Diversi lettori mi mandano articoli, apparsi su giornali e agenzie, i quali dichiarano che la storia dello scandalo pedofilo in cui sarebbe coinvolto l’entourage dei Clinton, è un falso clamoroso; nato dalle menti malate di cospirazionisti contro la innocente pizzeria di Alefantis, “frequentata da famiglie”; una bufala che poteva essere letale, dato che domenica 4 dicembre un esaltato di nome Edgar M. Welch è entrato nella pizzeria Comet Ping Pong ed ha sparato: un solitary assassin fermato in tempo, che ha dato l’occasione ai media di titolare. “Le bufale online uccidono” (quindi censuriamole), “notizie infondate hanno rischiato di provocare una strage”, e via così: su tutti i media, il termine Pizzagate è accompagnato sempre e comunque da “bufala”, “falsità online”, “notizie infondata”. I media scrivono anche che il generale Flynn, l’ex capo della DIA, appena scelto da Trump come suo consigliere di sicurezza nazionale, “condivise la bufala” (Il Fatto Quotidiano) e “adesso è nella tempesta” (ADN Kronos).
Cari lettori, è inutile che mi segnaliate gli articoli: li conosco già. E li conosco negli originali, che sono in inglese. Perché le elites, per seppellire il Pizzagate sotto una montagna di smentite, hanno mobilitato i loro pezzi da novanta mediatici, BBC, Washington Post…e gli articoli apparsi sui giornali italiani sono la copiatura esatta di quelle fonti. In inglese, associano lo scandalo pedofilo a “fake news” (notizi falsa), “conspiracy theory”, o addirittura “psy-op”, operazione di guerra psicologica condotta contra il Clinton e l’intero partito democratico.
Invece, per screditare il tutto, sono i pezzi da novanta mediatici a diffondere “fake news”. Per esempio:.....
Il Washington Post ha accusato falsamente il generale Flynn di diffondere la storia del Pizzagate.
In realtà, in un tweet del 18 novembre, senza citare affatto la Comet Ping Pong o “Pizzagate”, ha scritto: la polizia di New York ha trovato nel laptop di Weiner [il marito sessuomane di Uma Abedin] abbastanza indizi “damettere Hillary e il suo equipaggio via [in carcere] a vita”. Si riferiva alle indiscrezioni, venute dal NYPD ( polizia di New York) e dall’FBI , relative al Lolita Express di Jeffrey Epstein: costui è un ricco finanziere ebreo, che nel 2005 ha fatto 13 mesi di carcere per aver cercato di far sesso con minorenni, anche di 12 anni (la sua accusatrice principale, Virginia Giuffre, aveva 15 anni quando fu fatta salire sul Boeing 757 di Epstein, dove disse d’essere stata usata come “schiava sessuale”). Il “Lolita Express” è appunto il charter di lusso in cui salgono amici fidati e paganti, presumibilmente per attività pedofile durante il volo verso Cancun o qualche isola dei Caraibi.
Che Bill Clinton sia stato un ospite fisso del Lolita Express, lo ha riferito nel gennaio 2015, in tempi non sospetti (non era ancora arrivato l’ordine di bollare come bufala questi fatti), RAI News, che più ufficiale e mainstream non si può. Del resto, cosa negare? Gli agenti hanno in mano i piani di volo.
Le notizie fatte filtrare a novembre dal NYPD e Fbi, precisavano: Bill è salito sul Lolita Express almeno 20 volte; Hillary almeno 6, anche più quando tutti gli indizi saranno vagliati. Sono quelle che Flynn commenta nel suo tweet; non, ripeto non, il “Pizzagate”, nome sotto cui si comprendono infinite indagini diciamo “private” fatte collettivamente dalla Rete, specie sui siti social 4Chan e Reddit, e che possono più facilmente essere squalificati come “complottisti”. Ben altro è squalificare le soffiate dei federali…
Per vedere come è stata ricostruita la falsità del Washington Post, qui:
BBC copre sempre i pedofili. Specie i suoi.
Veniamo alla BBC:anch’essa affannata a negare ogni fondamento sul Pizzagate, a denunciarlo come “fake news”; ha fatto un servizio sulla faccenda, ma per “mostrare come si diffondono le teorie del complotto”.
Cominciamo col dire che la BBC dovrebbe essere l’ulima trattare il delicato argomento. Basta ricordare come ha coperto, per anni, il suo presentatore di successo Jimmy Savile (morto nel 2012), che “si faceva” bambini e bambine negli stessi locali della prestigiosissima radio “ma anche presso alcune strutture sanitarie pubbliche. In particolare, il conduttore avrebbe abusato sessualmente in diversi ospedali di malati, talvolta incapaci di reagire, di età compresa tra i 5 e i 75 anni e di ambo i sessi. Avendo accesso illimitato negli ospedali pubblici, Savile avrebbe avuto rapporti sessuali anche con cadaveri”.
I dirigenti della BBC sapevano tutto ed hanno taciuto, con un’omertà d’acciaio da far invidia a Cosa Nostra. Sapevano tutto anche di un altro maniaco e pedofilo, il presentatore tv Stuart Hall, incarcerato per questi crimini nel 2013, all’età di 86 anni.
Con questi precedenti, la celebre radio britannica che tanto ha proteto i suoi maniaci sessuali non sembra la più adatta a dichiarare “bufale” le indagini sul gruppo pedofilo attorno alla Clinton. Invece lo fa. Fa una “inchiesta”, non sui fatti ma sulle falsità presunte. Gli argomenti che usa: “Nessuna vittima è venuta fuori [ad accusare]. Non c’è indagine. Prove materiali? Nessuna. Ma migliaia di persone sono convinte che un giro pedofilo coinvolge i più alti livelli del Partito Democratico e opera in una pizzeria di Washington”.
