La Stampa rivela come è stato organizzato il blitz
per uccidere il terrorista. Ma gli Usa: "Con la sua
morte si mina il processo di pace in Siria".
Zahran Alloush, leader dell'Esercito dell'islam, era l'uomo dei sauditi in Siria e, proprio per questo, aveva partecipato ai colloqui di Riad del 9 dicembre scorso. Per i russi e i siriani il nemico numero 1. Per l'America, invece, una delle tante pedine anti-Assad che si muovevano nello scacchiere siriano. È stato ucciso il 25 dicembre scorso in una complessa operazione militare che ha visto l'intervento dei bombardieri russi, dell'intelligence di Damasco e degli specialisti di Hezbollah. Con lui sono morti altri 19 leader dell'Esercito dell'islam, compresi quelli delle temute brigate Faylaq al Rahman e Ahrar al Sham.
Nell'ultimo periodo Alloush aveva compiuto numerosi attentati contro le forze russe che si trovano in Siria e anche contro l'ambasciata di Mosca a Damasco. Per questo era entrato nella lista nera di Putin.
La Stampa è riuscita a visionare un dossier proveniente dal Libano in cui si legge che "per centrare l'obiettivo sono state fatte 12 incursioni da parte dell'aviazione russa che hanno causato la morte di una ventina di grandi capi".
Dopo la sua morte, Zahran Alloush è stato riabilitato dal mondo occidentale. "Lui e l'Esercito dell'islam combattevano l'Isis" dicono i più, dimenticandosi però che Alloush e la sua cricca avevano come obiettivo quello di "ripulire la Siria dai miscredenti" ovvero gli alawiti, gli sciiti e i cristiani (lo fece nel 2013 nella città industriale di Adra). Ed è sempre lo stesso Alloush a elogiare bin Laden e a chiamare "fratelli" i qaedisti di Al Nusra.....
Come riporta Reuters, Mark Toner, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, ha detto di non approvare in toto il suo "comportamento sul campo di battaglia", ma ha altresì osservato che "l'Esercito dell'Islam aveva combattuto contro lo Stato islamico ed che aveva partecipato al dialogo politico per porre fine alla guerra civile siriana. La morte di Alloush complica gli sforzi per giungere a negoziati politici significativi e ad un cessate il fuoco a livello nazionale". Una posizione, quella del portavoce del Dipartimento di Stato Usa, che non sorprende. L'America infatti si è sempre premurata di armare a destra e a manca ogni tipo di ribelli siriani: da quelli moderati dell'Esercito siriano libero fino a quelli vicino a posizioni salafite.------
Nessun commento:
Posta un commento