Onu: ad Aleppo, atrocità dei ‘ribelli moderati’
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti dell’Uomo: “Nel corso delle due ultime settimane, il Fronte Fatah al-Sham [Al Qaeda] e il battaglione Abu Amara avrebbero catturato e ucciso un numero sconosciuto di civili che chiedevano ai gruppi armati di lasciare i loro quartieri e risparmiare le vote civili. Abbiamo anche ricevuto informazioni secondo cui fra il 30 novembre e il primo dicembre, gruppi armati di opposizione hanno sparato su civili che tentavano di scappare…Attacchi ciechi sono stati lanciati sia contro le zone di Aleppo Ovest tenute dal governo che contro i ribelli ad Aleppo Est.
“..Ho intervistato un membro di una delle prime famiglie musulmane fuggite da Aleppo Est durante un cessate-il-fuoco. Il padre aveva appena saputo che i ribelli stavano per giustiziare suo fratello per aver passato la linea del fronte con moglie e figlio. Ha criticato i ribelli per aver chiuso le scuole e ammassato armi vicino agli ospedali. Non era un pro-Assad, anzi ha persino manifestato ammirazione per il buon comportamento dello Stato Islamico nei primi giorni di assedio”,.....
(Robert Fisk, “C’è più di una verità da raccontare nell’orribile storia di Aleppo”):
Guarda ed ascolta il Video:
Al suddetto Alto Commissariato viene attribuita dai media la notizia che “82 civili sono stati giustiziati” dalle truppe governative appena entrate ad Aleppo Est.
A esempio la BBC: Aleppo battle: UN says 82 civilians shot on the spot
A parte che può essere un’operazione militarmente del tutto legittima, e senza ricordare le centinaia di “giustiziati” dai partigiani comunisti nei primi giorni della “Liberazione” (30 mila solo nel Milanese), l’Alto Commissariato non ha detto affatto che “82 civili sono stati giustiziati”.
Ha detto, anzi scritto in un comunicato del 13 dicembre: “Molteplici fonti riferiscono che decine di civili ieri in piazza Al-Ahrar nel quartiere di al-Kallaseh, e anche a Bustan al-Qasr, da forze del governo e loro alleati, compresi a quanto si dice il gruppo armato iracheno Al-Nujabaa”.
(Multiple sources have reports that tens of civilians were shot dead yesterday in al-Ahrar Square in al-Kallaseh neighbourhood, and also in Bustan al-Qasr, by Government forces and their allies, including allegedly the Iraqi al-Nujabaa armed group.
E’ forse il caso di sapere che il Commissario di questo Alto Commissariato Onu per i diritti umani è il principe giordano Zeid Ra’ad Al Hussein, un hascemita educato in Usa e in Regno Unito, parente del re di Giordania, che (lo voglia o no) ha dovuto appoggiare la guerra americo-saudita contro Assad.
Slovacchia annuncia: basta tolleranza verso i rom
Il primo ministro Robert Fico: “Non tollereremo più gente che profitta del sistema sociale, che molesta i cittadini onesti e turba la tranquillità di città e paesi. La tolleranza, basta”. Il premier slovacco l’ha detto durante il congresso del suo partito, il socialdemocratico Smer. “Noi abbiamo paura di dire le cose politicamente corrette, e così, dall’altra parte, gli estremisti che utilizzano questa lingua, raccolgono un largo sostegno. Il politicamente corretto non ha posto in questo mondo”.
Il ministro dell’Interno, Robert Kalinak, ha dichiarato che, dal 2017, la polizia dedicherà una particolare attenzione ai comuni riconosciuti come difficili, abitati da abitanti socialmente sfavoriti e da zingari.
Secondo gli osservatori, a indurre Robert Fico a fare queste dichiarazioni è la crescita del partito nazionalista SNS: nato nel 2011, entrato in Parlamento quest’anno con l’8,04 % dei voti, dunque è il quinto partito. Ma i pattugliamenti dei suoi membri sui treni, le iniziative e azioni sociali in favore dell’ordine, e della fine del lassismo giuridico, ne sta facendo crescere la popolarità” (Visegrad Post, 14 dicembre).
Giusto ieri, in una trasmissione su Rai 1, un agente di polizia italiano ha raccontato di come bambine zingare sotto i 14 anni, beccate a borseggiare più volte, fossero dai magistrati rimandate ai genitori – ossia a quelli che le costringono ad andare a rubare perché, per l’età, non sono non soltanto non-arrestabili, ma neppure imputabili. Invocava dal governo una legge che sottragga queste piccole ladre ai genitori zingari.
Dal Gruppo di Visegrad fioriscono novità.
Ultimo decreto Obama: finanziamento pubblico per Planned Parenthood, che vende organi di aborti.
E’ l’estrema disposizione del Dipartimento Salute e Servizi Umani, prima di decadere: il divieto di tagliare i fondi federali alle cliniche affiliate ad Planned Parenthood ed altri ambulatori che praticano aborti, ed entrerà in vigore due giorni prima dell’insediamento di Trump il 20 gennaio.
Il decreto è emanato allo scopo di bloccare il tentativo di una dozzina di Stati americani di tagliare i fondi pubblici al Planned Parenthood, dopo che agghiaccianti video – presi da agenti di un gruppo pro-life che si fingevano acquirenti – avevano dimostrato che i loro membri e associati praticavano la vendita di organi dei feti, a scopo di lucro.
Nel primo video si vedeva una dirigente del P, la dottoressa Debora Nucatola, vantare: “Siamo diventati molto bravi ad ottenere cuore, polmoni, fegato [intatti] perché lo sappiamo, sicché non vado a schiacciare quella parte; schiaccio al disopra, e cerco di avere tutto ciò intatto”.
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In un altro video, una dottoressa Savita Ginde spiegò la politica dei prezzi: “Non addebitiamo un prezzo piatto [per bambino] di 200 dollari. La cosa [vendita] articolo per articolo [organi separati] funziona meglio, perché possiamo vedere quanto ricavarne. Nel video, ride davanti a una bacinella piena di reni fetali: “Roba buona da vendere”.
Siccome è vietato per legge vendere parti di aborti, gli stati hanno almeno tentato di sottrarre al gigantesco ente “privato” e creato dai Rockefeller, i fondi pubblici. Operazione difficilissima…Finalmente, la commissione Giustizia del Senato, ha deferito il Planned PArenthood all’FBI, dopo una indagine indipendente che documenta la continuità e vastità dell’azione criminosa a scopo di lucro: ciò, il 13 dicembre. A questo punto è intervenuto il decreto di Obama a salvare l’industria abortiva.
Lo stupro di donne nemiche? “E’ Kosher”
Quesito al rabbino di un militare israeliano: “E’ consentito a un soldato dell’Israeli Defense Force , per esempio, violentare ragazze durante una battaglia, oppure ciò è proibito?”.
Risposta del rabbino: “Anche se fraternizzare con una donna goy è cosa molto grave, era permesso in tempo di guerra…La Torah consentiva all’individuo di soddisfare l’impulso cattivo”.
Il rabbino in questione è Eyal Krim, eletto rabbino capo militare. Che ha il grado di generale di brigata.
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