sabato 31 dicembre 2016

Buon 2017 da Beppe Grillo: sarà l'anno dell'orgoglio italiano

trascrizione integrale del discorso di fine anno 2016 di Beppe Grillo
Non c’è stato uno dei miei figli che abbia capito cosa fosse questo, un oggetto misterioso, fantastico. Forse i giovani fino ai 20, 25, 30 anni non lo sanno. Questa è una pialla. Io sto ancora cercando di capire se sono digitale o analogico. Sono con un piede sulla pialla e un piede sul computer. Questo mi porta a volte a fare considerazioni con pensieri frammentati, a cui non riesco poi nemmeno a dare la parola: meno male, se no farei dei casini pazzeschi! Devo farvi gli auguri di un anno che sta passando, il 2016 e non so come farli. Non volevo proprio faro. Avevo pensato di fare un intervento in silenzio per sentire questi rumori…

Sentite questi rumori… noi abbiamo vissuto un anno dentro questi rumori che ci arrivavano. E la cosa più straordinaria che sta succedendo è che questi rumori della stampa, della televisione e dei telegiornali, non hanno spostato nulla. Tutto questo sorpassa l’immaginazione. Il No, il Referendum… tutta l’informazione per cambiare la testa degli italiani non è riuscita. Gli italiani hanno guardato finalmente la realtà come dicevo qualche anno fa: con la testa in giù e i piedi in su. Alla rovescia. E guardando alla rovescia hanno capito quale è la vera realtà. Io ho qui dei libri: "La Realtà della realtà" di Watzlawick, che ti dice che la realtà non è quella che vedi, quella che ti sembra.
Ci sono varie cose che indicano la realtà, dipende dal punto di vista. La realtà è qualcosa di strano, politicamente ed economicamente: non si riesce a capire. Quest’anno è stato un anno un po’ particolare, di perdite gravi. Abbiamo perso uno dei grandi della storia di questo Paese, grandissimo, che è stato Dario Fo. Se ne è andato un grande vecchio umanista straordinario.....
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Poi se ne è andato, il 12 di aprile, il coautore di tutto. Io sento ancora una perdita gigantesca. Tutto il Movimento la sente: che è Gianroberto Casaleggio. Io e Casaleggio eravamo qua, quando progettavamo che cosa fare, lui era un manager, io ero un comico: due personalità che si scontravano. Era uno scontro apparente. Lui mi regalò un libro: Gengis Khan. Lui parlava di Gengis Khan come rete, coi cavalli, che univa il più grande impero della storia dell’umanità. Vedeva il cavallo come un bit. Gengis Khan gestiva la Rete per formare il più grande impero della storia. Parlavamo di Tex Willer e del Grande Blek, di Fantascienza, degli Urania… Lui dal punto di vista manageriale vedeva gli obiettivi. Io ero il cialtrone, il buffone, quello che vedeva il fatto di far ridere.
Ecco cosa non ci perdoneranno mai i partiti politici: che un comico è stato un cofondatore di un Movimento. Che non ci prendiamo tanto sul serio, che abbiamo l’ironia. E’ straordinario! E’ straordinario quest’abbinamento, a cui nessuno credeva. Nessuno credeva che potesse nascere un Movimento dalla Rete, con un Vaffa! Questa rabbia concentrata… e adesso è diventato quello che avete visto: il primo Movimento politico.
Gianroberto ci lascia in eredità una cosa straordinaria, non esiste al mondo una cosa così straordinaria: Rousseau (l’esempio di democrazia dal basso), un sistema operativo dove chiunque entra, guarda e può votare le leggi. Può votare il Presidente della Regione, può votare il Sindaco. Andare a vedere chi sono prima delle elezioni. Può fare una legge. Guardate che per un cittadino comune poter lasciare un segno della sua vita, della sua professione nella realtà, è straordinario! E questo è un mezzo di democrazia veramente diretta e dal basso!
Tutte queste voci che avete sentito “Cosa c’è dietro, cosa c’è là dietro?”… beh, noi abbiamo rotto un sistema. Il Movimento non vuole scalare la società. E’ la società che scala attraverso il Movimento. Noi siamo quelle passarelle che mettevano per conquistare i castelli nel Medioevo. Appoggiavano le scale, entravano e conquistavano il castello. Noi abbiamo rotto un paradigma, una roba circolare che viveva lì da 50 anni.
C’è un aneddoto di Watzlawick, uno psichiatra famosissimo, “L’anello di Cartagena”, che ti dà l’idea di come è stato tutto, prima del Movimento:
A Cartagena ogni mezzogiorno sparavano un colpo di cannone proprio per indicare che era mezzogiorno. Da 40 anni funzionava così. Nessuno diceva niente. Tutti sapevano che era mezzogiorno perché sentivano il colpo di cannone. Finché arriva lì un turista giapponese, con il cronometro (secondo lui) più preciso al mondo. Il suo cronometro segnava che mancavano 5 minuti a mezzogiorno, quando sente il primo colpo di cannone. Si reca dal picchetto e domanda: “Come mai avete sparato 5 minuti prima?”. Il picchetto gli risponde “No, no, il nostro è preciso, noi spariamo sempre a mezzogiorno. E’ il suo orologio che non va bene.” A questo punto il giapponese chiede: “ma con quale orologio avete sincronizzato il vostro colpo di cannone?”.
Il comandante gli risponde: “ Dal più grande orologiaio del nostro Paese che ha l’orologio più preciso del mondo”. Il giapponese non pago va dall’orologiaio e gli chiede: “Mi scusi, è lei che sincronizza con l’orologio il colpo di cannone?” L’orologiaio risponde di sì.
E il giapponese: “ Mi scusi, ma lei dove sincronizza il suo orologio che pare essere il più preciso al mondo?”. E l’orologiaio risponde: “Noi sincronizziamo il nostro orologio dal colpo di cannone, a mezzogiorno”. 


