Il Movimento ha trovato nel ministro dei Trasporti il capro espiatorio. Anche il titolare della Salute sotto attacco, reo di non aver vigilato sulle Regioni. Nella maggioranza inizia la resa dei conti post-Dpcm.
Il Day after ha sempre i suoi strascichi. Fra tensioni e litigi è stato scritto l’ultimo decreto del presidente del Consiglio. “Questa volta però Giuseppe Conte non è così sicuro di sé, come lo era in passato”, sostiene un ministro grillino che ha seguito la trattativa all’interno della maggioranza.
Il timore è che molto presto sia necessario fare un altro provvedimento con misure ancora più restrittive. Il terreno è scivoloso e soprattutto incerto per questo i nervi sono tutt’altro che saldi. L’ultimo conflitto dentro il governo vede scambi di accuse, alla ricerca quasi del colpevole a cui affibbiare la responsabilità della seconda ondata di Covid nel PaeseIl Movimento 5 Stelle ha trovato nel ministero dei Trasporti il capro espiatorio. “Purtroppo ci tocca constatare che il nostro paese è costretto a nuove restrizioni anche per via di alcuni settori dove si è lavorato poco. La ministra De Micheli da giorni minimizza, ma quello del trasporto pubblico rimane un problema da affrontare”, scrivono i senatori grillini della commissione Lavori Pubblici e Trasporti.
E poi ancora: “Parla di studi legati alla sicurezza del Trasporto pubblico locale in modo poco chiaro, ma la verità è che su pensiline strapiene o carrozze di treni con centinaia di persone senza finestrini la sicurezza non può essere garantita. La questione è cruciale. Regioni e città si muovono ognuna in maniera diversa, i controlli sono pressoché inesistenti ovunque e le circostanze di assembramento persistono. Anche stamane, sono decine e decine le segnalazioni di caos arrivateci durante l’ora di punta”.
Il discorso è strettamente intrecciato con la scuola. Il capogruppo alla Camera Davide Crippa in un’intervista al Fatto Quotidiano ha difeso il lavoro del ministro Lucia Azzolina affinché non venga penalizzata la scuola a causa dei trasporti che non funzionano come si deve. “Dove sono i mezzi pubblici in più che sarebbero dovuti arrivare nelle città?”, chiedono i parlamentari grillini. Dal Mit sostengono da giorni che gli autobus abbiano viaggiato in queste settimane con meno dell’80% al giorno dei passeggeri rispetto alla capienza totale, come da protocollo. Ma viene fatto notare da dentro il governo che si tratta di una media nazionale, ciò significa che ci sono mezzi pubblici al collasso e altri bus vuoti.
“Urge un tavolo subito”, scrivono i senatori M5s: “Abbiamo proposto alla ministra la scorsa settimana di ricorrere anche ad operatori privati, ovunque sia possibile, al fine di potenziare il servizio. Dal Mit però non è arrivata neanche una parola”.
In questo contesto anche il ministro della Salute Roberto Speranza è finito nel mirino dei grillini. “Chi avrebbe dovuto vigilare sulle Regioni? Il ministero della Salute”, sostengono i pentastellati. Oggi mancano, secondo i dati forniti dal commissario Domenico Arcuri, 1600 posti letto di terapia intensiva eppure nei mesi scorsi le singole regioni hanno ricevuto i ventilatori necessari. “Perché Speranza se ne accorge solo adesso?”, chiede un ministro.
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