL" ma che avranno una pensione almeno "trenta volta" quella di un lavoratore medio! Ma che faccia di "tola" hanno questi tre, andassero a casa pure loro, sarebbe anche troppo tardi!
Buon giorno, umberto marabese
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