Fantastico! Così è durato per 40 anni. E così è durato questo schema di economia e politica, per 40/50 anni. Finché è arrivato il turista giapponese: il MoVimento 5 Stelle, che ha disintegrato tutta questa roba circolare, finta. I cittadini iniziano a capire una cosa meravigliosa: cioè il MoVimento 5 Stelle e la democrazia diretta, non sei più rappresentato da nessuno ma ti auto rappresenti, con strumenti come Rousseau. 
E’ la cosa più bella del mondo, ci vengono a intervistare tutte le televisioni del mondo. E qui siamo ancora trattati con le voci che avete sentito prima. E’ fantastico: sono dei bambini nella Comunicazione, sono dei bambini nell’economia politica, non capiscono la tecnologia che sta arrivando e confonde le menti. Come un boomerang.
Avete mai tirato un boomerang? Dai onestamente, non diciamo menzogne: il boomerang (a parte qualche australiano) lo lanci e poi va dove gli pare! Come la tecnologia, la inventi per qualcosa e poi va da un’altra parte. Pensate all’orologio meccanico. E’ stato inventato dai Benedettini nel 1200 per scansionare la preghiera, 7 volte al giorno. Quindi è stato inventato per Dio ed è diventato il sistema del capitalismo. Le tecnologie arriveranno e saranno incredibili. Abbiamo fatto uno studio: Il lavoro nel 2025 quale sarà? Come andrà il mondo fra 10 anni. Non è tanto. Il futuro è fra un momento. Noi stiamo ragionando fino al 2025. Stiamo votando sul Blog il Programma energetico, grazie a questo meraviglioso sistema operativo che abbiamo. Votiamo su tutto: come le energie che in 30 – 40 anni passeranno dalle fossili alle rinnovabili, come? Attraverso quali step? Come sarà il lavoro? Un ragazzo di 20 anni nel 2015 avrà 580 mila ore di vita. Dedicherà 60 mila ore della sua vita al lavoro. E ne avrà 240 mila dedicate al tempo liberato dal lavoro.
Il tempo libero sarà 4 volte superiore al tempo lavorato. Che cosa accadrà fra 25 anni? Quanti milioni di persone saranno senza un lavoro, con un tempo liberato? Che cosa faranno? Saranno ansiosi? Milioni di depressi? “Cosa fai?” “Non lo so! Fatti i cazzi tuoi!” Saranno violenti? Non abbiamo la minima idea di come gestire flussi di persone di tempo libero di persone. L’unico modo, secondo Marchetti, un grande studioso della geopolitica del lavoro, è l’Istruzione. La Scuola. La curiosità della Cultura. L’Intelletto. Abbiamo delle scuole ancora come la Linea Maginot, in bunker trincerati sottoterra. Abbiamo ancora una scuola che prepara al lavoro. Lavoro: è una parola che non ha quasi più senso.
O noi, coi sistemi che abbiamo, metteremo in mezzo alla strada milioni di persone: con la tecnologia, la robotica, la stampa 3d, o abbiamo dei sistemi per far interagire l’economia con le persone, oppure saranno scenari apocalittici! Ecco che entra il concetto di inserire un Reddito Universale senza condizioni nella classe media che non compra più, un reddito dentro a chi non ce la fa, dentro a chi non ci arriva… altrimenti questo sistema collassa! La mentalità è già vecchia! Questa gente qua si sta istruendo per un mondo che non c’è più. Noi