Rapporto Ufficiale USA. Il Siero Fa Esplodere Pericarditi e Miocarditi. 13.200% in Più. The Exposé.
15 Febbraio 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da The Exposé, che ringraziamo, e che presenta l’ennesimo studio ufficiale sul collegamento fra il siero e i danni al cuore. Avete presente Crosetto? E tutti i crosetto in Italia che soffrono nello stesso modo? Non ho illusioni sugli esseri umani, ma vedere gente – la ...feccia... della politica – come Speranza, Marattin, Ronzulli, Lorenzin, solo per citarne alcuni, che non hanno vergogna a parlare di covid e vaccini, senza arrossire, riesce ancora a stupirmi. Per non parlare della classe sanitaria in generale. Ma perché studi del genere non vengono fatti anche da noi? Riportiamo da X (già Twitter) questo commento di Vane:...
Un uomo in sedia a rotelle, accusa Speranza di averlo reso invalido. Quello gli dice: “Hai firmato una liberatoria”. In questa frase c’è tutta la merda purissima che è stata la sperimentazione dle vaccino mRna. Eppure ricordo quando dicevamo: “Quando mai hanno fatto firmare un consenso per iniettare un farmaco, per tutelare i medici e chiunque stia in alto?” beccandoci ovviamente degli ignoranti, complottisti, novax, irresponsabili e così via. Ecco anche su questo avevamo tristemente ragione. Roberto Speranza, il suo staff, chi lo ha appoggiato, tutte le virostar ma davvero tutti devono finire in prigione a vita. Loro sono i veri mostri! #Fuoridalcoro #Speranzaingalera #CommissioneCovid
Buona lettura e diffusione.
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Uno studio condotto dai Centers for Disease Control e dalla Food and Drug Administration statunitensi ha dimostrato che il rischio di miocardite in seguito alla vaccinazione COVID con mRNA è circa 133 volte superiore al rischio di base nella popolazione.
Ciò significa che la vaccinazione COVID-19 aumenta del 13.200% il rischio di contrarre la miocardite, una malattia autoimmune che causa l’infiammazione del cuore.
Lo studio, condotto da ricercatori dei Centri statunitensi per il controllo delle malattie (CDC) e di diverse università e ospedali americani, ha esaminato gli effetti della vaccinazione con prodotti fabbricati da Pfizer-BioNTech e Moderna.
Gli autori dello studio hanno utilizzato i dati ottenuti dal sistema di segnalazione VAERS del CDC, che sono stati sottoposti a controlli incrociati per garantire la conformità con la definizione di miocardite del CDC; hanno inoltre osservato che, data la natura passiva del sistema VAERS, il numero di incidenti segnalati è probabilmente una sottostima della portata del fenomeno.
Sono stati studiati 1626 casi di miocardite e i risultati hanno mostrato che il prodotto Pfizer-BioNTech era maggiormente associato a un rischio più elevato, con 105,9 casi per milione di dosi dopo la seconda iniezione di vaccino nella fascia di età compresa tra i 16 e i 17 anni per i maschi e 70,7 casi per milione di dosi dopo la seconda iniezione nella fascia di età compresa tra i 12 e i 15 anni per i maschi. Anche nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni si sono registrati tassi significativamente più elevati di miocardite sia per i prodotti di Pfizer che per quelli di Moderna (rispettivamente 52,4 e 56,3 casi per milione).
Lo studio ha rilevato che il tempo mediano di insorgenza dei sintomi era di due giorni e che l’82% dei casi riguardava i maschi, in linea con gli studi precedenti. Circa il 96% delle persone colpite è stato ricoverato in ospedale e la maggior parte è stata trattata con farmaci antinfiammatori non steroidei; l’87% delle persone ricoverate ha risolto i sintomi al momento della dimissione.
Al momento della revisione dei dati, due segnalazioni di decesso in persone di età inferiore ai 30 anni con potenziale miocardite erano ancora in fase di indagine e non sono state incluse nel conteggio dei casi.
Tra i sintomi segnalati vi erano: dolore, pressione o fastidio al petto (89%), mancanza di respiro (30%), risultati anomali dell’ECG (72%) e risultati anomali della risonanza magnetica cardiaca (72%).
Gli autori dello studio hanno osservato che la miocardite in seguito alla vaccinazione sembrava risolversi più rapidamente rispetto ai tipici casi virali; tuttavia, dato che la vaccinazione non è più considerata un modo affidabile per evitare l’infezione da COVID, non è chiaro se questo abbia una qualche rilevanza specifica per l’analisi costi-benefici della vaccinazione COVID, soprattutto considerando il basso rischio di complicazioni in seguito all’infezione da coronavirus per il gruppo di età più a rischio di complicazioni cardiache in seguito alla vaccinazione.
Data la pletora di studi che confermano un legame tra vaccinazione e miocardite, il CDC ha avviato una sorveglianza attiva di adolescenti e giovani adulti per monitorare i loro progressi in seguito a incidenti cardiaci dopo la vaccinazione. I dati sugli esiti a lungo termine, tuttavia, non sono ancora disponibili.
Nel frattempo, l’American Heart Association e l’American College of Cardiology consigliano alle persone affette da miocardite di astenersi dagli sport agonistici per tre-sei mesi e di riprendere l’esercizio fisico intenso solo dopo aver ottenuto risultati normali dell’ECG e di altri esami. Inoltre, consigliano di rimandare ulteriori dosi di vaccino mRNA.
In conclusione, gli autori dello studio osservano che il rischio di miocardite dopo aver ricevuto il vaccino COVID-19 a base di mRNA è aumentato in più fasce di età e sesso ed è stato più elevato dopo la seconda dose di vaccinazione negli adolescenti maschi e nei giovani uomini, e che questo rischio deve essere considerato nel contesto dei benefici della vaccinazione COVID-19.
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