Petizione per chiedere il reinserimento dell’Idrossiclorochina
Di fatto, come prima misura, per affrontare la malattia è indispensabile l’intervento del medico di famiglia per avviare il paziente su necessari approcci diagnostici e idonei trattamenti terapeutici.
I medicinali che venivano utilizzati anche a domicilio, precedentemente autorizzati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) seppur con le dovute cautele per i possibili effetti collaterali, erano i noti antimalarici Clorochina e Idrossiclorochina.
La posizione dell’AIFA
Come da una nota del 31 marzo 2020 sull’utilizzo di Clorochina e Idrossiclorochina nella terapia dei pazienti affetti da COVID-19, la stessa AIFA evidenziava:
“In Italia, il loro utilizzo per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da SARS-CoV2 è stato autorizzato a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale con Determinazione AIFA del 17 marzo 2020. L’utilizzo approvato è da intendersi unicamente per il trattamento e non per la profilassi di in una nota del 26 maggio 2020, dopo la pubblicazione il 22 maggio di uno studio sulla prestigiosa rivista medica “The Lancet” che poneva serie perplessità al trattamento delle infezioni da Covid-19 con l’antimalarico, l’AIFA ha deciso di sospende l’autorizzazione all’utilizzo di Idrossiclorochina per il trattamento del Covid-19 al di fuori degli studi clinici:
“Al momento attuale tuttavia, nuove evidenze cliniche relative all’utilizzo di Idrossiclorochina nei soggetti con infezione da SARS-CoV-2 (seppur derivanti da studi osservazionali o da trial clinici di qualità metodologica non elevata) indicano un aumento di rischio per reazioni avverse a fronte di benefici scarsi o assenti.
Per tale ragione, in attesa di ottenere prove più solide dagli studi clinici in corso in Italia e in altri paesi (con particolare riferimento a quelli randomizzati), l’AIFA sospende l’autorizzazione all’utilizzo di Idrossiclorochina per il trattamento dell’infezione da SARS-CoV-2, al di fuori degli studi clinici, sia in ambito ospedaliero che in ambito domiciliare”. Tale provvedimento, non è mai stato revocato dall’AIFA, nonostante la stessa “The Lancet”, subito dopo, il 2 giugno, abbia ritirato lo studio precedentemente pubblicato esprimendo perplessità per “Importanti questioni scientifiche sollevate sui dati riportati nel documento”. COVID-19”.
Sputnik Italia ha sentito il parere del dottor Andrea Mangiagalli, medico di medicina generale di Pioltello, uno dei promotori e primo firmatario
Qual è stata la sua esperienza clinica con l’uso dell’Idrossiclorochina?
Non solo mia, molti di noi e non solo in Lombardia. Abbiamo visto un’efficacia nelle primissime fasi di tantissimi malati: parliamo di centinaia di malati, ai quali è stata somministrata l’Idrossiclorochina, che all’inizio l’AIFA consentiva nella fase di emergenza, ma che poi è stata bloccata. Tutti noi non abbiamo riscontrato effetti collaterali rilevanti soprattutto i problemi di tipo cardiaco aritmico che sono stati il motivo principale della sospensione dell’utilizzazione da parte dell’AIFA, ma abbiamo visto la guarigione clinica dei pazienti.
Tutti noi che abbiamo utilizzato lo schema terapeutico di Idrossiclorochina, Eparina e antibiotico non abbiamo avuto problemi, anzi da quando abbiamo iniziato ad utilizzarlo, sarà un caso, i pazienti che abbiamo trattato poi non sono stati ricoverati in ospedale, se non in pochissimi casi e per qualche giorno, dove, anche in ospedale hanno proseguito il trattamento domiciliare senza cambiare una virgola.
