giovedì 18 agosto 2011

Grandi opere: è davvero ora di dire “basta!”

In epoca non sospetta, circa a metà degli anni Ottanta, sostenevo – peraltro senza che fosse una grande intuizione – che uno dei peggiori disastri che affliggevano il patrio suolo erano le grandi opere, ovviamente pubbliche. Forse ad ispirarmi erano state le letture di “Piccolo è bello” o quelle relative alla bioregione, ma soprattutto la terribile esperienza che avevo maturato di cosa avessero significato le grandi dighe per la produzione di energia elettrica sull’arco alpino e, meno, sull’arco appenninico. E qui rivolgo la mente certo al disastro del Vajont, ma anche a tutti quei paesi che vennero sommersi in nome dello sviluppo (progresso è un’altra cosa), talvolta senza neppure portar via i morti dai cimiteri. Ma di questo parlerò un’altra volta.
Purtroppo, abbiamo la stramaledetta sfortuna di essere il secondo paese in Europa produttore di cemento dietro la Spagna, e il modo di utilizzare le maggiori quantità di cemento è sicuramente, oltre all’edilizia in generale, proprio la realizzazione di grandi opere. Del resto, se ci fate...continua...
 http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/18/grandi-opere-e-davvero-ora-di-dire-basta/152196/
PS: << Voglio indicare la impopolare ‘Relazione Imposimato’ sulle infiltrazioni delle organizzazioni criminali, relazione che mise bene in luce quali erano (e tuttora sono) i meccanismi in uso per letteralmente DERUBARE soldi pubblici destinati a finanziare grandi opere pubbliche. Voglio quindi segnalare all’egregio Avvocato l’opportunita’ di invitare a Venaus il Dott. Ferdinando Imposimato, con l’auspicio che egli abbia determinazione ed interesse a partecipare al Forum della Val Susa, testimoniando la sua illuminante esperienza di magistrato e parlamentare.>>
Buona notte, umberto marabese

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