giovedì 15 dicembre 2016

RenziPdRiformaBanchePopolari, Consiglio di Stato dice"NO" al decreto legge: “Non c’era necessità né urgenza”

Riforma banche popolari, Consiglio di Stato contesta anche il ricorso al decreto legge: “Non c’era necessità né urgenza”

PS: Riforma costituzionale: bocciata!
Riforma pubblica amministrazione: bocciata!
Buona scuola: bocciata!
Job act: Bocciato!
Bocciati su tutta la linea! L'abominio istituzionale e democratico è che gli stessi sono stati chiamati a formare un nuovo governo!
umberto marabese
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La palla passa ora alla Corte Costituzionale, che potrebbe dichiarare illegittima la normativa varata dal governo Renzi. L'ordinanza di rimessione contesta non solo le limitazioni al diritto di recesso dei soci, ma anche la forma con cui è stato  
15 dicembre 2016
Non solo il diritto di recesso dei soci. Nel mirino del Consiglio di Stato, che giovedì ha rimesso la questione alla Corte costituzionale, c’è anche il fatto che il governo Renzi all’inizio del 2015 ha varato la riforma delle banche popolari con un decreto legge senza però che sussistessero i necessari “presupposti di necessità e urgenza“. Così ora anche questa norma rischia di essere azzerata dalla Consulta, che a fine novembre ha bocciato alcune parti della riforma della pubblica amministrazione.
E’ quello che emerge dall’ordinanza di rimessione depositata dai giudici amministrativi: alla Consulta non viene sottoposto solo il nodo relativo alla possibilità per Bankitalia di consentire il congelamento a tempo indeterminato del diritto al rimborso dei soci che vogliono uscire dal capitale nel momento in cui la popolare si trasforma in spa. Ma anche quello che riguarda l’utilizzo del decreto legge, perché “sembrerebbero sussistere adeguati indicatori da cui potrebbe evincersi la manifesta insussistenza dei presupposti di necessità e urgenza della riforma di cui trattasi, avuto il debito riguardo alle modalità anche temporali con cui essa è stata introdotta e portata a regime”....
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