Il primo cittadino di Grugliasco Montà "dimentica" di versare i tributi relativi all'abitazione di famiglia. Pizzicato da Turigliatto, suo predecessore alla guida del Municipio, salda gli arretrati e si giustifica: "Colpa di mia moglie".
Fosse stato almeno di Collegno. Avrebbe potuto invocare uno storico precedente in fatto di memoria e tentare di rabberciarla maldestramente con una dimenticanza sia pure lunga e ripetuta un lustro e per questo assai poco credibile. Invece, Roberto Montà abita vicino al luogo dello smemorato, ma lontano abbastanza per restare nei confini di Grugliasco, entro i quali nulla dovrebbe sfuggirgli essendo egli nientemeno che il sindaco. Custode della regolarità di ogni cosa, garante dell’equanimità verso gli amministrati e cerbero quel tanto che basta verso chi sgarra: il manuale del perfetto primo cittadino sfogliato dal piddino Montà deve però mancare, almeno, di una pagina. Quella in cui si spiega che il fatto di essere, appunto, primo tra i cittadini non significa essere l’ultimo a pagare le tasse comunali, e magari farlo solo per cercare di rammendare invano uno strappo ormai scoperto. E altro che strappo, altro che dimenticanza: cinque anni tondi senza pagare la tassa sui rifiuti e, tanto per gradire, un anno in cui pure l’Ici, oplà, è volata via.....
Dall’amore per la cosa pubblica alla morosità il passo è stato breve, ma prolungato per Montà il cui nome salta fuori per altri meandri e viene evocato in una sibillina quanto inquietante interrogazione presentata da Mariano Turigliatto, anima critica della sinistra locale, ex consigliere regionale e suo predecessore alla guida del municipio. L’attuale esponente della minoranza protocolla nei giorni scorsi la sua richiesta che già dal titolo - “Tasse e tariffe comunali: eventuali morosità di pubblici amministratori” – preannuncia essere una bomba. Guardarsi di sottecchi l’un con l’altro tra i membri della giunta, appresa la mossa, dev’essere stato un tutt’uno. Anche il più custodito dei segreti, si sa dura poco e per dirla con De André la notizia come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca. Vola anche la rassicurazione, a dir poco tardiva, del sindaco di aver saldato gli arretrati. E ci mancherebbe altro.
Gira pure la spiegazione, quella più classica e meno fantasiosa, che rimanda il pastrocchio alle mura domestiche e il disbrigo delle faccende tra moglie e marito: porti via tu la spazzatura? Solo che qui c’era da pagarla. La prima amnesia pare risalga a quando Montà era parecchio affaccendato a far quadrare i conti come assessore al Bilancio e mica poteva pensare che in quei numeri ne mancava qualcuno, caso strano i suoi. Magari pensava che quelle bollette le avrebbe pagate la moglie, pure lei impegnata, guarda caso, proprio in questioni di rifiuti, essendo presa dall’incarico (oltre che di consigliere provinciale nell'ultima tornata) di presidente del comitato di vigilanza sull’inceneritore. Un inceneritore, e vuoi che uno si ricordi di pagare per la pattumiera?
Da assessore Montà diventa sindaco, ma in Comune i soldi per la spazzatura di casa non arrivano. Dev’essere una sorta di rimozione mentale, capace pure di superare tutti i promemoria, le agende e – chissà se lo usano – il calendario pubblicitario omaggio di Natale appeso nelle case su cui si appuntano come giorni di pioggia le scadenze delle gabelle. Si sa che nelle riunioni di giunta, così come in quelle di partito, è un continuo parlare di bilanci asfittici, di tasse, di mugugni dei cittadini, insomma come può venire in mente, in cinque anni, di pensare se si è pagata o no la tassa sui rifiuti. E poi ogni anno o quasi cambia nome, che confusione. L’importante è ricordarlo a tutti ad ogni occasione.
A dire che pagare le tasse è bello ci aveva provato il povero Padoa Schioppa e non aveva scatenato gli applausi, per dire. Epperò la legalità, dicono tutti ma proprio tutti anche e non certo da ultimi quelli dell’associazione Avviso Pubblico (forum degli enti locali per la formazione civile contro le mafie) passa anche per i diritti e i doveri dei cittadini. Tra questi ultimi c’è il pagare (puntualmente) le tasse. E Montà lo sa bene essendo di questa associazione il presidente. Avviso Pubblico, le bollette non pagate per un lustro, oppure una questione privata? Porti tu o porto io fuori il sacco dell’immondizia? Chi va a pensare, con tutte le grane che ci sono ogni giorno in Comune per far quadrare i conti, che c’è pure da pagarla, la spazzatura?
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