In realtà, indagini sono in corso. Gli inquirenti si muovono coi piedi di piombo, almeno finché ricopre la poltrona di Attorney General l’amica di Hillary e di Obama, Loretta Lynch, che ha già dimostrato il suo potere di insabbiatrice. Ma ci sono state recentemente tre irruzioni di polizia in pizzerie (sembra proprio che siano la copertura preferita dei pedo).
La BBC sente Alefantis, il notorio padrone della pizzeria Comet Ping Pong, che dice: “I complottisti ignorano le verità più elementari. Per esempio, sospettano che i delitti avvengano nella cantina del ristorane. E noi non abbiamo nemmeno una cantina”.
Menzogna palese: giusto l’anno scorso, prima che lo scandalo scoppiasse, Alefantis disse al Metro Weekly (il settimanale per turisti a Washington) che la sua pizzeria ha una cantina sotterranea dove immagazzina i suoi prodotti e ingredienti.
Quanto a inchieste giornalistiche, la BBC sa scavare molto meglio che enunciare trattarsi di “deliranti” teorie del complotto diffuse da “personalità marginali”.
C’è un’arie di fretta e nervosismo nell’affastellare tentativi di screditare e bollare come falsi i molti e precisi indizi raccolti dalla Rete; lo sforzo di coinvolgere nel discredito dei gettato sui complottsti lo stesso generale Flynn (anche “antisemita”, adesso, per il Washington Post) indica la direzione da cui si teme il colpo.
Frattanto, nella parte che crede al Pizzagate e informa sullo scandalo sono avvenuti fatti nuovi ed enigmatici.
Uno ha per protagonista Milo Yiannopoulos, uno dei giornalisti di punta di Breitbart News, il sito fieramente anti-establishment (quindi, per i media, “razzista, antisemita, di estrema destra, misogino”) portato al successo da Steve Bannon, che Trump ha voluto alla Casa Bianca come suo “capo-stratega” e consigliere speciale .
Ebbene: domenica, Yiannopoulos annuncia che terrà una conferenza alla Miami University, lunedì, sul Pizzagate. Diffonde anche un volantino che annuncia il tema: “Pizzagate, la crosta alta sui democratici e pedofilia”.
Invece lunedì, mezzìora prima di dare inizio alla conferenza, il giornalista ha fatto la seguente dichiarazione:
“Ho un annuncio da fare; purtroppo, quando ho annunciato che avrei parlato del Pizzagate stasera, ho ricevuto un certo numero di telefonate dal prefisso di Washington che dicevano ‘non ancora – fermati’, sicchè parleremo di altro”.
L’altro evento riguarda un altro giornalista, Joe Biggs, di Infowars (il sito di Alex Jones, il re delle teorie del complotto), famoso sul web per i suoi video d’ inchiesta sullo scandalo pedofilo che coinvolge Jonh Podesta e l’entourage della Clinton. Ebbene: di colpo e senza spiegazioni, Biggs è stato espulso da Inforwars. Non solo: poche ore prima, il 5 dicembre, Alex Jones in persona ha postato un video in cui dichiara che “Pizzagate è una diversione rispetto ai delitti più gravi nelle mail di Podesta”. Invitando le torme di investigatori improvvisati sul Pizzagate ad occuparsi di quegli altri “più gravi crimini”.
(per il video, qui: http://www.infowars.com/pizzagate-is-a-diversion-from-the-greater-crimes-in-podesta-wikileaks/)
Come spiegare tutto questo? L’ipotesi sinistra è che Yiannopoulos e Alex Jones siano stati comprati oppure minacciati e intimiditi dalla caccia alle streghe scatenata dai media ufficiosi (il che non sembra probabile). L’ipotesi migliore è che sia partito un autorevole invito alla calma e a raffreddare l’acuto interesse dell’opinione pubblica sul Pizzagate, perché l’FBI o gli altri investigatori professionali sul caso non vogliono, né possono farlo esplodere fino a quando Donald Trump non sia solidamente insediato ed abbia nominato l’attorney general non ostile: al quale, solo allora, gli indizi saranno presentati per ottenere il via libera all’indagine ufficiale, con tutti i crismi della legalità.
In fondo, le parole di Yiannopoulos possono alludere a questa seconda ipotesi: le telefonate “con prefisso di Washington” che gli hanno vietato la conferenza, gli hanno detto “not yet”, non ancora.
Quanto al generale Flynn, non s’è lasciato affatto intimidire dall’attacco del Washington Post, né ha alcuna intenzione di fare passi indiestro sulla faccenda. Il 5 dicembre, un suo tweet dice: “Finché Pizzagate non sai provato falso, rimane una notizia. La Sinistra sembra dimenticare le email di Podesta e le tante ‘coincidenze’ ad esse collegate”.
Per di più, lo sparatore solitario Edgar Welch, 28 anni, che avrebbe fatto irruzione armato nella pizzeria Comet Ping Pong perché esaltato dalla “bufale” sullo scandalo pedofilo – evento che ha consentito ai media di dare la stura al tema: ecco, il complottiamo uccide – s’è comportato in modo strano. Ha sparato?^ Sì, ma un solo colpo al soffitto dopo che il ristorante si era svuotato dagli avventori. Di mestiere, fa l’attore. Qui i dati sui film in cui ha avuto una particina:
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