ereditiamo un mondo che non sappiamo che cosa sia ma almeno cerchiamo di capire e di orientarci. Che tipo di lavori ci saranno? Il 50% dei lavori che conosciamo, sparirà. Ci saranno i coworking e la sparizione degli uffici. Le macchine saranno sempre più veloci, Internet delle cose… Tutte queste situazioni che arrivano, che non riesci a capire bene. Hai il mondo dentro questo iPhone, hai il mondo nel taschino… E il mondo nel taschino può essere una cosa meravigliosa o può essere l’apocalisse della tua intelligenza.
Abbiamo passato un anno a prenderci insulti, tonnellate di roba immonda e ci aspetta un 2017, secondo me, di riscatto, di orgoglio! Dobbiamo essere orgogliosi di essere i migliori, essere orgogliosi perché l’italiano è il migliore. Dobbiamo essere orgogliosi perché il Made In Italy fa presa in tutto il mondo. Dobbiamo essere orgogliosi perché la nostra Piccola Media Impresa è straordinaria. Gli indiani saranno il più grande ufficio del mondo. I cinesi saranno gli operai più grandi del mondo. Ma noi siamo sulla vetta dell’intelligenza, abbiamo la capacità di inventare qualsiasi cosa. Se diamo l’opportunità con l’Istruzione, con la Cultura…
Oggi siamo indietro: siamo un popolo di vecchi, non ci stiamo accorgendo che stiamo invecchiando. Nel 2025 ci saranno più 60enni che 18enni. Che cosa faremo? Un vecchio invecchia negli ultimi due anni di vita, perché in quei due anni costa alla società come tutta la sua precedente vita, in farmaci. Non abbiamo natalità. Nel contempo blocchiamo l’immigrazione o non inseriamo l’immigrazione in un modo logico: senza essere né di destra, né di sinistra, ma in un modo razionale, creando corridoi umanitari, controllando chi arriva in Italia. Sono tutti problemi pazzeschi… e questi di che cosa parlano? Del populismo!
Io non volevo farvi questa filippica l’ultimo giorno dell’anno. Voglio anche dirvi che io sono questo: sono la pialla, il saldatore, il cervello, il computer. E questo che dovete essere: un piede di qua e un piede di là. Ci attende un futuro che potrebbe essere bellissimo o bruttissimo. Avremo grandi malattie nuove e saranno debellate quelle vecchie. Avremo 60 milioni di malati di dengue, una cazzo di zanzarina così, avremo 50 milioni di malati di Alzheimer, forse risolveremo il problema della CO2, forse saremo più intelligenti con l’intelligenza artificiale. Ci saranno le auto senza autista, forse Musk andrà su Marte, forse ci saranno satelliti che collegano l’intelligenza del mondo… quindi ci aspetta una cosa strepitosa!
Ma io voglio lasciarvi con questo messaggio: con l’orgoglio di quello che siamo!
Siamo italiani e io lo voglio gridare per la prima volta! Anche se non sono un patriota nel senso letterale della parola. Per me la patria è la lingua: parlo italiano quindi sono italiano, ma questo italiano deve essere in tutto il mondo! Siamo i migliori cari signori e lo dimostreremo. E noi siamo la sintesi, come Movimento 5 Stelle, dei migliori in Italia! Arrivederci a tutti e auguri!
BUON ANNO DA BEPPE GRILLO!

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