Si avvicina il 30 giugno, la data scelta per il primo turno delle elezioni parlamentari in Francia. La netta vittoria di Marine Le Pen alle elezioni europee, con il 31,37% dei voti, sta creando una certa angoscia tra chi detiene le redini del potere non solo a Parigi, ma anche a Bruxelles.
La possibilità che il regno di Emmanuel Macron possa arrivare ad un epilogo ha infatti attivato un sistema di difesa ormai collaudato. La prima arma è lo spread.
Lo spread per insegnare ai francesi come votare
All’indomani dei risultati elettorali europei era stato il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire, a invocare in modo più o meno diretto l’aiuto degli speculatori finanziari: “Se vince Le Pen ci potrà essere una crisi del debito”. Una dichiarazione rilasciata guarda caso a Bloomberg, quotidiano di riferimento del mondo finanziario angloamericano.
Sembra di rivivere un deja vu, quando nel maggio 2018 l’allora commissario al bilancio europeo Gunther Oettinger disse: “i mercati insegneranno agli italiani come votare”, dopo il trionfo della Lega e del Movimento 5 Stelle alle urne. Le Maire chiama e i mercati rispondono: lo spread francese è così passato da una media di circa 47 punti a circa 75 punti nel giro di pochi giorni. Lo spread però non è l’unica arma utilizzata da chi detiene le redini del potere, c’è infatti un secondo strumento molto efficace: i media.
Gli scenari apocalittici secondo i media
Emblematica in questo senso una prima pagina, sempre di Bloomberg, interamente dedicata a eventuali scenari catastrofici in caso di vittoria del partito di Marine Le Pen. “Gli oppositori di Macron devono affrontare l’ostilità dei dirigenti d’azienda francesi”, “La reazione populista di destra sta minacciando la lotta al clima”, “La svolta francese verso l’energia verde rischia di arrestarsi se il partito di Le Pen vincesse le elezioni”.
Il meglio di questo campionario da piaghe d’Egitto non poteva però che arrivare dal giornale edito dalla famiglia Elkann: la Repubblica. “Depressione e insonnia contro il rischio trionfo Le Pen”, titola così un articolo della giornalista Anais Ginori.
La Francia immaginata dalla corrispondente di Repubblica risulta così composta unicamente da un’alta borghesia che passerebbe il tempo a confidare il proprio disagio allo psicologo di fiducia. Non per la guerra alimentata da armi occidentali, non per la disoccupazione, arrivata in Francia al 7,5%, non per la denatalità. Il francese medio secondo Repubblica soffre di malessere psichico a causa di Marine Le Pen: “C’è chi ha pianto sentendo l’annuncio in tv del capo dello Stato chi si rifugia nell’alcool o negli ansiolitici per dimenticare”.
È più probabile che la corrispondente di Repubblica stia proiettando le angosce del suo editore sulla popolazione francese che, invece, da 7 anni ha certificato il Rassemblement National come primo partito.
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