18 Giugno 2024Andrea Murgia
L’Ucraina, a corto di soldati, arruola anche i detenuti. Al momento sono oltre 2.750 quelli che si sono tolti di dosso le divise da carcerato in favore della tuta mimetica per andare a combattere contro la Russia.
Un numero raggiunto nel giro di un mese e che è probabilmente destinato ad aumentare, con il governo che fissa l’obiettivo a quota 4.000.
Ucraina: la legge del Parlamento per arruolare i detenuti
All’inizio di maggio il Parlamento ha approvato una legge che permette di arruolare nell’esercito alcuni detenuti, anche quelli incarcerati per crimini quali omicidio di non più di due persone e spaccio di droga. Tra i requisiti previsti, un’età inferiore ai 57 anni e una pena residua da scontare al di sotto dei tre anni.
Chi accetta di unirsi alla causa potrà usufruire della libertà condizionale al termine della guerra, almeno quando questa si concluderà e per coloro i quali avranno la fortuna di sopravvivere.
Anche se non si può fare affidamento ai dati ufficiali di entrambe le parti in conflitto, è certo che quest’ultimo abbia causato migliaia di vittime e, come avevamo riportato lo scorso anno, decine di migliaia di ucraini avrebbero perso uno o più arti.
La legge che recluta i detenuti nell’esercito ucraino evidenzia la carenza di soldati nel Paese, dove il governo ha già abbassato l’età per l’arruolamento da 27 a 25 anni.
Già da diverso tempo, peraltro, sui social filtrano dei video di reclutamenti forzati, mentre dal 20 maggio è scaduto il mandato del presidente Volodymyr Zelensky, che però resta ancora in carica per lo stato di guerra.
La voce dei detenuti arruolati in Ucraina
Dopo avere rimarcato che la pratica è diffusa anche in Russia, il quotidiano americano Washington Post ha raccolto i commenti di alcuni detenuti ucraini che hanno presentato domanda per essere arruolati.
“Penso di potermi riscattare ed essere più utile rispetto a rimanere qui”, dice Senya Shcherbyna, 24enne condannata a sei anni per spaccio di droga.
Serhii Lytvynenko ha invece scontato 11 dei 14 anni di condanna e dice: “Non sono sicuro che ci tratteranno davvero come normali combattenti“.
Secondo quanto dichiara il ministro della Giustizia, Denys Maliuska, “la motivazione dei nostri prigionieri è più forte di quella dei soldati comuni”.
Un ufficiale militare che vuole mantenere l’anonimato esprime invece al Washington Post il timore che i detenuti possano creare disordini oppure darsela a gambe: “I detenuti? Correranno come Forrest Gump“.
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