Centinaia di migliaia di morti, anzi no, oltre un milione a livello globale. E poi in Italia, decine di migliaia le vittime, tutte da Covid, anzi no, forse in parte per il Covid, forse avevano altre patologie ma non sappiamo quanto abbiano inciso sul decorso divenuto fatale. Nel dubbio, le autopsie non le facciamo, neghiamole, così capire davvero cosa sia accaduto rimane un mistero, se magari l’utilizzo di quel protocollo terapeutico è stato sbagliato lo sapremo in un’altra vita. Nel dubbio, sempre nel dubbio, chiudiamo tutto e chiudiamo tutti, mettiamo le mascherine anche all’aperto, anche se siamo da soli. Qualcuno in macchina, psicologicamente provato da numeri e notizie catastrofiche, continua a guidare con mascherina e guanti, anche se da solo. Concentratissimo. Anche perché, numeri alla mano, è più facile morire per un incidente stradale.
La sintesi, fatta così, sembra grottesca. È vero. Forse tragicomica, se non fosse che le misure di contenimento ci sono ancora, addirittura adesso inasprite con l’utilizzo tornato obbligatorio della mascherina anche all’aperto. Tragicomica, sì, se non fosse che commercianti e imprenditori sono allo stremo mentre qualche presidente di Regione ritiene necessario fargli abbassare la saracinesca nelle ore di punta, la sera, nei weekend.
Politica e politicanti ai tempi del Covid-19.
I DATI MONDIALI VANNO RIVISTI
Ma cosa dicono i numeri? Cerchiamo di analizzarli insieme. A livello globale i casi ufficiali di persone che hanno contratto questo coronavirus sono quasi 36 milioni, poco più di un milione il numero di morti. Stando a queste cifre, il tasso di letalità sfiora il 3%. Alto, altissimo. Ma attenzione, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità adesso dichiara per bocca di uno dei suoi massimi esperti, Mike Ryan, che “le migliori stime attuali ci dicono che circa il 10% della popolazione mondiale potrebbe essere stata infettata da questo virus”. Bene, rifacciamo allora i conti.
I dati, quelli che la stessa Oms ritiene più verosimili, parlano di circa 770 milioni di casi totali nel mondo, a questo punto il tasso di letalità crolla allo 0,14%. In Italia, tanto per fare un esempio, l’influenza stagionale lo scorso anno ha avuto una letalità dello 0,11%.
Non stiamo dicendo che il Covid-19 è una semplice e normale influenza, saremmo tacciati di negazionismo ancor prima di finire la frase, stiamo però evidenziando un aspetto importante: i numeri sono altri e quindi la dimensione di questa malattia non può non essere rivista, almeno nel suo risvolto più preoccupante, cioè riguardo letalità. E quindi, ancora in conseguenza di ciò, i provvedimenti da adottare non possono non tenere conto dei numeri reali e non si possono nemmeno ignorare le conseguenze di certe misure restrittive se i benefici dal punto di vista sanitario non bastano per bilanciare il disastro economico, sociale e psicologico che viene apportato.
E IN ITALIA ?
Nel nostro Paese i dati ufficiali forniti dalla Protezione Civile parlano, ad oggi, di circa 330 mila casi con poco più di 36 mila morti. Il tasso di letalità, stando a questi numeri, è del 10,91%. Una carneficina.
Allora, che i dati siano fuorvianti pare a tutti evidente, sarà sbagliato il metodo di acquisizione, saranno errati i parametri presi in considerazione ma ipotizzare che più di una persona su 10 muore se positivo al Covid-19 ci sentiamo di poter affermare che sia totalmente distante dalla realtà. Ed infatti, anche per il nostro Paese, i numeri sono altri, come gli stessi studi sierologici hanno testimoniato.
Le indagini effettuate con criteri statistici hanno evidenziato che la popolazione colpita dal virus sarebbe intorno al 5%. Per cui, rifacendo i conti, su una base di 3 milioni di persone venute a contatto con il Covid-19, il tasso di letalità dal 10,9% scende all’1,2%. Le misure di contenimento, ed è questa la domanda che non possiamo non fare, sono proporzionate? In Lombardia, stando ancora ai numeri ufficiali forniti dalla Protezione Civile, il tasso di letalità è addirittura del 15,6%. A cosa serve continuare a dare numeri di questa portata così evidentemente distanti dalla realtà? Domande che continuano a non trovare risposta, forse anche azzardato tentare di farle.
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p.s. Ricordate l’intervista di Byoblu al dottor Pasquale Maria Bacco, il ricercatore che stimava un tasso di infezione tra la popolazione già enormemente maggiore di quanto dichiarato ufficialmente, e che per questo veniva deriso?
Clicca ...https://www.youtube.com/watch?v=c8czMPZdAU8
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