L'ambasciatore di Baghdad scrive alle Nazioni Unite: "Cessi immediatamente questa violazione della sovranità del mio Paese".
NEW YORK - L'Iraq si è formalmente rivolto al Consiglio di sicurezza dell'Onu perchè la Turchia ritiri immediatamente e in mondo incondizionato le truppe dal suo territorio, definendo l'incursione militare di Ankara una "flagrante violazione" delle leggi internazionali. "Ci appelliamo al Consiglio di Sicurezza affinchè chieda che la Turchia ritiri le sue forze immediatamente, senza violare di nuovo la sovranità dell'Iraq", ha scritto in una lettera inviata a Samantha Power, ambasciatrice Usa presso il Palazzo di Vetro e presidente di turno del Consiglio di sicurezza, l'ambasciatore iracheno Mohamed Ali Alhakim. "Questo è considerato una flagrante violazioni della Carta delle Nazioni Unite - ha aggiunto Alhakim - e una violazione dell'integrità territoriale e della sovranità irachena".
L'Iraq si riferisce allo schieramente, nella zona di Mosul - al confine tra i due Paesi - di centinaia di soldati turchi (1.200 secondo fonti Usa). Ankara ha finora minimizzato, sostenendo che si tratta di operazioni di ruotine, e aggiungendo che comunque il contingente non sarà rafforzato.... Il presidente turco Erdogan ha definito la mossa della diplomazia irachena "non onesta".
In nome della comune lotta all'Is, va invece avanti il disgelo Mosca-Washington. Il segretario di Stato americano John Kerry andrà a Mosca martedì 15 dicembre per una delicata missione diplomatica sul fragile processo di pace in Siria. Il dipartimento di Stato ha fatto sapere che Kerry inconterà il presidente Vladimir Putin, il Cremlino per ora non conferma. "Discuteranno degli sforzi in atto per arrivare ad una transizione politica in Siria", ha detto un portavoce Usa, Mark Toner, a margine dei lavori del vertice di Parigi sul clima. Dimitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha invece tenuto a preciasare che Putin non ha ancora deciso se vedrà Kerry. Il capo della diplomazia americana "viene a Mosca su invito del ministero degli Affari Esteri russo - ha rimarcato - e la sua controparte nei colloqui sarà il ministro degli Esteri", Sergei Lavrov. "Noi non escludiamo la possibilità di questo incontro - ha aggiunto Peskov
- affinchè Lavrov e Kerry possano informare il presidente Putin sull'esito dei colloqui". E se durante la visita sarà affrontata anche la questione dell'Ucraina, in cima all'angenda figura la Siria e le differenze nella strategia di lotta ai terroristi dell'Is.
L'Iraq si riferisce allo schieramente, nella zona di Mosul - al confine tra i due Paesi - di centinaia di soldati turchi (1.200 secondo fonti Usa). Ankara ha finora minimizzato, sostenendo che si tratta di operazioni di ruotine, e aggiungendo che comunque il contingente non sarà rafforzato.... Il presidente turco Erdogan ha definito la mossa della diplomazia irachena "non onesta".
In nome della comune lotta all'Is, va invece avanti il disgelo Mosca-Washington. Il segretario di Stato americano John Kerry andrà a Mosca martedì 15 dicembre per una delicata missione diplomatica sul fragile processo di pace in Siria. Il dipartimento di Stato ha fatto sapere che Kerry inconterà il presidente Vladimir Putin, il Cremlino per ora non conferma. "Discuteranno degli sforzi in atto per arrivare ad una transizione politica in Siria", ha detto un portavoce Usa, Mark Toner, a margine dei lavori del vertice di Parigi sul clima. Dimitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha invece tenuto a preciasare che Putin non ha ancora deciso se vedrà Kerry. Il capo della diplomazia americana "viene a Mosca su invito del ministero degli Affari Esteri russo - ha rimarcato - e la sua controparte nei colloqui sarà il ministro degli Esteri", Sergei Lavrov. "Noi non escludiamo la possibilità di questo incontro - ha aggiunto Peskov
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