La conquista di Rafah da parte di Israele scatenerà una guerra regionale che includerà l’Egitto?
La stampa internazionale ignora intenzionalmente la grave violazione degli Accordi di Camp David da parte dalle FDI, che hanno invaso il Corridoio Philadelphia per impadronirsi del valico di Rafah senza attraversare la Striscia di Gaza. Il Cairo ha immediatamente interpretato questo fatto come una dichiarazione di guerra da parte di Tel Aviv. Se l’Egitto sceglierà di difendersi, Israele si troverà di fronte a una guerra regionale che non potrà vincere.
Il generale israeliano in pensione Yitzhak Brik [1] ha dichiarato al quotidiano Maariv che un conflitto tra Egitto e Israele per l’assedio israeliano di Rafah — nel sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto — si trasformerebbe in un dramma per il travagliato governo del primo ministro Netanyahu, perché Israele non ha una soluzione per affrontare l’Egitto.
Secondo Brik, l’esercito egiziano è uno dei più potenti del Medio Oriente, con circa 4.000 carri, di cui 2.000 moderni, oltre a potenti navi e aerei da combattimento: la rottura della pace con gli egiziani sarebbe in tutti i sensi una catastrofe per la sicurezza di Israele e, in caso di conflitto, Israele non avrebbe altra scelta che affidarsi a Dio.
l generale israeliano in pensione Yitzhak Brik [1] ha dichiarato al quotidiano Maariv che un conflitto tra Egitto e Israele per l’assedio israeliano di Rafah — nel sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto — si trasformerebbe in un dramma per il travagliato governo del primo ministro Netanyahu, perché Israele non ha una soluzione per affrontare l’Egitto.
Secondo Brik, l’esercito egiziano è uno dei più potenti del Medio Oriente, con circa 4.000 carri, di cui 2.000 moderni, oltre a potenti navi e aerei da combattimento: la rottura della pace con gli egiziani sarebbe in tutti i sensi una catastrofe per la sicurezza di Israele e, in caso di conflitto, Israele non avrebbe altra scelta che affidarsi a Dio.
Il conflitto potrebbe essere innescato dall’asfissia militare della città palestinese di Rafah, dove è noto che quasi un milione di civili è stato costretto a fuggire [2]. Contemporaneamente il ministro egiziano degli Esteri, Sameh Choukri, ha annunciato che il suo Paese si unirà alla denuncia presentata dal Sudafrica contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia (CIJ), secondo quanto riportato da Rete Voltaire, nell’ultimo numero di Attualità internazionale [3]. L’Egitto ha inoltre chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu di opporsi all’invasione militare di Rafah da parte di Israele.
Tuttavia, «Israele ha violato gli Accordi di Camp David [4] penetrando con i suoi carrarmati nella zona demilitarizzata, nota come Corridoio di Philadelphia: una striscia di terra lunga 14 chilometri e larga 100 metri, amministrata dal 2005 dall’Egitto e dall’Autorità palestinese, ora presieduta da Mahmoud Abbas». Rete Voltaire ricorda che da nove anni l’Egitto controlla da solo il valico di Rafah, mentre l’esercito israeliano ha occupato il lato palestinese del passaggio di frontiera, bloccando l’ingresso degli aiuti umanitari.
Brik prevede che per Israele si profili una terribile guerra: gli egiziani stanno per seppellire Israele, è un allarme rosso, un segnale di emergenza per tutti i cittadini israeliani. Il generale in pensione sostiene che l’invasione militare di Rafah sarà l’ultimo chiodo che sigillerà la bara della capacità di Israele di sconfiggere Hamas; inoltre, nonostante la sua formazione bellica professionale, teme che si stia profilando una guerra regionale, più pericolosa e terribile dell’attuale conflitto nella Striscia di Gaza. Ha rimproverato i “cinque leader di Israele” si riferisce al gabinetto di guerra composto dal primo ministro Netanyahu, dal ministro della Difesa Yoav Gallant, dal capo di stato-maggiore Hertzi Halevi e dai due generali Benny Gantz e Gadi Eisenkot di aver portato Israele a una “guerra regionale (sic)”.
Brik se la prende con i cinque membri del gabinetto di guerra che, dopo aver conquistato l’80% della Striscia di Gaza, esclusa Rafah, hanno ritirato l’esercito israeliano, il che ha permesso ad Hamas di riprendere il controllo dell’intera area: «Perdendo contro Hamas e perdendo contro l’Egitto, i capitani di guerra stanno portando Israele al disastro» [5].
Brik sostiene che, nello stato attuale, l’esercito israeliano non avrebbe il potere di schiacciare Hamas, anche se la guerra si prolungasse. Inoltre non può respingere lo Hezbollah dall’altra parte del fiume Litani — esattamente il contrario della tossica propaganda di guerra di Israele! Brik espone «l’erosione (di nuovo sic!) di cui è preda l’esercito israeliano e che rischia di estendersi se esso prolunga una guerra che ha già perso il suo scopo e non ha raggiunto i suoi obiettivi».
Nove giorni dopo la previsione di Brik di imminenti insubordinazioni, un uomo incappucciato dell’esercito israeliano a Gaza, in un video indirizzato al primo ministro Netanyahu — in perfetto stile del Cartello di Jalisco — ha minacciato «un colpo di Stato militare (sic, sic, sic)» con 100 mila riservisti (mega sic) per impedire il passaggio del governo di Gaza a uno dei gruppi palestinesi [6]. Il video è stato condiviso da Yair, il controverso figlio trentaduenne di Benjamin Netanyahu, che ora vive comodamente a Miami [7].
Rachele Marmetti
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