mercoledì 14 dicembre 2022

Byoblu24 - L'inchiesta qatargate si allarga. Quale ruolo dell'UE per i nuovi accordi sul Gas???

L'INCHIESTA QATARGATE SI ALLARGA: QUALE RUOLO DELL'UE PER I NUOVI ACCORDI SUL GAS?

Il cosiddetto Qatargate sembra avere assunto lo stesso ruolo giocato dall’iceberg nella vicenda del Titanic. Dove al posto del noto transatlantico c’è l’Unione europea.

Si ha l’impressione infatti che, dopo la diffusione delle indagini e i primi arresti, i funzionari comunitari siano ora intenti a tappare le falle della nave, nel tentativo disperato di interrompere la discesa negli abissi. Un tentativo però inutile, perché per ogni falla tappata, se ne aprono altre dieci.

Francesco Giorgi e il ruolo delle ONG

Sta creando panico tra gli uffici di Bruxelles l’interrogatorio che ha visto protagonista Francesco Giorgi, compagno dell’ormai ex vice presidente del Parlamento europeo agli arresti Eva Kaili e anche assistente dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri

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Secondo le prime indiscrezioni Giorgi sarebbe stato un fiume in piena di fronte alla polizia e in particolare fermento ci sarebbero le due ONG coinvolte nell’indagine, Fight Impunity e No Peace Without Justice. “Quelle ONG servono per far girare i soldi”, ha detto Giorgi in una delle tante intercettazioni registrate nel corso delle indagini. Entrambe le organizzazioni, da noi contattate, non hanno però voluto rispondere alle domande.

Mondo delle ONG che sembra essere collegato all’attuale scandalo non solo attraverso le due organizzazioni oggetto delle indagini, ma anche per le relazioni tra Antonio Panzeri e l’onnipresente George Soros. L’ex eurodeputato eletto in quota PD risulta infatti tra gli alleati ritenuti affidabili all’interno del dossier redatto dalla Open Society Foundation, la mastodontica fondazione dello speculatore ungherese. Questi contatti ci consegnano quindi l’immagine di un’istituzione, quella europea, completamente porosa rispetto ai tentativi di influenza dall’esterno.

Il Gruppo di amicizia Qatar-UE

Adesso i fari si sono accesi e si sono rivolti a tutte le attività dei rappresentanti di Bruxelles che possano aver avuto a che fare con il Qatar. Nel mirino delle indagini è finito il Gruppo di Amicizia Qatar-Unione europea al Parlamento, un forum creato con l’impegno dei funzionari dell’Ambasciata qatariota a Bruxelles e che aveva l’obiettivo di facilitare le relazioni politiche tra l’Unione e il Paese del Golfo.

Con l’inizio delle indagini il gruppo è stato sospeso, tuttavia nel corso degli anni aveva già attirato l’attenzione di diverse critiche. “Questi gruppi di amicizia sono stati e vengono utilizzati oggi da questi Paesi per evitare di avere rapporti formali on l’organo istituzionale”, aveva dichiarato lo stesso Antonio Panzeri nel lontano 2015, proprio in riferimento al gruppo di amicizia con il Qatar. Tra i membri di questo canale privilegiato con Doha anche tre italiani: Fulvio MartuscielloDino Giarrusso e Luisa Regimenti.

Dino Giarrusso, del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato di essersi allontanato dal gruppo già da un anno. Abbiamo invece provato a contattare Luisa Regimenti, eletta con Forza Italia, che tuttavia non ci ha risposto.

Che cosa hanno dato in cambio i parlamentari europei?

Mentre le indagini vanno avanti resta senza una risposta definitiva la domanda delle domande: che cosa hanno garantito al Qatar gli eurodeputati coinvolti in cambio delle tangenti?

Su Byoblu abbiamo sottolineato come la politica estera europea sia da diversi anni in perfetta linea con quella qatariota, in particolare per quel che riguarda l’appoggio alle rivolte contro Gheddafi in Libia, Mubarak in Egitto e Assad in Siria, tre nemici giurati di Doha e del suo braccio destro, i Fratelli Musulmani. Sicuramente il Qatar ha trovato finora in Bruxelles una sponda preziosa per l’estensione della sua influenza in Nord Africa e Medio Oriente. Non c’è però solo questo sul piatto.

Il sospetto di molti cade ora sui recenti accordi energetici che il Qatar è riuscito sottoscrivere con l’Europa, a seguito dell’inasprimento del conflitto tra Russia e Ucraina. La Germania era per esempio riuscita a sottoscrivere un accordo 15ennale con il Qatar pari a 2,8 miliardi di dollari per l’importazione di gas naturale liquefatto.

A facilitare quell’intesa era stato il ministro dell’economia e del clima, il verde Robert Habeckche aveva commentato con euforia l’evento: “Quindici anni è super. Si sarebbe potuto fare anche un contratto più lungo”. Quanto ha influito l’attività di corruzione del Qatar per l’ottenimento di questi contratti?

Anche l’Italia ha fatto la sua parte accettando l’aumento delle forniture di GNL da Dohaa seguito della missione in Qatar dell’ex Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Proprio quel Di Maio che oggi ambisce a diventare inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo.---

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