[…]
Lettera aperta a Burioni:
Il primario di emato-oncologia di Piacenza Luigi Cavanna:
Caro prof. Burioni,
mi chiamo Luigi Cavanna e faccio il medico, il mio curriculum (scrivo la parola per esteso) è su Google, tutti lo possono vedere. Ho visitato a casa con le cure precoci, facendo ecografia del torace, tamponi, esami ematici, lasciando farmaci basati su idrossiclorochina, secondo linee guida aziendali e regionali, lasciando il saturimetro e poi in controllo in remoto; con questo modello curati personalmente a casa oltre 300 malati Covid, dei quali il 30% con forma severe e un altro 30% con forme moderate. Nessun decesso a 30 e a 60 giorni, ricoverati meno del 5%.
Per quanto riguarda le pubblicazioni scientifiche, pienamente d’accordo, è sufficiente andare su PubMed e digitare Cavanna L, sono autore di oltre 250 lavori.
Venendo al Covid, nel 2020 sono autore di 4 pubblicazioni: tre di tipo organizzativo, una di tipo clinico di piccola casistica di malati con cancro e Covid in cui la cura “idrossiclorochina-based” è efficace. È in corso di stampa un altro lavoro sempre su malati Covid e tumore di una casistica più ampia con dimostrazione di efficacia di idrossiclorochina.
Infine stiamo scrivendo il lavoro del primo mese di trattamento domiciliare, ma tenga conto che faccio il medico pratico ed ogni giorno visito decine di pazienti ed organizzo il lavoro di tanti altri colleghi, quindi il tempo per scrivere è nel fine settimana. Ma siccome mi piace la ricerca ci stiamo riuscendo.
Infine voglio ricordare che i report sull’efficacia di idrossiclorochina si stanno moltiplicando; oltre 8 mila pazienti dal Belgio, oltre 3 mila e 400 dal nostro Paese: riduzione di mortalità di oltre il 30%. Questi sono uomini e donne, non sono esperimenti in vitro.
Voglio però ricordare a tutti coloro che potranno leggere ciò che sto scrivendo, ciò che dice il prof. Antonio Cassone, già direttore di malattie infettive dell’Istituto superiore: gli editori di riviste importanti sono riluttanti a pubblicare ricerche a favore di idrossiclorochina, mentre pubblicano rapidamente report anche di scarso rilievo se sono contro idrossiclorochina!
Se questo è vero si spiega perché la gente stia perdendo fiducia nella scienza! Personalmente non mi interessa più di tanto l’idrossiclorochina, ma ho visto persone “rinascere” dopo la sua assunzione, e per questo non mi posso allineare con la cultura dominante che la vuole affossare.
Come sempre sarà il tempo il miglior giudice, intanto una riflessione finale: l’OMS ha vietato idrossiclorochina sulla base di uno studio considerato non veritiero e quindi poi RITIRATO, così i Paesi occidentali sono nelle condizioni che conosciamo, ma la Cina ha inserito la clorochina nelle sue linee guida; perché non si parla più della Cina?
Perché il Pil della Cina sta volando, c’è materia di meditazione.
L’idrossiclorochina ha due grandi difetti: costa molto poco, con 4-6 euro si curano 2 persone, e poi piace a Trump, ma i medici devono adoperarsi per il bene dei malati, senza mode e senza salire su effimeri carri dei vincitori di turno. Appena esce su PubMed la nostra ricerca già accettata, sarà mia premura diffonderla, così come vi informerò appena spediremo il prossimo lavoro.
Buona serata”
Luigi Cavanna
La letalità è bassissima: dati ufficialidell’OMS
finalmente la WHO (Organizzazione Sanitaria Mondiale) ha pubblicato il lavoro di J. Ioannidis, professore di Epidemiologia a Stanford, e massimo esperto mondiale di analisi dei dati in medicina.
Mettendo fine alle tante bugie raccontate durante questi mesi.
La letalità sui positivi (chiamata IFR) è globalmente stimata essere in media 0.26%, cioè su 10.000 positivi muoiono 26 persone.
Nelle persone con età inferiore ai 70 anni, la letalità media sui positivi (IFR) è stimata essere 0,05%, cioè su 10.000 positivi muoiono 5 persone.
Nelle persone al di sotto dei 40 anni, la letalità media sui positivi è stimata essere 0,0003%, cioè su 100.000 positivi muoiono 3 persone.
Nessun commento:
Posta un commento