mercoledì 17 agosto 2011

La povertà è l'unico fenomeno sostenibile nella globalizzazione.

 blueeconomy2011di Gunter Pauli *L'economia mondiale per decenni ha seguito la strada della globalizzazione. Il timone è stato tenuto dalle economie di scala ogni volta più grandi a costi marginali sempre più bassi, spingendo il settore manifatturiero a standardizzare e a ridurre radicalmente i costi attraverso l'outsourcing e il controllo della catena delle forniture. Così si sono imposti la concentrazione dei fornitori e l'eliminazione delle inutili gestioni interne, la promozione delle fusioni e delle acquisizioni e la riduzione dei costi per assicurare un maggior ritorno per gli investitori e prezzi più bassi per i clienti, in modo da aumentare il loro potere di acquisto e ingrossare le fila della cosiddetta classe media. Si supponeva che questo processo globalizzatore di crescita portasse ricchezza dagli strati sociali più alti fino ai più bassi, distribuendola e permettendo a più membri della classe media di diventare ricchi. Però la realtà dimostra che, nell'economia globalizzata, la povertà è l'unico fenomeno sostenibile...continua...
http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/6630-dopo-il-picco-del-petrolio-andra-
PS:La globalizzazione non può portare benifici a tutti i popoli. Essendo essa governata da chi ne ha di più, quando questa viene esportata e solo per ricavare ancor più e quindi deve essere pià remurativa. Produrre di più, gudagnare di più, lo  si può solo ottenere pagando di meno, molto di meno. In questo modo la globalizzazione non da una mano alle nazioni in via di sviluppo ma le rende schiave di chi lì i esporta il lavoro per guadagnare di più.
Un buongiorno a tutti, umberto marabese

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