giovedì 22 dicembre 2016

Marcello Foa - Chi vuole impedire la pace fra Russia e Usa

Chi vuole impedire la pace fra Russia e Usa

Donald Trump s'insedierà alla Casa Bianca il 20 gennaio 2017. Fino a quella data ci saranno colpi di coda di ogni genere per impedire che questo accada: accuse di manipolazione del voto attuate da hacker russi, tentativi di destabilizzare la Russia a livello militare e altro ancora. Il fine? Quello di impedire una riappacificazione tra gli USA e Putin. È questa la visione di Marcello Foa, giornalista, scrittore ed esperto di politica estera.

L'intervista a Marcello Foa:




Hacker russi, alcuni sostengono che abbiano pilotato il voto statunitense. C'è qualcosa di vero?

"È veramente una barzelletta. È iniziata con Hillary Clinton che in campagna elettorale ha iniziato a dire e additare gli hacker russi come possibili autori d'interferenze nel processo elettorale. Poi la cosa è andata avanti anche dopo l'elezione, perché l'establishment attuale sta cercando un pretesto per mettere in difficoltà o addirittura per impedire le elezioni di Trump. Però il punto è che questa accusa è inconsistente, per due ragioni: la prima - la più evidente - è che lo stesso Julian Assange ha dichiarato che i russi non c'entrano. L'uomo che ha fatto uscire i leaks e le mail intercettate dallo staff della Clinton dice che non sono stati i russi a fornirglielo. Poi leggendo la stampa americana, non quella convenzionale, ma andando sui siti più informati, la versione che oggi circola è che la fuga di notizie sia avvenuta da dentro le istituzioni americane, da dentro il partito democratico da parte di funzionari che non hanno mai avuto in simpatia la Clinton e speravano in un successo di Sanders....

Quindi, un po' per ragioni ideologiche, un po' per preoccupazione per quello che sarebbe stata l'America con Hillary presidente, hanno deciso di far vedere al mondo quello che stava accadendo davvero. La CIA e il Governo americano continuano a parlare d'interferenza, ma non riescono a produrre una sola prova che possa dimostrare la loro denuncia. Su queste basi si può dire tutto e il contrario di tutto. Non accade nulla perché loro stessi sanno che gli autori delle fughe non sono russi ma all'interno degli Stati Uniti. Se ci mettiamo nei panni di Putin, l'ultima cosa che un leader accorto come Putin farebbe sarebbe quella di andare a istigare gli Stati Uniti su un punto come questo. Sapeva che non aspettavano altro che rinfacciargli qualunque interferenza. Secondo me tutto indica che le accuse americane alla Russia sono strumentali e sono inconsistenti, ci sono evidenti indizi che lo certificano".

Assassinio di Andrey Karlov. Come sta cambiando ora lo scacchiere geopolitico?

"Questo fatto non cambierà gli equilibri geopolitici. Mi spiego: quello a cui Putin sta puntando in maniera netta è una pacificazione con gli Stati Uniti. Putin ha avuto i nervi molto saldi fino ad oggi, non ha mai risposto alle provocazioni e non risponderà in maniera irresponsabile a quest'ultima. Il suo obiettivo è più alto e strategico, vuole la pace con gli Stati Uniti. Sa bene che Trump vuole a sua volta questo e tutto quello che accade in questo periodo è perché si tratta di una fase molto delicata, ci sono dei colpi di coda da parte delle amministrazioni uscenti, anche di forze terroristiche e di tutte le persone e i gruppi che non hanno interesse a una pacificazione tra Stati Uniti e Russia. Hanno fatto di tutto anche per impedire le elezioni di Trump come sappiamo, anche dopo il voto. In altri tempi l'omicidio dell'ambasciatore era una ragione sufficiente per dichiarare una guerra. Se noi vediamo tutta la retorica della NATO, questa è volta a dimostrare che la Russia è un Paese imperialista e aggressivo. Mentre un'analisi pacata dimostra che la Russia non ha mai svolto un ruolo aggressivo, bensì ha solo cercato di preservare le proprie aree d'influenza. Questo è un punto fondamentale che una certa retorica vuole negare".-------------

Nessun commento:

Posta un commento