umberto marabese
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Centinaia di combattenti, in cerchio, intorno a bracieri e torce. Sulla sommità di una collina, una nave (stilizzata) data alle fiamme. Nel giorno più corto dell’anno – il solstizio d’inverno – gli appartenenti alla brigata Azov si ritrovano per celebrare i compagni morti in battaglia. Il rito, che nasce dalle celebrazioni nordiche, è stato utilizzato, seppur con alcune varianti, dalla Germania nazista (in quel caso si trattava della “rinascita del sole”).
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